Mandic: i sindaci ostentano ottimismo Intanto però continua la fuga di cervelli

Fa tenerezza il post di Gennaro Toto (e il sostegno di Antonio Conrater) col quale, con notevole audacia, avverte che “C’è chi fa polemica (noi) e chi lavora per il risultato (lui).
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Peccato che dopo la passerella dell’assessore Bertolaso cui nessuno ha fatto notare – e lo scriviamo per l’ennesima volta – che la Pneumologia sulla quale puntano Favini e il suo vicino di casa Piazza, sia dell’Inrca di Ancona e che quindi si sta investendo, sempre che si stia investendo, su una struttura marchigiana non lombarda né, tanto meno, lecchese, la situazione è rimasta esattamente come prima.

Caratterizzata cioè da una fuga continua di cervelli.

Ecco una breve sintesi degli ultimi giorni.

Hanno dato le dimissioni:

-           gli psichiatri Liliana Allevi e Alberto Corbetta e ora il servizio di Psichiatria per il Manzoni, il Mandic, le strutture territoriali provinciali funziona con sette specialisti. Del tutto insufficienti anche per le sole guardie.

-          l’otorinolaringoiatra Sergio Valentini

-          la ginecologa Carmen Iezzoni

-          l’ortopedico Giuseppe Cabbanè

 
 Infine, ma è solo una puntata dello sceneggiato, dalla Chirurgia del Mandic hanno avvertito la Direzione generale di non riuscire a coprire tutti i turni di dicembre. Quindi se non ci sarà un afflusso di forze si dovrà obbligatoriamente chiudere un po’ di posti letto per mantenere il rapporto tra personale e degenti.

Come si vede siamo ben lontani dall’ostentato ottimismo alla base del documento unitario dei sindaci che in tanti Consigli comunali sbandierano come un successo a tutto tondo. Mentre il documento/mozione, che ci ostiniamo a definire “trasversale”, nonostante l’anatema del sindaco di Merate Panzeri – che evidentemente ritiene di essere il depositario delle chiavi di tutto il centrodestra – quello sì è molto efficace. E non a caso nei comuni guidati dal centrodestra non è stato iscritto neppure all’ordine del giorno. Tolto a Merate – diamone atto – che è stato persino approvato grazie a uno svarione a segnare nell’albo d’oro delle “cappellate”.
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