Cambia Merate: 925mila € per sistemare 200 metri di strada ma manca il piano di eliminazione delle barriere architettoniche

Merate, 31 Marzo 2023

Nel Consiglio Comunale del 22 Marzo grazie ad inconvenienti tecnici al sistema di registrazione si è persa la registrazione della prima parte del Consiglio e con questo l'illustrazione e discussione dell'interrogazione presentata dal gruppo Cambia Merate sul PEBA.


925.000 euro spesi senza un piano per l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche

Sono già iniziati i lavori per il rifacimento di piazza degli Eroi e del Parco Rimembranze per eliminare le barriere architettoniche, che consisterà nell'innalzamento a livello marciapiede di 200 mt di strada fra V.le Lombardia e Via Viganò.
Questa importante spesa viene fatta senza che sia inserita nel piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche che riguardi tutta la città.
Nel lontano 1986 con la legge finanziaria n. 41 viene fatto obbligo ai Comuni di dotarsi di un Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA)
Negli anni questo piano viene ulteriormente regolamentato da leggi e da norme europee che trovano fondamento nella convenzione dell'Onu sui diritti delle persone disabili.
La Regione Lombardia per favorire i comuni nell'adozione del Peba il 23/11/2021 con il DGR 5555 istituisce le linee guida per la sua redazione e lo configura come strumento di pianificazione.

Le linee guida regionali per la redazione del PEBA non solo raccolgono tutto il dettato normativo esistente ma danno l'indirizzo chiaro di come deve esserecostruita una città inclusiva che non lasci indietro nessuno.
La città per tutti, così come indicato dalla Strategia Europea per la Disabilità 2021- 2030, fa proprio l'approccio "Design for All" è un approccio all'accessibilità che ha una visione che va oltre il concetto dell'abbattimento delle barriere architettoniche ma va verso una progettazione accessibile ed inclusiva, cioè progettare una città che non abbia barriere architettoniche.
Il Peba contiene tutte le indicazioni per pensare ad una città progettata per tutta la cittadinanza e non solo per una categoria sociale, una città che sia sostenibile, sicura che promuova la salute ed il benessere. La sua progettazione è un piano condiviso e partecipato: prevede la partecipazione di tutti gli attori e i portatori d'interesse, è un piano interdisciplinare perché si interfaccia con gli altri piani della città ed è trasversale a più assessorati.
Oggi alle amministrazioni viene chiesto un cambio di passo, una capacità di progettare che non si limiti ad eliminare una barriera architettonica, ma che progetti benessere ed inclusione per tutte le categorie sociali.
Viene chiesto loro di analizzare la città nella sua totalità, centro e periferia, valutare i bisogni e procedere alla risoluzione dei problemi secondo una scala di priorità.
Viene chiesto un aggiornamento del Regolamento Edilizio per favorire l'accessibilità negli spazi privati aperti al pubblico.
Se Merate si fosse dotato del PEBA non si sarebbero realizzate situazioni come il percorso pedonale di Via Cazzaniga posto di fronte all'Istituto Clerici la cui uscita sulla strada è pericolosissima non solo per i fruitori di carrozzina, ma per tutti.


Oppure si sarebbe posto rimedio all'Auditorium comunale che non è dotato di accesso al palcoscenico per i fruitori di  carrozzina, impedendo così l'accesso a relatori o attori disabili.
In questa situazione di cambio totale di paradigma l'Amministrazione di Merate cosa fa? Non si dota di un piano generale per tutta la città, ma con metodo novecentesco spende € 925.00 per sistemare un pezzetto di strada di 200mt, senza valutare se
questa è veramente una priorità. Quante barriere architettoniche si sarebbero potute eliminare con un simile investimento?

Consiglieri comunali Cambia Merate con Aldo Castelli
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