Sartirana: in pensione dopo quarant'anni la maestra Delia Fabbri. Volto storico del plesso

Ultimi giorni di scuola per la maestra Delia Fabbri. Ufficialmente andrà in pensione, come da calendario, il 31 agosto ma la chiusura del plesso di Sartirana per le vacanze estive e il distacco dai "suoi" bambini, segnerà l'inevitabile tappa e la fine di un percorso iniziato a inizio anni Ottanta.


Dopo un breve periodo di supplenza alle Dame inglesi, nel 1977 appena diplomata, e 4 anni alla Casa dei Ragazzi di Porchera (Olgiate) la maestra Delia è approdata a Sartirana, quando il plesso era appena stato aperto. Da lì poi non si è più mossa e questo le consente di avere una memoria storica su tutto quello che è stato il mondo della scuola, sia a livello nazionale con i vari ministri che si sono succedute ma anche sulle attività e novità locali che in certi casi sono state lungimiranti, con eccellenze che tutt'oggi sono da primato.
Per tanti ha rappresentato la figura del "maestro unico" che tuttavia non ha mai apprezzato particolarmente "credo che l'ideale per i bambini sia avere 2/3 insegnanti e anche per i docenti è importante non essere soli e avere il confronto. È bello lavorare in team quando poi si trova l'affiatamento è tutto più facile".
Tante le novità sperimentate negli anni: il dopo scuola, la settimana corta, la mensa che hanno determinato il boom di iscrizioni per i servizi di qualità offerti alle famiglie.
Con il modello di insegnamento a moduli la materia principale per lei è stata italiano ma negli anni ha affiancato anche immagine e matematica.
Alla domanda "in quarant'anni la scuola è cambiata in meglio o in peggio?" la risposta è stata senza esitazione. "Sicuramente in peggio. Le valutazioni sui ragazzi sono insignificanti perchè invece di valorizzare i bambini li appiattiscono e non li invogliano a studiare. Manca il livello intermedio di giudizio e si è passati da valutazioni che erano temi veri e propri a lettere, poi a numeri e ora a classificazioni. E poi c'è l'intervento dei genitori nella scuola che è molto spesso invasivo e con conseguenze negative. La scuola è ritenuta un parcheggio, manca la fiducia negli insegnanti e non ha più il valore originario".
Di questo percorso sicuramente ha già detto che le mancheranno i bambini, le attività, l'entusiasmo che ne deriva. E naturalmente anche i colleghi. "Ringrazio Daniela Mentil, che è stata vicaria e che mi è stata di aiuto in tanti momenti, e poi la maestra Maria Giovanna che mi ha sempre supportata e sopportata".
Per il futuro non ci sono piani, almeno per il momento. Qualche viaggio e probabilmente un po' di volontariato. Ora ci sono da affrontare gli ultimi giorni con un carico di emozioni e probabilmente qualche lacrima per gli ultimi saluti.
S.V.
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