Santa Maria Hoè: l'olio di Aleandro Bonanomi, nato sulle colline di Paù da passione e sacrifici
E’ una scommessa vinta quella di Aleandro Bonanomi, noto imprenditore de La Valletta Brianza e coltivatore di ulivi per passione in località Paù, a Santa Maria Hoè. C'è voluto tanto lavoro, tanta fatica e tanti sacrifici, ma alla fine ce l'ha fatta: è riuscito a creare un impianto per la coltivazione di ulivi sulla collina, producendo un significativo quantitativo di olio di qualità.
Una scommessa, la sua, iniziata oltre dieci anni fa e abbondantemente “incassata” con il raccolto dello scorso autunno.
“Per fortuna nel nostro territorio non abbiamo avuto nessun problema legato alla xylella - ha proseguito Aleandro Bonanomi -ma mi piace sperimentare. Con il passare del tempo l'impianto si è ampliato e con esso la produzione. Nei primi anni l'olio che producevo lo usavo per il consumo familiare, a parte qualche bottiglia per gli amici… Ma il mio obiettivo era di arrivare a una produzione che giustificasse tanta fatica e sacrifici…”.
Finalmente il raccolto del 2020, grazie anche ai preziosi consigli dell’agronomo Michele Dell'oro di Olginate, ha raggiunto una quantità e una qualità che hanno convinto Aleandro a dare vita ad un’etichetta, “Il podere di Aleandro”, per commercializzare l'olio extravergine prodotto sulla collina di Pau.
C'è il “Frantoio” con olive Frantoio, Leccino e Pendolino, dal sapore delicato, ideale per condire verdure crude e cotte; il “Nostrale 100%” dal gusto più deciso, ideale per chi cerca un olio più saporito, e infine un blend ottenuto con olive “FH-17 Favolosa (55,6%)”, “Don Carlos” (33,8%) e Frantoio (10,6%), che coniuga la leggerezza con il sapore. Si tratta di tre prodotti estremamente raffinati e di elevata qualità, adatti a soddisfare i palati più esigenti e che possiedono caratteristiche organolettiche eccezionali, che ne fanno un prodotto di eccellenza. Un’eccellenza confermata dalle analisi.
Gli ulivi di Paù e, sullo sfondo, la cascina Bonanomi
L’altitudine - l'impianto si trova a circa 500 metri sul livello del mare - e l'ottima esposizione, consentono di coltivare gli ulivi senza impiego di trattamenti chimici invasivi. La fresca brezza delle notti d'estate tiene invece lontana la cimice asiatica e scongiura altre malattie dell'ulivo, facendo in modo che le numerose piante possano crescere rigogliose e cariche di frutti.
Non è del resto un caso se negli ultimi anni sulle pendici del Monte Brianza sono sempre più numerosi gli appezzamenti, spesso vitati fino allo scorso secolo e poi abbandonati, che vengono ripuliti dai rovi per mettere a dimora gli ulivi. A quanto pare la produzione di olio è una passione contagiosa che si sta diffondendo velocemente sulle balze ai piedi del San Genesio. A beneficio del territorio e dell'ambiente, ma anche della salute.
Per chi fosse interessato ad assaggiare l'olio prodotto nell'azienda agricola di Pau, è possibile scrivere a aleandro.bonanomi@virgilio.it
Come spesso accade nella vita, l'amore per gli ulivi è nato quasi per caso, ma con il passare del tempo, grazie anche all'aiuto della moglie Milena che condivide con lui la passione per la natura e le tradizioni popolari, è riuscito a strappare oltre due ettari di terreno ai rovi e agli arbusti mettendo poi a dimora piante di ulivo.
Milena Panzeri e Aleandro Bonanomi
Sulla collina di Pau, a pochi passi dalla chiesetta di San Gaetano, nell'antica cascina prima di proprietà della famiglia Bonfanti, dove hanno vissuto i suoi bisnonni, Aleandro ha messo le radici - nel vero senso della parola - di quella che è un'azienda agricola a tutti gli effetti.
A destra, Bonanomi con le olive appena raccolte
“Venivo a far visita in cascina allo zio Angelo, fratello di mia madre Angela – ricorda Aleandro con nostalgia – e così quasi per scherzo agli inizi degli anni 2000 piantai le prime dieci piante di ulivo. La collina era incolta da anni e i rovi avevano ormai completamente ricoperto le balze che per via della fitta vegetazione erano diventate impenetrabili. All'epoca non disponevano di mezzi agricoli e fu un gran fatica recuperare il terreno necessario per mettere a dimora gli alberi. Con Milena passavamo i sabati e le domeniche e ogni momento libero a dissodare il terreno. Man mano che riuscivamo a “conquistare” un pezzo di terra, mettevamo a dimora nuove piante”.
Così, lentamente, i rovi hanno lasciato lo spazio alle piante di Frantoio, Leccino e Pendolino scelte con la preziosa consulenza di Marino Maglia, già presidente del Consorzio Olio Dop Laghi e titolare dell’omonima azienda agricola di Perledo, un vero esperto del settore.
Ereditato l’immobile e una parte del terreno, Aleandro Bonanomi ha poi acquistato via via i vari appezzamenti situati attorno alla cascina che degradano verso valle. Presto si è poi aggiunto un altro importante appezzamento, sempre a balze, situato ai piedi della collina dove sorge quella che era stata l'abitazione del noto pittore brianzolo Ennio Morlotti, sempre a poche centinaia di metri dalla frazione di Pau. Nel 2012 piantò qui le prime trentasei piante di Nostrale di Rigali, una specie particolarmente resistente al freddo e al gelo, che rappresentano una pericolosa insidia per gli ulivi. Durante un inverno particolarmente rigido, alcune piante messe a dimora in precedenza non resistettero infatti al freddo…
A sinistra la consegna delle olive al frantoio di Biosio, a destra la degustazione dell'olio appena spremuto
Ma ci voleva ben altro per scoraggiare Aleandro, che nel frattempo aveva cominciato a produrre i primi quantitativi significativi di olive e quindi di olio. Così nel 2015, dopo aver ripulito un’altra vasta area infestata dai rovi, piantò altre duecento piante. Circa la metà di Don Carlos, le altre di Fs-17 Favolosa, un'essenza particolare, utilizzata in Puglia per sostituire gli alberi decimati dalla xylella.
Finalmente il raccolto del 2020, grazie anche ai preziosi consigli dell’agronomo Michele Dell'oro di Olginate, ha raggiunto una quantità e una qualità che hanno convinto Aleandro a dare vita ad un’etichetta, “Il podere di Aleandro”, per commercializzare l'olio extravergine prodotto sulla collina di Pau.
Tre i blend selezionati che hanno raggiunto un livello qualitativo elevato e non hanno nulla da invidiare ai prestigiosi marchi già affermati nel territorio.
Tramonto a Pau
Le bottiglie di olio di ''Il podere di Aleandro''
Nonostante la scommessa sia stata abbondantemente vinta, la passione di Aleandro e Milena per la coltivazione degli ulivi e la produzione di olio è tutt'altro che sopita.
Gli ulivi di Paù e, sullo sfondo, la cascina Bonanomi
“Nelle scorse settimane abbiamo provveduto a liberare una nuova consistente area dai rovi e dagli arbusti riportando alla luce nuove balze – ci ha anticipato Milena – appena le condizioni metereologiche ce lo permetteranno, completeremo il livellamento del terreno. Entro la prossima primavera contiamo di mettere a dimora altre duecento piante di ulivo, che si aggiungeranno alle circa 500 piante già in produzione. L'obiettivo è duplice: da un lato contiamo di ripulire e recuperare l'intera collina, eliminando la vegetazione infestante e riqualificando il territorio onde evitare che l'abbandono porti al dissesto idrogeologico, dall'altro puntiamo a valorizzare la zona con coltivazioni di qualità…”.
Non è del resto un caso se negli ultimi anni sulle pendici del Monte Brianza sono sempre più numerosi gli appezzamenti, spesso vitati fino allo scorso secolo e poi abbandonati, che vengono ripuliti dai rovi per mettere a dimora gli ulivi. A quanto pare la produzione di olio è una passione contagiosa che si sta diffondendo velocemente sulle balze ai piedi del San Genesio. A beneficio del territorio e dell'ambiente, ma anche della salute.
Per chi fosse interessato ad assaggiare l'olio prodotto nell'azienda agricola di Pau, è possibile scrivere a aleandro.bonanomi@virgilio.it
Angelo Baiguini