La Semina: Gian Pietro Elli presenta il suo ultimo romanzo "Sof'ja"

Giornalista professionista, esperto in comunicazione e scrittore di lungo corso, soprattutto di racconti e da qualche anno affacciatosi ai romanzi brevi, il comasco Gian Pietro Elli è stato ospite nel tardo pomeriggio di mercoledì 19 luglio al webinar dell'associazione culturale La Semina per presentare il suo ultimo libro, un romanzo appunto, dal titolo "Sof'ja", Porto Seguro Editore.
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A dialogare con l'autore nella scoperta di questa nuova opera è stata invitata, dal presidente de La Semina Stefano Covino, la giornalista Chiara Ratti, che prima di investigare riguardo la realizzazione dell'opera ha riassunto contenuto e struttura della stessa. "Sof'ja è una storia d'amore e di misteri, ma è anche un viaggio dentro molti aspetti della nostra contemporaneità". Sullo sfondo del conflitto in Ucraina e dell’emergenza migranti, un ex attore, conquistatore seriale, si innamora perdutamente di una giovane donna russa che alle ragioni dell’amore deve opporre la ragion di Stato e custodisce un inconfessabile segreto. Coinvolti in un sadico esperimento sociale, i protagonisti del romanzo, che intreccia disincanto e passione, sono costretti a fare i conti con il proprio passato, per provare a immaginare un disperato futuro.

Quanto ci importa davvero del mondo e della sofferenza degli altri? Attorno a questa domanda Elli stuttura la sua ottava opera, con personaggi capaci di riflettere per inseguire domande e sentimenti che li costringono ad essere vivi. "Nei racconti e romanzi passati ho scritto personaggi più vicini a me, mentre in questo caso ho fatto l'opposto perchè è un libro collocato in una dimensione più letteraria figlia di una mia evoluzione nella scrittura. Questo personaggio però mi somiglia molto per quanto riguarda l'interrogarsi. Io, da profondo e consapevole nichilista, credo che comunque il fatto che ci si annulla non significa che dobbiamo rimanere immobili ed irretiti. In questo libro io ed il protagonista quasi combaciamo perchè anch'egli cerca continuamente risposte anche se consapevole che mai arriveranno".
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Ratti ed Elli hanno poi iniziato a riflettere sui cambiamenti che le opere del giornalista comasco hanno subito nel corso del tempo, sia nella comunicazione, nei temi e nei personaggi, tra cui la componente femminile che, pur essendo quasi sempre l'Io narrante maschio, rivestono spesso i panni di protagonista."Io sicuramente subisco molto l'affascinazione del femminino – ha spiegato l'autore –, soprattutto per quanto riguarda la componente meno razionale e semplice di essa che è guidata dalle emozioni, poco accostate al pensiero maschile. Per fortuna ogni persona è complessa e unica e per questo motivo posso scrivere personaggi altrettanto complessi. Lo stesso protagonista maschile, come me, subisce l'affascinazione da questa parte più femminile e meno grossolana, che gli permette di relazionarsi con concetti più astratti ed indeducibili come l'amore".

Per quanto riguarda la stesura del testo, Ratti ha riconosciuto un cambiamento dalle vecchie opere. "Nei libri precedenti si avvertiva la necessità narrativa, mentre questo è un libro di mutazione e maturità letteraria. E' come se la densità concettuale che è sempre stata la chiave delle tue opere fosse stata in questo caso diluita e distesa per tutto il racconto, mantenendo intatta la bellezza degli immaginari descritti". "Effettivamente ho trovato pace nella scrittura", ha risposto Elli. "Nelle opere più giovanili avevo un'urgenza talmente forte di raccontare che si creava scompostezza nella manifestazione del contenuto. Pur sperando che nella ricchezza non si sia perso nulla, la scrittura si è sicuramente appacificata e corretta". L'autore ha poi raccontato che è mutata anche la necessità di scrivere. Essa infatti non nasce più da una necessità di scrivere per sè stesso, ma di raccontare una storia di cui i lettori possono beneficiare. "Provo un puro piacere platoniano nell'immaginare e raccontare storie, come quando ci si raduna attorno ad un fuoco in spiaggia con una chitarra in mano".
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In conclusione Ratti ha invitato gli spettatori a leggere il romanzo "Sof'ja", definendolo un viaggio alla scoperta di noi stessi e del tempo in cui viviamo. "Se lo leggerete tenete davanti a voi questi due fuochi: la storia della vostra anima, del vostro innamorarvi e del pensare alla morte e la storia del tempo e di quello che fa su di noi".
M.Pen.

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