Church pocket/6 - Il monoteismo abramitico

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Didascalia
Il primo uomo a essere chiamato "ebreo" fu Abramo, il capostipite del monoteismo come lo intendiamo oggi. Il termine “ebreo” è di dubbia origine. Ricorda la parola ever, che in ebraico indica "dall’altra parte". Così, il verbo “avar” significa "passare oltre". Abramo è colui che "sta dall’altra parte".
Ma di che parte stiamo parlando? Il termine si riferisce al tradizionale viaggio di Abramo dalla terra del Caldei alla terra dei Cananei o è una contrapposizione anche religiosa? Sarei più propenso a dar credito alla prima ipotesi, ovvero di Abramo che è passato dall’Eufrate al Giordano.
Il lungo viaggio però non lo fa solo “passare” ma lo libera dagli orpelli della vita nella Mesopotamia cioè il paganesimo, il culto degli dei Babilonesi. Abramo
sceglie di credere nel Dio della terra promessa, di quella voce che spesso lo mette alla prova.
Come dicevamo qualche puntata fa, il monoteismo non cancella le altre divinità ma ne pone solo una in risalto, da culto e lode solo a una che sceglie come sua prediletta. Abramo fa questa scelta ma il popolo arriva a questa preferenza molto tempo dopo. Il monoteismo ebraico, pur essendo rigido – poi vedremo perché – è dinamico, ossia evolve nel tempo e nello spazio e nel qui ed ora del popolo.
Molti studiosi riconducono l’inizio del monoteismo ebraico in uno di questi due eventi: la liberazione mosaica o l’esilio babilonese. La liberazione mosaica è quel processo con il quale gli ebrei uscirono dall’Egitto per riappropriarsi della terra di Canaan: è quello che gli ebrei chiamano
Pesach e celebrano come festa, la più importante festa del calendario, la Pasqua.
L’esilio babilonese, o meglio la cattività babilonese, è quella parte di storia che gli ebrei, o meglio i giudei di Gerusalemme, hanno vissuto a Babilonia, sotto il regno di Nabucodonosor II: per intenderci è la storia che Giuseppe Verdi ha musicato nell’opera lirica “Nabucco”.
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Pietro Santoro, nato a Caserta il 29 dicembre 1990. Primo di tre figli, ho vissuto la mia infanzia e adolescenza alle pendici del Monte Tifata, tra San Tammaro, Santa Maria Capua Vetere e Capua, dove ho frequentato il Liceo Scientifico “L. Garofano”. Nel 2009 mi sono iscritto presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, la sez. San Luigi, conseguendo nel 2014 il Baccellerato in Sacra Teologia, con la valutazione di magna cum laude. Negli stessi anni ho frequentato il Pontificio Seminario Campano Interregionale di Posillipo, il Seminario Maggiore per le arcidiocesi e diocesi della Campania e del meridione d'Italia che ne hanno affidato la direzione alla Compagnia di Gesù (Gesuiti). È il luogo che la Chiesa Cattolica istituisce per la formazione del futuro clero diocesano. Ho frequentato la Pontifica Università della Santa Croce in Roma per la Licenza in Diritto Canonico. Vivo in Lombardia dal 4 novembre 2015 e a Osnago dal 2019. Ho insegnato Religione Cattolica dal 2015 al 2023 presso alcune scuole del meratese ma soprattutto presso la Scuola Primaria “G. Rodari” di Cernusco Lombardone, di cui sono stato Responsabile di Plesso dal 2018 al 2023. Ad oggi sono istruttore amministrativo presso i Servizi Demografici -Ufficio Elettorale – del Comune di Merate, frequento il primo anno della Facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi “G. Marconi”.
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Rubrica a cura di Pietro Santoro
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