Nuovo ponte san Michele. Presidente dell'Ecomuseo: “Il fruitore ultimo di questo traffico si chiama Italcementi”

Numerosi e anche “accesi” gli interventi dei cittadini o di rappresentati di comitati presenti in sala che hanno manifestato il loro dissenso, sia per i tanti punti oscuri e non chiari del progetto che per le conseguenze paventate.
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Il consigliere provinciale Giovanni Ghislandi ha riassunto brevemente l'esito della consulta territorio con la stesura del documento dove vengono analizzati gli impatti di un ponte in “atterraggio” alla rotatoria che sale verso Madonna del Bosco. Una scelta che sposta il traffico da est a ovest quando l'imbuto si crea sulla linea nord-sud.
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“Uno scempio” quando si va prospettando, è stato il commento di Gianfranco Brivio, presidente dell'Ecomuseo Adda di Leonardo, che non ha avuto problemi a dichiarare come il fruitore ultimo di tutto questo traffico si chiami Italcementi.
Anche uno dei rappresentanti del Comitato Nuova Viabilità Bergamasca si è espresso spiegando come le soluzioni prospettate non considerino aumenti di traffico da auto a ferro e come l'interesse di RFI non sia verso la mobilità intermodale dei territori.
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Preoccupazione per l'impatto ambientale sul paesaggio della valle dell'Adda, è stato espresso dal Comitato Cittadini Ponti.
Più critico un ex esponente del comitato ai tempi della chiusura del san Michele che ha ricordato come ai tempi nessuno fu avvisato (ma nemmeno i sindaci, ha puntualizzato poi Torchio) che dopo i lavori il san Michele sarebbe rimasto a una corsia, aggiungendo anche la necessità di dare una soluzione ai pendolari. “Se RFI ha deciso, non ci sono storie. Esproprierà e lì farà il ponte” ha concluso.
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Più possibilisti di avere degli spiragli i sindaci che hanno spiegato come sullo stesso fronte dell'isola bergamasca si stiano prospettando posizioni diverse e non concordi tra le amministrazioni sugli scenari proposti.

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“Una serata così a Calusco ce la sogniamo” ha detto una cittadina, spiegando come dall'altra parte dell'Adda le informazioni che circolano non siano propriamente chiare sui rischi e la pericolosità di certe scelte.
S.V.
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