In risposta a Consonni

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Caro Lanfranco,
sai che in questi decenni sono stato etichettato come socialista, leghista, simpatizzante dell'estrema destra. In realtà ho cercato nei limiti dell'umano e senza pregiudizi ne posizioni preconcette di raccontare la nostra città (e naturalmente il suo territorio). Per cui un sindaco del PD non mi entusiasma né mi preoccupa. Ho conosciuto Bruno Dozio e mi associo all'apprezzamento ma le condizioni in cui lui ha operato erano ben diverse dalle attuali. Stiamo parlando del periodo compreso tra il 1994  e il 2003, un'era fa. Oggi è tutto assai più complesso, i rapporti tra Enti istituzionali hanno valenze assai diverse, le interlocuzioni di una volta con le USSL oggi sono rivolte a ASST e ATS, soggetti diversi, raramente inclini al confronto con gli Enti locali. L'amico Dario Ronchi poteva basare il suo giudizio su onestà e attaccamento al comune, ma oggi queste sono soltanto le basi indispensabili. C'è tutto il resto, costruito sull'esperienza amministrativa prima che politica, sulla capacità relazionale e perchè no anche sulla correttezza nei rapporti (circostanza che negli ultimi mesi non ha visto brillare Mattia Salvioni, tutt'altro . . .). Anche Silvia Villa disponeva di questi elementi basici ma, oltre a perdere le elezioni, in Aula ho mostrato tutti i suoi comprensilbili limiti dovuti proprio alla totale mancanza di esperienza nell'amministrare la cosa pubblica. Tuttavia nessun pregiudizio su Salvioni. Comunque sia sarà una valida alternativa a quello che abbiamo oggi a Palazzo Tettamanti. E un'alternativa all'oggi, quale che sia, non può che essere salutata con favore.

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Claudio Brambilla
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