Mandic: prevenzione delle valvulopatie nella donna

In occasione della Giornata Mondiale del Cuore, Fondazione Onda – Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere – ha organizzato per il terzo anno l’(H)Open Week dedicato alle malattie cardiovascolari con l’obiettivo di promuovere l’informazione, la prevenzione e la diagnosi precoce di queste patologie. Asst Lecco ha aderito al programma organizzando e promuovendo la conferenza “Le valvulopatie nella donna”, svoltasi nel pomeriggio di mercoledì 27 settembre presso l’aula riunioni scientifiche dell’Ospedale Mandic di Merate. 
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A relazionare sul tema è stata la dottoressa Maria Grazia Gorgoglione, che da 7 anni lavora al Mandic e opera all’interno della Unità Operativa Complessa di Cardiologia, occupandosi soprattutto di degenza. 
In primis la dottoressa ha ricordato l’importanza della prevenzione, spiegando che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità le malattie cardiache sono la prima causa di morte nel mondo. Secondo le statistiche in Italia sono responsabili del 35,8% dei decessi e colpiscono maggiormente le donne. Basti pensare infatti che se una donna su trenta muore per tumore al seno, a morire per cardiopatia ischemica è una donna su tre. Da qui l’importanza di sensibilizzare alla salute cardiovascolare di genere.

Entrando nello specifico, la dottoressa Gorgoglione ha spiegato che circa una persona over 75 su otto ha una malattia alle valvole cardiache. Le più interessate solitamente sono la valvola mitrale e la valvola aortica e i difetti che possono avere riguardano l’apertura e la chiusura. Nel primo caso si parlerà di stenosi, nel secondo caso di insufficienza. Le cause delle valvulopatie possono essere congenite, legate all’invecchiamento o ad altre malattie cardiache. Solitamente le donne sono più colpite dall’insufficienza mitralica. 

In Italia circa il 2% della popolazione ha una patologia valvolare” ha detto la dottoressa Gorgoglione. “Nella maggior parte dei casi però non viene diagnosticata e solitamente sono soprattutto le donne che arrivano alla diagnosi tardivamente”. Importante dunque stare attenti a eventuali campanelli d’allarme. I sintomi delle patologie valvolari sono il fiato corto, i dolori al petto, la perdita di coscienza transitoria e le palpitazioni. Se si avverte uno di questi sintomi è bene farsi visitare dal proprio medico di base, il quale potrà poi indirizzare verso una visita cardiologica e un elettrocardiogramma, eventualmente a un ecocardiogramma, che consente di definire che tipo di valvupatia ha il soggetto e può valutarne la gravità. Stabilito questo, il paziente potrà essere passato a un ambulatorio di II livello, dove verranno fatti esami più approfonditi e eventualmente verrà stabilito se è necessario operare. Laddove la situazione sia particolarmente grave è spesso possibile ricorrere alla cardiochirurgia, o ad altre tecniche che consentono di sostituire le valvole.
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Parlando della Asst di Lecco, la dottoressa ha spiegato che nell’Ospedale di Merate vengono effettuate le diagnosi, le terapie e il monitoraggio, oltre alla consulenza cardiochirurgica. Nell’Ospedale di Lecco invece vengono effettuate le procedure di impianto valvolare aortico transcatetere e la cardiochirurgia aziendale. In conclusione, oltre ad aver ricordato che il prossimo 2 ottobre a Lecco verrà fatto gratuitamente l’esame Ecocolordoppler sempre nell’ambito della (H)Open Week, la dottoressa Gorgoglione ha svelato che le piacerebbe promuovere e organizzare una giornata di screening per la fibrillazione atriale, a cui le persone potranno essere indirizzate su consiglio del proprio medico. 
E.Ma.
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