Olgiate : folla attonita ai funerali di Piergiorgio Mozzanica Don Marco, "Un giusto, ora nella pace e nelle mani di Dio"

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Lo scorso anno dal campo base dell'Everest aveva mandato qualche scatto a don Marco Tenderini suscitando quella sana invidia che è in grado di rendere ancora più simpatiche e uniche certe persone. Per lui abituato a percorsi e sentieri importanti, quel camminamento nei pressi della cascate sopra Introbio non rappresentava certo una fatica. Eppure lì, il suo destino ha deciso di strapparlo all'affetto della sua famiglia e delle tante realtà dove era impegnato. E oggi quell'affetto per Piergiorgio Mozzanica, 68 anni, si è manifestato in una vera e propria folla che anche il sagrato della chiesa di Olgiate ha faticato a contenere per il suo ultimo saluto.
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Accanto all'altare c'erano decine di labari dell'AIDO da tutta la provincia venuti per dire grazie al presidente della sezione di Olgiate, scomparso improvvisamente proprio mentre i soci del direttivo, quel tragico mercoledì sera, si erano ritrovati in pizzeria e si domandavano il perchè del suo ritardo, poi diventato assenza, non annunciato.
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E partendo dalle ultime parole del Vangelo “tenetevi pronti perchè non sapete né il giorno né l'ora in cui il Figlio dell'Uomo verrà”, don Marco ha cercato di dare un senso a quanto accaduto e a farlo diventare un insegnamento per chi resta.

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“Giorgio ha ricevuto la chiamata in un'ora che non si aspettava. Ne aveva percorsi tanti di sentieri in montagna, anche piuttosto impegnativi. La morte lo ha colto su un sentiero piuttosto banale, anche se in montagna non bisogna mai sottovalutare nulla. Quanto accaduto ci dice che dobbiamo essere persone vive, che non si lasciano sopraffarre dalle fatiche o che si limitano a sopravvivere ma che vivono. Giorgio ha saputo vivere la vita in pienezza e l'ha donata per la sua famiglia e per gli altri. Il suo nome è legato al gruppo Aido di Olgiate-Calco di cui ha fatto parte fin dalla fondazione nel 1995. Ha saputo riempire la sua vita spendendola per gli altri. E così ha fatto anche donando le cornee. Poi amava viaggiare perchè amava la scoperta e lo stupore per la bellezza. Era un socio del CAI e aveva anche qui dato la sua disponibilità, era uno dei volontari del piedibus. Tutti questi piccoli gesti ci dicono che ha vissuto in pienezza. È un giusto che ora è nella pace e nelle mani di Dio. E sono questi pensieri che permettono al nostro dolore di non essere disperazione ma ci fanno essere aperti alla speranza”.
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Al termine della santa Messa, dopo la lettura della preghiera del donatore un socio del gruppo AIDO ha voluto ricordare l'amico Piergiorgio per la sua dedizione, l'impegno, il tempo speso per il sodalizio da fondatore, vicepresidente e poi presidente. “Non te ne sei andato per sempre, non ci hai abbandonato. Ti sei solo incamminato su un sentiero diverso”.

Sul sagrato i labari bianchi e rossi dell'AIDO hanno formato un cordone accompagnando il feretro dell'amico per l'ultimo viaggio e la corale ha intonato il canto “Signore delle cime”.
S.V.

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