Merate: atto di indirizzo per la comunità energetica. Primo stabile, la nuova palestra

Il consigliere Andrea Robbiani durante il suo intervento in aula
Il primo stabile su cui punterà il comune di Merate per far partire la comunità energetica è la nuova palestra dell'istituto comprensivo che il sindaco spera di riconsegnare agli studenti al rientro dalle vacanze pasquali.
L'obiettivo, tuttavia, è quello di arrivare a efficentare tutti gli edifici comunali, in un'ottica di risparmio energetico e rispetto dell'ambiente.
Nel corso del consiglio comunale che si è tenuto nella serata di martedì, pur tra problemi non indifferenti di connessione da remoto per gli ascoltatori, l'aula è andata ad approvare all'unanimità l'atto di indirizzo per la costituzione di una CER (Comunità Energetica Rinnovabile) sulla quale tanti comuni stanno lavorando nell'ottica di partecipare alla manifestazione di interesse indetta da regione Lombardia che poi erogherà dei contributi.
"L'obiettivo è quello di puntare all'autoconsumo" ha spiegato il sindaco Massimo Panzeri che aveva introdotto il tema già nel precedente consiglio comunale su sollecitazione del consigliere Andrea Robbiani "per un beneficio economico, sociale e ambientale".
La CER punta alla condivisione di energia prodotta da soggetti pubblici o privati (cittadini, aziende, attività commerciali, ...) su un determinato territorio, tramite l'installazione generalmente di pannelli fotovoltaici.
A Merate l'intenzione sarebbe quella di partire da un edificio nuovo, la palestra delle scuole appunto, e poi estendere il progetto al resto degli immobili, pur consapevoli dei vincoli imposti dalla Soprintendenza alle belle arti.
Dopo l'atto di indirizzo, si dovrà tornare in consiglio per l'atto costitutivo della CER e lo statuto. È stato proprio in questo frangente che il consigliere Andrea Robbiani ha richiamato alla concretezza nel non lasciare i documenti "vuoti" ma fornendo già qualche indicazione, non dimenticando di potenziare l'esistente, e cercando di rendere la CER appetibile per il privato per non correre il riscio che naufraghi ancora prima di partire.
"Ma questo lavoro rimane in carico ai lavori pubblici o all'ecologia?" ha chiosato Robbiani.
"Io non sono l'assessore ai lavori pubblici. Io faccio il sindaco, sono per la collegialità e non mi piacciono gli individualismi. Più gente lavora a questo progetto e meglio è" ha concluso il primo cittadino.

Il punto è passato con l'unanimità dei presenti.

S.V.
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