Mandic/10: quasi 600 parti dall’inizio dell’anno nella struttura di Ostetricia, assistenza a 360° per le mamme e i loro bambini
Sono 592 i parti effettuati presso la struttura di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale Mandic di Merate durante i primi 6 mesi del 2010, di cui 195 cesarei (32.9%). Un dato in lieve calo rispetto allo stesso periodo del 2009, quando 619 donne scelsero il reparto diretto dal dottor Gregorio Del Boca per la nascita dei propri figli (214 i cesarei, il 34.5%), ma che fa prevedere anche per quest'anno una annata "record" con oltre 1.200 travagli, in costante crescita dal 2005 ad oggi.
Un risultato dovuto ad un tipo di assistenza "one to one", in cui viene a crearsi un rapporto esclusivo tra donna e medico dalla gestazione al post parto, e dove è costante la presenza e il supporto delle ostetriche prima, durante e dopo la permanenza in ospedale.
"Prima che ginecologi e ostetrici siamo medici con la passione e il desiderio di fare medicina, per venire incontro al desiderio delle pazienti di avere di fronte qualcuno che si prenda cura in toto del suo problema, come il vecchio medico di famiglia" ha spiegato il dirigente medico Anna Biffi.
I dirigenti medici effettuano i controlli ecografici e intervengono in caso di patologie, complicanze durante il parto e cesarei. Se il parto è naturale e non presenta particolari problemi tutto il percorso della donna e del suo bambino è gestito dalle ostetriche, vera e propria "colonna portante" del reparto. A Merate sono 18, cui si aggiungono 8 oss (operatori socio sanitari).
Tutte le ostetriche e le Oss sono inoltre addestrate ad affrontare le eventuali emergenze. "A volte arrivano donne in travaglio che non sono state seguite qui ed bisogna agire in fretta o si rende necessario un cesareo d'urgenza, eseguito dai medici nella sala parto appositamente creata in reparto per questo genere di situazioni. In caso di patologia del bambino, poi, la madre viene tenuta in ospedale insieme al suo piccolo per tutto il tempo necessario" ha spiegato Lori Mucci. I corsi pre e post parto si avvalgono di consulenze esterne come l'ostetrico Sebastiano Avena del Consultorio familiare di Casatenovo, che si occupa di far visitare alle future mamme le sale destinate al parto.
Ma l'assistenza al parto inizia molto prima della nascita, grazie alla diagnosi prenatale offerta a ogni donna a rischio e a coloro che la desiderano, il cui responsabile medico a Merate è il dottor Gaetano Mannino. Al Mandic si effettuano esami non invasivi in grado di evidenziare alcuni segni esterni che non garantiscono la diagnosi certa, come il Duo Screen. Si tratta di un esame ecografico e un prelievo di sangue alla madre, effettuati fra la 10ª e la 13ª settimana di gravidanza, per evidenziare eventuali "sintomi" della Sindrome di Down o della Trisomia 18. Vengono poi effettuati esami invasivi come l'amniocentesi e l'avillocentesi, in grado di diagnosticare con esattezza la presenza di malformazioni cromosomiche. "Offriamo un servizio di counseling per i genitori, per prendere una decisione in merito" ha spiegato la dottoressa Biffi. "Le prestazioni di diagnosi prenatale ammontano a circa 300 all'anno, effettuiamo 100 ecografie ostetriche di primo e secondo livello ogni mese e trattiamo circa 50 casi di gravidanze a rischio ogni mese".
Un risultato dovuto ad un tipo di assistenza "one to one", in cui viene a crearsi un rapporto esclusivo tra donna e medico dalla gestazione al post parto, e dove è costante la presenza e il supporto delle ostetriche prima, durante e dopo la permanenza in ospedale.
"Prima che ginecologi e ostetrici siamo medici con la passione e il desiderio di fare medicina, per venire incontro al desiderio delle pazienti di avere di fronte qualcuno che si prenda cura in toto del suo problema, come il vecchio medico di famiglia" ha spiegato il dirigente medico Anna Biffi.
La dottoressa Anna Biffi
"Il paziente detta i tempi della presa in carico e non ha bisogno di una medicina iper-specializzata e parcellizzata, ma di professionisti che amino aggiornarsi continuamente, studiare e confrontarsi sui casi con i propri colleghi, per garantire loro la migliore assistenza possibile". Le scelte in merito ad una gravidanza si basano su un equilibrio delicato. "Ogni paziente è un caso a sé stante, la cura va personalizzata in base alla storia della madre e del feto. Alcune sono più orientate alla naturalità, altre verso una maggiore medicalizzazione. La procedura da utilizzare ha come priorità la sicurezza di entrambi ed è orientata dai desideri della madre" ha spiegato la dottoressa Biffi.I dirigenti medici effettuano i controlli ecografici e intervengono in caso di patologie, complicanze durante il parto e cesarei. Se il parto è naturale e non presenta particolari problemi tutto il percorso della donna e del suo bambino è gestito dalle ostetriche, vera e propria "colonna portante" del reparto. A Merate sono 18, cui si aggiungono 8 oss (operatori socio sanitari).
Da sinistra le ostetriche Mariangela De Maron, Francesca Lanfranchi (referente qualità),
Sebastiano Avena (del consultorio familiare di Casatenovo), Lori Mucci (capo ostetrica del reparto di Merate)
Un "omaggio" appeso nel salottino
Tutte le ostetriche e le Oss sono inoltre addestrate ad affrontare le eventuali emergenze. "A volte arrivano donne in travaglio che non sono state seguite qui ed bisogna agire in fretta o si rende necessario un cesareo d'urgenza, eseguito dai medici nella sala parto appositamente creata in reparto per questo genere di situazioni. In caso di patologia del bambino, poi, la madre viene tenuta in ospedale insieme al suo piccolo per tutto il tempo necessario" ha spiegato Lori Mucci. I corsi pre e post parto si avvalgono di consulenze esterne come l'ostetrico Sebastiano Avena del Consultorio familiare di Casatenovo, che si occupa di far visitare alle future mamme le sale destinate al parto.
Il salottino del reparto e una delle stanze di degenza
Le mamme possono trovare al Mandic un ambiente confortevole e aperto a più opzioni. "Le ostetriche possono seguire i parti con svariate tecniche, assecondando le preferenze delle donne e aiutandole con accessori come palloni o un piacevole sottofondo musicale. Abbiamo 4 sale parto di cui una dispone di un letto matrimoniale per chi vuole essere più comoda e una di una vasca per il parto in acqua" ha spiegato la dottoressa Biffi.La sala parto attrezzata per il travaglio in acqua
La preparazione e l'esperienza del personale medico del reparto è in continua evoluzione grazie ad aggiornamento e formazione ben al di là dei confini ospedalieri.La sala parto medicalizzata e quella più "tradizionale"
"Otteniamo l'accreditamento presso altri centri chirurgici e partecipiamo a corsi di emergenza in sala parto, è importante che ci conoscano all'esterno e che noi ampliamo le nostre conoscenze. Abbiamo avuto relatori internazionali che si sono fermati nelle nostre sale per giorni, per vedere come lavoriamo e scambiarsi opinioni ed esperienze con i nostri medici, che a loro volta sono stati all'estero". Da una di queste collaborazioni ha avuto un grande sviluppo la parto-analgesia del Mandic. "Lo standard metodico è stato introdotto dal dottor Antonio Montanari e successivamente messo a punto grazie alla preziosa collaborazione del dottor Robson, che è stato qui a Merate" ha spiegato la dottoressa Biffi. "Oggi durante il giorno ogni donna ha la possibilità di affrontare il parto con analgesia mentre la domenica e durante la notte non è garantito, anche se molto spesso viene effettuata. La formazione di personale in questo senso è in continua crescita".Alcuni "strumenti" a disposizione delle partorienti e la sala parto matrimoniale
Ma l'assistenza al parto inizia molto prima della nascita, grazie alla diagnosi prenatale offerta a ogni donna a rischio e a coloro che la desiderano, il cui responsabile medico a Merate è il dottor Gaetano Mannino. Al Mandic si effettuano esami non invasivi in grado di evidenziare alcuni segni esterni che non garantiscono la diagnosi certa, come il Duo Screen. Si tratta di un esame ecografico e un prelievo di sangue alla madre, effettuati fra la 10ª e la 13ª settimana di gravidanza, per evidenziare eventuali "sintomi" della Sindrome di Down o della Trisomia 18. Vengono poi effettuati esami invasivi come l'amniocentesi e l'avillocentesi, in grado di diagnosticare con esattezza la presenza di malformazioni cromosomiche. "Offriamo un servizio di counseling per i genitori, per prendere una decisione in merito" ha spiegato la dottoressa Biffi. "Le prestazioni di diagnosi prenatale ammontano a circa 300 all'anno, effettuiamo 100 ecografie ostetriche di primo e secondo livello ogni mese e trattiamo circa 50 casi di gravidanze a rischio ogni mese".
Il cartello multilingue che spiega la possibilità di avere menù privi di carne
L'assistenza dedicata e a 360° della Struttura di Ostetricia e Ginecologia del Mandic è il principale motivo del grande apprezzamento che, grazie anche al passaparola, spinge le mamme da tutta la Regione e non solo a scegliere Merate per vivere l'incredibile esperienza della maternità.
R.R.