Ponte: secondo confronto comuni RFI, assente la Regione. Senza risposta il tema strade e ora si parla di abbattimenti
Il secondo incontro di “Dibattito pubblico” sulla realizzazione del nuovo attraversamento sull'Adda in sostituzione al san Michele ha fatto emergere due elementi.
Il primo: RFI ha ribadito che sua competenza è costruire tracciati ferroviari e non strade. Quindi, pur dando la disponibilità a intervenire su eventuali adeguamenti viari, oltre non può spingersi.
Secondo: per usare le parole del sindaco Danilo Villa di Verderio, si è in “presenza” di un convitato di pietra, cioè Regione Lombardia. L'ente competente alla progettazione e realizzazione delle strade per la seconda volta è il grande assente al momento interlocutorio tra enti e questo è, di fatto, l'ostacolo alla prosecuzione per la scelta di qualsiasi delle ipotesi sul tavolo.
A una settimana di distanza i sindaci del meratese, dell'isola bergamasca e del monzese si sono ritrovati con i referenti di RFI per compiere un ulteriore approfondimento sugli scenari futuri e le conseguenze che esse porteranno sui rispettivi territori in termini di traffico pesante, volumi, interventi sulle infrastrutture, possibili interferenze con la residenzialità.
Ma di passi avanti, in realtà, non ne sono stati fatti. Perchè, pur con la disponibilità mostrata da RFI nelle persone dell' ing. Rosa Pannetta e dell'ing. Daniele Mari, i comuni (e i cittadini) sono tornati a casa con quanto già sapevano e probabilmente qualche aggravante.
Calusco, come Paderno successivamente, ha esternato preoccupazione e contrarietà per avere scoperto, solo in fase di consultazione propria dei documenti, che i tracciati di sbocco sulla terraferma prevedono interferenze con l'abitato circostanze. Tradotto: espropri e abbattimenti di case.

Diretto e chiaro il sindaco di Aicurzio, Matteo Baraggia.
"Le proposte che ci avete fatto sono miopi e non guardano il territorio dal punto di vista urbanistico. Stiamo in una zona che non può sopportare altro carico di traffico. Pensare un ponte libero, a due corsie, aperto ai mezzi pesanti significa andare a impattare sulla SP3, SP72 e SP177 che non sono in grado di accogliere altro traffico. Quello che invece propongo è di valutare lo sviluppo della “gronda merci” (un by-ferroviario per il trasporto merci, 7 km a sud del san Michele) del tratto Carnate-Bergamo. Si sgraverebbero le tre provinciali con un impatto ambientale minore. Questo comporterebbe lo spostamento della stazione di Paderno a Cornate, vicino al centro commerciale Globo e quella di Calusco tra Bottanuco e Capriate. Sul vecchio sedime propongo, attraverso quello che chiamo ipotesi di progetto 4, la pista ciclopedonale internazionale via san Michele”.

Ipotesi quello del collegamento merci che, in chiusura di dibattito, è stata stroncata dall'ing. Rosa Pannetta “E' un'opera che ha un iter realizzativo ma non si sa quando verrà realizzata. Bisogna capire le tempistiche ma ad oggi non abbiamo certezze ed è un progetto da riaggiornare e rivalutare dal punto di vista economico”.

Tranchant il sindaco di Verderio, dottor Danilo Villa. “Qui abbiamo un grande assente, la Regione, che è quella che dovrebbe intervenire per prima. Noi amministratori siamo qui a parlare di strade ma voi, RFI, progettate ferrovie. In tutti questi progetti non si fa cenno al traffico pesante, non si tengono in considerazione le necessità delle zone industriali, specie della bergamasca, di avere collegamenti snelli. Quanto proposto finora non è realisticamente sviluppabile, date le ricadute viabilistiche, in termini di numeri, sul territorio. Vanno cercate altre soluzioni ma la presenza di Regione è indispensabile. Se più a sud si sta progettando un attraversamento tra Capriate e Trezzo e il committente è ancora regione, allora ci stiamo avvitando su noi stessi se non riusciamo ad avere uno sguardo globale sulla situazione”.

Irritato il sindaco di Paderno Gianpaolo Torchio.
“Siamo interdetti. A una settimana di distanza dal primo incontro, siamo di nuovo qui senza l'interlocuzione con chi ha il compito di progettare la viabilità fra tre province. L'assenza di Regione a questa occasione è una sottrazione grave a interlocuzione tra gli enti. Se non passiamo attraverso quel canale (Regione) su cosa dobbiamo esprimerci? Rischiamo di ragionare su potenziali alternative in mancanza di progettualità su opere e infrastrutture di connessione. Quanto ipotizzato da Regione avrà un impatto pesante anche sul lato di Paderno, col rischio di spostare delle famiglie dalle loro case. Nessuno si è mai detto contrario alla realizzazione di un nuovo ponte, quello che abbiamo chiesto è la valutazione seria e concreta degli impatti di traffico e delle interferenze col territorio”.
Chiusi gli interventi, presente anche la Provincia di Lecco che però non ha proferito verbo, l'ing.Rosa Pannetta in qualità di referente per dibattito pubblico, ha precisato come gli incontri siano su base volontaria “non possiamo obbligare nessuno a partecipare” e che l'individuazione di eventuali problematiche, una volta effettuata la scelta sull'ipotesi progettuale, costringerà tutti a sedersi attorno a un tavolo per una soluzione.
CLICCA QUI per le ipotesi di RFI
Il primo: RFI ha ribadito che sua competenza è costruire tracciati ferroviari e non strade. Quindi, pur dando la disponibilità a intervenire su eventuali adeguamenti viari, oltre non può spingersi.
Secondo: per usare le parole del sindaco Danilo Villa di Verderio, si è in “presenza” di un convitato di pietra, cioè Regione Lombardia. L'ente competente alla progettazione e realizzazione delle strade per la seconda volta è il grande assente al momento interlocutorio tra enti e questo è, di fatto, l'ostacolo alla prosecuzione per la scelta di qualsiasi delle ipotesi sul tavolo.
A una settimana di distanza i sindaci del meratese, dell'isola bergamasca e del monzese si sono ritrovati con i referenti di RFI per compiere un ulteriore approfondimento sugli scenari futuri e le conseguenze che esse porteranno sui rispettivi territori in termini di traffico pesante, volumi, interventi sulle infrastrutture, possibili interferenze con la residenzialità.
Ma di passi avanti, in realtà, non ne sono stati fatti. Perchè, pur con la disponibilità mostrata da RFI nelle persone dell' ing. Rosa Pannetta e dell'ing. Daniele Mari, i comuni (e i cittadini) sono tornati a casa con quanto già sapevano e probabilmente qualche aggravante.
Calusco, come Paderno successivamente, ha esternato preoccupazione e contrarietà per avere scoperto, solo in fase di consultazione propria dei documenti, che i tracciati di sbocco sulla terraferma prevedono interferenze con l'abitato circostanze. Tradotto: espropri e abbattimenti di case.

Diretto e chiaro il sindaco di Aicurzio, Matteo Baraggia.
"Le proposte che ci avete fatto sono miopi e non guardano il territorio dal punto di vista urbanistico. Stiamo in una zona che non può sopportare altro carico di traffico. Pensare un ponte libero, a due corsie, aperto ai mezzi pesanti significa andare a impattare sulla SP3, SP72 e SP177 che non sono in grado di accogliere altro traffico. Quello che invece propongo è di valutare lo sviluppo della “gronda merci” (un by-ferroviario per il trasporto merci, 7 km a sud del san Michele) del tratto Carnate-Bergamo. Si sgraverebbero le tre provinciali con un impatto ambientale minore. Questo comporterebbe lo spostamento della stazione di Paderno a Cornate, vicino al centro commerciale Globo e quella di Calusco tra Bottanuco e Capriate. Sul vecchio sedime propongo, attraverso quello che chiamo ipotesi di progetto 4, la pista ciclopedonale internazionale via san Michele”.

Ipotesi quello del collegamento merci che, in chiusura di dibattito, è stata stroncata dall'ing. Rosa Pannetta “E' un'opera che ha un iter realizzativo ma non si sa quando verrà realizzata. Bisogna capire le tempistiche ma ad oggi non abbiamo certezze ed è un progetto da riaggiornare e rivalutare dal punto di vista economico”.

Tranchant il sindaco di Verderio, dottor Danilo Villa. “Qui abbiamo un grande assente, la Regione, che è quella che dovrebbe intervenire per prima. Noi amministratori siamo qui a parlare di strade ma voi, RFI, progettate ferrovie. In tutti questi progetti non si fa cenno al traffico pesante, non si tengono in considerazione le necessità delle zone industriali, specie della bergamasca, di avere collegamenti snelli. Quanto proposto finora non è realisticamente sviluppabile, date le ricadute viabilistiche, in termini di numeri, sul territorio. Vanno cercate altre soluzioni ma la presenza di Regione è indispensabile. Se più a sud si sta progettando un attraversamento tra Capriate e Trezzo e il committente è ancora regione, allora ci stiamo avvitando su noi stessi se non riusciamo ad avere uno sguardo globale sulla situazione”.

Irritato il sindaco di Paderno Gianpaolo Torchio.
“Siamo interdetti. A una settimana di distanza dal primo incontro, siamo di nuovo qui senza l'interlocuzione con chi ha il compito di progettare la viabilità fra tre province. L'assenza di Regione a questa occasione è una sottrazione grave a interlocuzione tra gli enti. Se non passiamo attraverso quel canale (Regione) su cosa dobbiamo esprimerci? Rischiamo di ragionare su potenziali alternative in mancanza di progettualità su opere e infrastrutture di connessione. Quanto ipotizzato da Regione avrà un impatto pesante anche sul lato di Paderno, col rischio di spostare delle famiglie dalle loro case. Nessuno si è mai detto contrario alla realizzazione di un nuovo ponte, quello che abbiamo chiesto è la valutazione seria e concreta degli impatti di traffico e delle interferenze col territorio”.
Chiusi gli interventi, presente anche la Provincia di Lecco che però non ha proferito verbo, l'ing.Rosa Pannetta in qualità di referente per dibattito pubblico, ha precisato come gli incontri siano su base volontaria “non possiamo obbligare nessuno a partecipare” e che l'individuazione di eventuali problematiche, una volta effettuata la scelta sull'ipotesi progettuale, costringerà tutti a sedersi attorno a un tavolo per una soluzione.
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S.V.