Merate: Retesalute, il CC approva il Budget ‘25/’27

Inversione dell’ordine del giorno per consentire ai responsabili finanziari, Daniele Forte in uscita e Gabriele Pedaci in entrata, di rientrare a casa a un orario decente. Il Consiglio comunale di Merate, dopo le domande a risposta immediata ha ripreso quindi i lavori col budget di programmazione 2025/2027 dell’azienda speciale Retesalute. Dopo le traversie degli anni scorsi l’Azienda controllata dai comuni del meratese (escluso solo La Valletta Brianza) ha ripreso a crescere rafforzando i quadri interni e riorganizzando le strutture amministrative e finanziarie.
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I ricavi complessivi 2025 si stima ammonteranno a 10.681.608 euro di cui 5 milioni dai comuni per i servizi, 2.4 per rette e contributi verso comuni per servizi gestiti da terzi, 1 milione da Stato, Regione e Ats. Di contro i costi previsti per il personale sfiorano i 2,5 milioni, le collaborazioni a circa 650mila, 4.2 milioni per acquisto beni e servizi per l’utenza della gestione interna, 2.5 milioni per acquisto da enti gestori terzi accreditati. Il risultato positivo previsto dopo le imposte è di circa 19mila euro.

L’azienda ha dovuto ritoccare contributi e tariffe per effetto sia dall’incremento Istat sia per la rinegoziazione del contratto di lavoro dei dipendenti. Così l’importo di 5,20 euro per abitante è salito a 5,46 portando l’introito a 644mila euro, il contributo per la tutela minori sale del 5%, con 439 casi seguiti, la tariffa oraria dei servizi sociali di base è di 30 euro (+ 3.95%).

L’importo orario per assistenza domiciliare minori e assistenza educativa scolastica passa da 25,45 ora a 26.50 (+ 4.13%) a fronte di un + 15% dell’incremento derivante dal nuovo contratto collettivo nazionale cooperative sociali biennio 2024/2025. Resta invariata la tariffa oraria del servizio assistenza domiciliare (26,88 €/h). Infine per i Centri diurni disabili la quota pro capite passa da 0.80 € nel 2025 a 0.90 € nel 2026 e a 1 euro nel 2027.
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Il disavanzo nell’analisi per centri di costo evidenzia proprio nei CDD (- 36mila euro) e nel “servizio neutro”, incontro minori genitori in stato di difficoltà e disagio o altre situazioni di rilevante gravità (- 27mila euro), oltre ai costi generali che indicano uno sbilanciamento di 288mila euro, le negatività da affrontare.

Non va dimenticato però che l’Azienda speciale ha dovuto sostenere negli anni scorsi, causa una scellerata decisione di porre in liquidazione volontaria la società, costi nell’ordine del mezzo milione di euro per perizie, parcelle, consulenze e atti notarili che l’uso del buon senso e un po’ di competenza tecnica avrebbero evitato.

E ciò vale anche per La Valletta Brianza, il cui sindaco Marco Panzeri, tra i fondatori dell’ASP e poi anche presidente è uscito dalla società accampando numeri sui minori costi per ottenere i servizi. Bene ha detto il sindaco di Merate Mattia Salvioni di “andare avanti tutti assieme” per migliorare i servizi e renderli disponibili in egual misura. Venticinque realtà diverse con fornitori diversi creerebbero disparità oggi non più accettabili. Massimo Panzeri, presidente dell’assemblea dei soci all’epoca dei fatti, ha auspicato che le sedute anche quelle informali siano aperte. “Non ripetiamo gli errori del passato” di decidere a porte chiuse. Inoltre ha sollecitato i vertici di Retesalute di tenere sotto controllo i costi delle tariffe per mantenere una competitività anche economica e non solo qualitativa.

Il budget 2025/2027 è stato approvato all’unanimità.

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