I consiglieri regionali parlano di tutto ma sul ponte latitano
Celiachia, caccia e pesca, cambio provincia, sentenza valichi, sicurezza, Jihadista, frontalieri, clima, Ramelli, giovani e lavoro, giro d’Italia, attenti al lupo.
In tutto sedici comunicati un po’ su tutti i temi nel mese di maggio.

Giro d’Italia, aggressione dottoressa, innovazione, territorio, realtà educative, trasporto pubblico, sentenza valico, celiachia, turismo, sicurezza, rischio idrogeologico.
In tutto dodici comunicati nel mese di maggio.

Lavorano a pieno ritmo gli uffici stampa dei consiglieri regionali Giacomo Zamperini, Fratelli d’Italia e Mauro Piazza, sottosegretario leghista.
Mentre il nostro parlamentare (dal 2001) Maurizio Lupi preferisce la ribalta nazionale, in nome e per conto di Noi Moderati (ultimo sondaggio 1%).
Ma sul tema che più interessa e preoccupa l’intero territorio meratese, quello del ponte di Paderno, nessuno dei tre politici si fa né vedere né sentire. Anche l’incontro di ieri, giovedì 29 maggio, con i sindaci dei comuni lecchesi, bergamaschi e monzesi, per i territori che gravitano attorno al ponte, presente soltanto Rete Ferroviaria Italiana. Ancora una volta la Regione ha preferito non partecipare. Rendendo così inutile nella sostanza il confronto.
RFI può parlare di ferrovie, non di strade. Che invece sono il tema principale perché già oggi arrivare al ponte San Michele è un’impresa, immaginate domani con una stima di aumento del traffico da 5mila a 15mila automobili e da zero a 2.500 mezzi pesanti ogni giorno.
Con una previsione simile, effettuata dai progettisti non da qualche pincopalla, parlare di nuovo ponte è pura retorica. Al ponte ci si deve arrivare. Spetta alla regione pianificare la rete infrastrutturale, non certo ai comuni che a causa dei tagli del Governo ai trasferimenti hanno persino difficoltà ad asfaltarle le strade.
Ma la Regione, l’eccellenza lombarda, latita e pure i consiglieri che rappresentano il lecchese, tutti presi a far sapere quanti milioni ogni giorno la Lombardia destina alle cause più disparate.
Per di più, scorrendo a volo d’uccello le tre proposte si notano particolari che nelle 223 pagine possono sfuggire, cioè le cosiddette “interferenze”. Che tradotto vuol dire gli edifici da abbattere. E, sempre sommariamente, non sembrano pochi.
Anche oggi, dunque, un nulla di fatto. Però adesso sul tema vogliamo conoscere l’opinione di Giacomo Zamperini, Mauro Piazza e Maurizio Lupi. Alla fin fine il ricco stipendio va guadagnato studiando sul serio i problemi del territorio che rappresentano e partecipando alla ricerca di soluzioni, accanto ai sindaci, bistrattati e, loro sì, sottopagati.
In tutto sedici comunicati un po’ su tutti i temi nel mese di maggio.

Giacomo Zamperini
Giro d’Italia, aggressione dottoressa, innovazione, territorio, realtà educative, trasporto pubblico, sentenza valico, celiachia, turismo, sicurezza, rischio idrogeologico.
In tutto dodici comunicati nel mese di maggio.

Mauro Piazza
Lavorano a pieno ritmo gli uffici stampa dei consiglieri regionali Giacomo Zamperini, Fratelli d’Italia e Mauro Piazza, sottosegretario leghista.
Mentre il nostro parlamentare (dal 2001) Maurizio Lupi preferisce la ribalta nazionale, in nome e per conto di Noi Moderati (ultimo sondaggio 1%).
Ma sul tema che più interessa e preoccupa l’intero territorio meratese, quello del ponte di Paderno, nessuno dei tre politici si fa né vedere né sentire. Anche l’incontro di ieri, giovedì 29 maggio, con i sindaci dei comuni lecchesi, bergamaschi e monzesi, per i territori che gravitano attorno al ponte, presente soltanto Rete Ferroviaria Italiana. Ancora una volta la Regione ha preferito non partecipare. Rendendo così inutile nella sostanza il confronto.
RFI può parlare di ferrovie, non di strade. Che invece sono il tema principale perché già oggi arrivare al ponte San Michele è un’impresa, immaginate domani con una stima di aumento del traffico da 5mila a 15mila automobili e da zero a 2.500 mezzi pesanti ogni giorno.
Con una previsione simile, effettuata dai progettisti non da qualche pincopalla, parlare di nuovo ponte è pura retorica. Al ponte ci si deve arrivare. Spetta alla regione pianificare la rete infrastrutturale, non certo ai comuni che a causa dei tagli del Governo ai trasferimenti hanno persino difficoltà ad asfaltarle le strade.
Ma la Regione, l’eccellenza lombarda, latita e pure i consiglieri che rappresentano il lecchese, tutti presi a far sapere quanti milioni ogni giorno la Lombardia destina alle cause più disparate.
Per di più, scorrendo a volo d’uccello le tre proposte si notano particolari che nelle 223 pagine possono sfuggire, cioè le cosiddette “interferenze”. Che tradotto vuol dire gli edifici da abbattere. E, sempre sommariamente, non sembrano pochi.
Anche oggi, dunque, un nulla di fatto. Però adesso sul tema vogliamo conoscere l’opinione di Giacomo Zamperini, Mauro Piazza e Maurizio Lupi. Alla fin fine il ricco stipendio va guadagnato studiando sul serio i problemi del territorio che rappresentano e partecipando alla ricerca di soluzioni, accanto ai sindaci, bistrattati e, loro sì, sottopagati.
Claudio Brambilla