Madonna del Bosco: debito dei Paesi poveri. Convegno

Proseguono con intensità e partecipazione gli appuntamenti dell’Anno Giubilare 2025 promossi dal Santuario di Madonna del Bosco. Martedì 20 maggio, all’interno della suggestiva Cappella delle Confessioni, si è tenuto il secondo incontro del ciclo "La speranza non delude", intitolato "Il Giubileo oggi: il debito dei Paesi poveri e i nostri debiti". Un momento di riflessione profonda che ha visto come protagonista il giornalista Giorgio Bernardelli, direttore della storica rivista missionaria "Mondo e Missione" e dell’agenzia "Asia News". Presenti anche il rettore del Santuario, padre Giulio Binaghi, che ha introdotto la serata, e il consigliere comunale di Imbersago Francesco Cagliani.
GiubileoSecondoIncontro__3_.jpg (281 KB)
Padre Giulio Binaghi, Giorgio Bernardelli e Francesco Cagliani

L’intervento di Bernardelli si è inserito in un contesto spirituale e culturale nutrito dal messaggio di Papa Francesco per la 58ª Giornata Mondiale della Pace, che ha fatto da bussola al dialogo. "Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la pace" – questo il titolo del documento pontificio – è il cuore della proposta giubilare che il Papa lancia al mondo: un appello potente a costruire relazioni più giuste, fondate su perdono, solidarietà e responsabilità condivisa.
GiubileoSecondoIncontro__1_.jpg (312 KB)
Nel testo del Pontefice – articolato in quattro capitoli – viene sottolineata l’importanza del Giubileo come tempo di grazia e rigenerazione, che affonda le sue radici nella tradizione biblica. È un tempo che richiama alla liberazione dagli oppressori, alla giustizia sociale e alla fraternità tra i popoli. Francesco denuncia senza ambiguità le strutture di peccato che opprimono l’umanità contemporanea: dalla crisi climatica alla disinformazione, dall’industria bellica al trattamento disumano dei migranti, passando per la piaga del debito pubblico che grava sui Paesi in via di sviluppo.
Giorgio Bernardelli, nel suo articolato intervento, ha ripercorso i contenuti centrali del messaggio papale contestualizzandoli in un panorama economico internazionale segnato da profonde diseguaglianze. A venticinque anni dalla campagna del Giubileo del 2000 – che grazie all’impegno della società civile e della Chiesa portò alla cancellazione del debito bilaterale di Paesi come Zambia e Guinea – Papa Francesco rilancia con forza il tema, rendendolo attuale alla luce delle crisi recenti.
GiubileoSecondoIncontro__7_.jpg (223 KB)
"Un invito accorato desidero rivolgerlo alle nazioni più benestanti, perché riconoscano la gravità di tante decisioni prese e stabiliscano di condonare i debiti di Paesi che mai potrebbero ripagarli", ha ricordato Bernardelli citando la bolla d’indizione dell’Anno Santo Spe non confundit. Si tratta, ha aggiunto, non di un atto di generosità, ma di giustizia.
Attraverso un’analisi dettagliata dei dati elaborati dall’UNCTAD (l’Agenzia delle Nazioni Unite per il Commercio e lo Sviluppo), Bernardelli ha messo in luce la sproporzione esistente tra l’ammontare dei debiti e la capacità reale dei Paesi poveri di farvi fronte. In presenza di un debito pubblico globale che ha raggiunto circa 100 mila miliardi di dollari, i Paesi africani, pur rappresentando una frazione minima di tale cifra, si trovano a dover affrontare tassi d’interesse fino a 12 volte superiori rispetto a quelli dei Paesi più sviluppati.
GiubileoSecondoIncontro__5_.jpg (285 KB)
Una situazione paradossale, che priva milioni di persone dell’accesso a diritti fondamentali. In molti Stati africani, asiatici e latinoamericani oggi si spende di più per ripagare interessi sul debito che per garantire servizi essenziali come sanità ed educazione. Una vera e propria "tassa occulta" sulla povertà, ha denunciato Bernardelli, che mina ogni prospettiva di sviluppo e peggiora le disuguaglianze globali.
L’appello del Papa non si limita al condono: la sfida è immaginare una nuova architettura finanziaria internazionale. Una rete di regole e meccanismi più equi che protegga i più vulnerabili dagli effetti delle crisi globali e garantisca loro un’effettiva rappresentanza nei luoghi decisionali. Tra le proposte emerse nel dibattito: il rafforzamento delle banche multilaterali e regionali di sviluppo, l’emissione di prestiti in valuta locale, la creazione di criteri di finanziamento basati su progetti di reale utilità per le comunità.
GiubileoSecondoIncontro__6_.jpg (280 KB)
Il dialogo tra i presenti si è poi arricchito di spunti legati all'attualità più recente, come il videomessaggio di Papa Leone XIV, datato proprio martedì 20 maggio, indirizzato alla Rete Universitaria della Casa Comune riunita a Rio de Janeiro in vista della COP30, la trentesima conferenza annuale del principale organo decisorio della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). In perfetta continuità con la visione di Francesco, il nuovo Pontefice ha rilanciato la necessità di una "riconciliazione tra il debito pubblico e il debito ecologico", rifacendosi all’enciclica Laudato Sì.
Un concetto potente, che pone in correlazione il peso delle crisi ambientali provocate dai Paesi più industrializzati e il fardello del debito estero che grava sulle economie più fragili. Trovare strumenti di compensazione tra questi due debiti – ha ribadito anche Bernardelli – potrebbe aprire scenari inediti di giustizia climatica e solidarietà globale.
La serata si è conclusa con un vivace momento di confronto tra il relatore e i presenti. Dalle domande è emersa la consapevolezza che la questione del debito non è solo economica, ma anche culturale e spirituale. Il messaggio lasciato in eredità ai partecipanti è chiaro: la soluzione alla povertà e al debito globale parte anche da ciascuno di noi. Attraverso uno stile di vita più sobrio, un impegno per la riduzione degli sprechi e scarti ed una costante attenzione alla dignità dell’altro.
In questo senso, vivere il Giubileo non significa solo attraversare una Porta Santa, ma farsi carico di un cammino di conversione, giustizia e speranza. Perché – come ha ricordato Papa Francesco – "la pace nasce dal cuore, e da lì si irradia nel mondo".
M.Pen.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.