Imbersago: Silvano Petrosino riflette sulla ricerca della libertà

Nella serata di mercoledì 23 maggio il filosofo e docente dell’università Cattolica di Milano Silvano Petrosino è stato ospite del Santuario della Madonna del Bosco per parlare per una conferenza sul tema “L'uomo inquieto alla ricerca della verità e della libertà nel XXI secolo”, un incontro che rientra nell’ambito del calendario delle celebrazioni mariane, in una collaborazione tra Comune, Santuario e Pro Loco.
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Padre Giulio Binaghi, Silvano Petrosino e il consigliere Francesco Cagliani

Partendo dalla descrizione dell’ambiente e della contemporaneità in cui si trova l’uomo, il filosofo ha indirizzato la riflessione verso l’atteggiamento da conservare in relazione alla fede, mantenendo un tono a tratti spiritoso, che però ha manifestato una profonda competenza. Una realtà, quella del ventunesimo secolo, dominata da due aspetti fondamentali: il consumismo e la tecnologia, due modi di vivere che fanno passare i valori del tutto, subito e sempre. Un’estensione del modello definito da Petrosino “del supermercato”, dove tutto, o quasi, è disponibile nell’immediato, ogni giorno, 24 ore su 24. Un mondo dove l’impossibile è diventato possibile, dove persino i due elementi considerati al di fuori della disponibilità umana, ovvero l’entrata e uscita dalla vita sono diventati controllabili, attraverso l’inseminazione artificiale e l’eutanasia. Una libertà completa, che si estende alla fluidità di genere, agli affetti, alla vita e alla morte, dettata dai ritmi incalzanti della modernità.
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Una società che ricerca in tutti gli ambiti l’eccellenza, un concetto che non è altro che la copia delle parole pronunciate dal serpente ad Eva, per convincerla a mangiare il frutto con la promessa di diventare come Dio e quindi raggiungere la perfezione. L’uomo però non può essere il sempre o il tutto, pur provandoci con qualsiasi mezzo. Difatti, è come se la collettività fosse diventata improvvisamente magica, ha scherzato il professore, si sia tramutata in idolatria, nonostante l’uomo abbia una percezione del tempo caratterizzata da memoria, speranza e attesa: la storia, che non coincide mai con il subito tipico del magico.
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Pinocchio, secondo il filosofo, rappresenta la crescita dell’uomo con la sua “legge della doppia nascita”: si viene alla vita senza deciderlo, ma si diventa donne e uomini per scelta e volere. Tutti gli uomini vengono generati, ma è solo con il riconoscimento che si diventa figli, così come madri e padri. Questa consapevolezza non si ottiene arrivando al paese dei balocchi, in un luogo dove è sempre festa e domenica, ma che al contempo distrugge il desiderio di diventare bambino trasformando in ciuchino. I possedimenti, i titoli oggi tanto desiderati per essere riconosciuti come “qualcuno” non portano a nulla, si tende a puntare sempre più in alto per poi tornare ad essere tutti uguali al momento della morte.
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La missione dell’uomo si rivela dunque essere quella di accettare la sfida di dire parole di senso, come hanno fatto gli apostoli Pietro e Paolo, che dopo essere stati arrestati due volte per aver predicato, rispondono che non possono tacere quello che hanno visto ed ascoltato. Questo compito non è proselitismo o un dovere, bensì una condizione naturale di condividere il bello e il buono, di dare un’immagine di ciò che è migliore per dare ragione alla speranza. Infine, virando direttamente sull’ambito religioso, Petrosino ha fornito le proprie motivazioni su come poter diffondere efficacemente la Fede, in un’epoca in cui bisogna dimostrare ai bambini che Gesù è meglio di Batman, ovvero migliore di un supereroe ricco, forte e che difende i deboli. A colpire di Gesù non devono essere i miracoli o la sua bontà, bensì la sua libertà. Il Signore si confrontava con tutti: bambini, donne, uomini, ricchi o poveri, sani o lebbrosi. Non ha mai maledetto la vita nonostante sia stato maltrattato, torturato e ucciso in croce, non ha mai fatto la vittima o espresso un lamento, al contrario ha sempre perdonato e mantenuto i propri principi e ideali sino alla morte. Insomma, un esempio della totale ed estrema libertà oggi tanto anelata.
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Svariate sono state le tematiche discusse durante la serata, in un intervento terminato da un lungo applauso dei numerosi presenti, che ha testimoniato l'apprezzamento per le riflessioni suscitate, espresse in un dialogo finale tra pubblico e docente.
I.Bi.
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