La Valletta: Panzeri torna in pista 'per spirito di servizio dopo una giunta anonima, da scoprire le opportunità dalla fusione'

Marco Panzeri torna in pista. E' già stato spiegato come mai il gruppo l'ha scelta come candidato sindaco. La nostra domanda è un'altra: cosa ha spinto Marco Panzeri ad accettare?

Una semplice ragione che, in politica, può sembrare banale o fuori luogo: spirito di servizio.
Spirito di servizio per sostenere e attuare il progetto politico e amministravo che assieme ad un gruppo di amici abbiamo pensato e costruito per i cittadini del Comune di La Valletta Brianza.
Abbiamo verosimilmente scelto la strada meno agevole dal punto di vista elettorale – cioè la candidatura a sindaco di un ex sindaco – ma anche quella che, in caso di vittoria, rassicura maggiormente sulla capacità della Lista Civica La Valletta 2020 di saper governare il nuovo Comune e poter raddrizzare ciò che è andato storto in questi primi cinque anni.



La Valletta 2020 si presenta come una lista "trasversale": Maurizio Sala, con la Lega faceva parte dell'ultima giunta di centrodestra di Perego. Raffaele Cesana, giusto per fare un altro nome, vicino a Forza Italia, era parte - seppur fuori consiglio - del gruppo che appoggiava la "vecchia" minoranza di Rovagnate rappresentata in aula dalla triade Zuliani – De Cani – Brivio. In caso di elezione come pensa di tenere unito il gruppo su temi sovracomunali, a impianto prettamente politico? E prima ancora, non pensa che l'aver raggruppato più "anime" sotto lo stesso vessillo di fatto abbia appiattito il panorama: ad oggi non c'è nessuna altra lista in campo, il rischio di una corsa in solitaria è alto e gli ultimi 5 anni di amministrazione hanno insegnato che il pungolo dell'opposizione forse serve...

È possibile sfatare una narrazione che la domanda tende, in sé, a raccontare?
Siamo poco più di una trentina di amici che hanno creduto e tuttora credono nella fusione tra Perego e Rovagnate: dallo scorso gennaio, ci troviamo per progettare il futuro delle nostre comunità, abbiamo steso il programma e abbiamo poi scelto tredici persone – una lista civica vera – che, in caso di vittoria elettorale, porteranno avanti il governo quotidiano del Comune e la realizzazione del programma che abbiamo pensato.
Non ci sono, quindi, anime da tenere assieme: siamo un gruppo affiatato, non siamo né una coalizione, né una lista frutto di un patto di potere. Ci interessa rilanciare il progetto del nuovo Comune e, nel contesto provinciale, partecipare a costruire i progetti senza avere pregiudizi nei riguardi di chi li propone e fare la nostra parte: così come non saremo subordinati alla volontà politica di un altro Comune, siamo consapevoli del fatto che dovremo essere capaci di giocare la partita provinciale o intercomunale nell’interesse di La Valletta Brianza con lo sguardo rivolto ai progetti ed al bene comune.

Prima di esprimere giudizi in merito all’appiattimento del panorama politico in Valletta, consiglio comunque di aspettare il 22 agosto: la nostra parte la stiamo facendo ma non sarà corretto, se così sarà, imputare a noi la responsabilità politica di non avere competitor elettorali.
Certamente, noi preferiremmo poter competere su programma e qualità della squadra anche perché conosciamo il valore aggiunto del confronto maggioranza/minoranza per una Amministrazione; qualora ciò non dovesse accadere, il principale avversario da battere sarà il quorum ma confidiamo nel fatto che i nostri cittadini comprenderanno la necessità di avere un’Amministrazione comunale eletta in carica e non un Commissario prefettizio qualunque, che, privo della necessaria conoscenza della comunità, debba affrontare nel prossimo autunno/inverno l’eventuale ritorno dell’emergenza sanitaria, scegliere come spendere definitivamente 7 milioni di euro o incidere sul rilancio del Comune con proprie scelte definitive.
Del resto, in tempi non sospetti, anche Sindaco e Amministrazione uscenti hanno sempre sostenuto l’inopportunità del commissariamento del Comune visto sempre come il male peggiore da evitare: su una posizione di principio come questa, penso che non abbiano cambiato idea e credo sosterranno pubblicamente, con convinzione e coerenza, la necessità che i cittadini vadano a votare per le elezioni comunali il 20 ed il 21 settembre.


Quale giudizio si sente di dare all'Amministrazione uscente? Quali sono stati pregi e difetti della Giunta Trabucchi?

Nel dover riconoscere il giusto rispetto per l’impegno e per il tempo che gli Amministratori uscenti hanno dedicato al Comune di La Valletta nei 5 anni passati, da ex amministratore devo dire che la Giunta Trabucchi mi è sembrata anonima, quasi priva di carattere e con poca passione civica. Come poi avviene per tutte le Amministrazioni al termine del mandato, sono comunque i risultati raggiunti che determinano il giudizio degli elettori.
Credo che la manifestata volontà dell’Amministrazione uscente di non presentarsi alle prossime elezioni sia legata alla mancanza di risultati tangibili commisurabili alle potenzialità e alle aspettative di inizio mandato. Ognuno di noi può dare una propria motivazione di quanto accaduto, ma la realtà è quella sotto gli occhi di tutti.



Villa Sacro Cuore

Veniamo a Villa Sacro Cuore. Ad oggi l'annunciato progetto esecutivo per la riqualificazione della sede comunale ancora non c'è. La Valletta 2020 ha già chiesto all'amministrazione di non mandare a gara l'intervento. Ci può sintetizzare le motivazioni e anticipare qual è ora il vostro disegno per la Villa, visto che comunque, 5 anni fa c'era un sostanziale accordo sul punto del programma elettorale di Noi La Valletta Brianza sulla realizzazione del centro unico dei servizio dell'Unione o comunque del municipio del neo-nato comune in quello stabile?

Ad oggi sul sito internet comunale risulta che la Giunta non ha ancora approvato il progetto esecutivo dopo più di un anno e nove mesi dalla sottoscrizione di un mutuo da 2,5 milioni di euro: dopo quattro anni e mezzo di progettazione – il primo incarico è datato 29 dicembre 2015 – non sappiamo a che punto siamo. Oggi tutto è secretato, come fosse un segreto di Stato. Peraltro, a detta del Sindaco Brambilla, non esiste nessuna deliberazione che impegni il Comune di Santa Maria Hoè a compartecipare alla realizzazione di quello che è stato chiamato il Centro Unico dei Servizi. In mancanza di un accordo, paga tutto La Valletta Brianza?
La nostra posizione è molto chiara: chiediamo alla Giunta uscente di non impegnare contrattualmente il Comune perché riteniamo che ciò possa costituire un serio danno per la comunità; crediamo possa far ragionare il paragone con il Comune di Lecco: con 48.000 abitanti e 319 dipendenti, Lecco spenderà 6 milioni e 470 mila euro per la realizzazione del suo nuovo Municipio mentre noi, con 4.700 abitanti e 28 dipendenti (dell’Unione), dovremo spenderne almeno 6 milioni secondo il progetto “quasi approvato” della Giunta Trabucchi.
Certamente non nascondiamo il problema: sappiamo che il Comune di La Valletta Brianza ha, tra le altre, due grosse questioni da affrontare e risolvere: la mancanza di un Municipio adeguato alle necessità del 2020 e la valorizzazione del patrimonio Villa Sacro Cuore.
A differenza dell’Amministrazione uscente, riteniamo che le due problematiche debbano essere affrontate separatamente: partendo dalla convinzione che non si possano dedicare l’85% delle risorse economiche del bilancio comunale decennale alla realizzazione del solo Municipio, sul Municipio pensiamo che vadano messe in campo soluzioni progettuali ed economiche commisurate alla reale dimensione demografica del Comune.
Sulla Villa Sacro Cuore, invece, riteniamo vada perseguita una finalità sociale o culturale pensando, però, che la sostenibilità economica della soluzione individuata non debba essere totalmente basata sul bilancio comunale ma possa trovare un significativo contributo anche dal privato sociale e dalla partecipazione a bandi regionali, nazionali o europei. Opportunità preclusa, come tutti gli Amministratori sanno, qualora la destinazione d’uso dell’immobile sia il Municipio la cui spesa deve essere finanziata solo con risorse comunali.



Il centro storico di Perego


Nell'ambizioso programma elettorale di Noi La Valletta, c'era anche la creazione di una piazza a Perego, con la riqualificazione di via Roma. Un progetto di massima era stato presentato in un incontro pubblico, salvo poi di fatto perdersi. E' un qualcosa che riproporrete? Su quali opere avete intenzione di puntare?

La riqualificazione di via Roma per il tratto corrispondente al centro storico di Perego fa parte del nostro programma elettorale: la soluzione che metteremo in campo dovrà però contemporaneamente affrontare anche la problematica dei parcheggi oggi utilizzati principalmente dalle famiglie che risiedono nella piazza e nei tratti di strada che saranno interessati dai lavori.
Vorrei anche sfatare, soprattutto per i pereghini, la narrazione che negli ultimi mesi qualcuno sta diffondendo a reti unificate e cioè che sarebbe necessaria, per valorizzare Perego, una Giunta prevalentemente composta da ex Amministratori di Perego; in un giudizio tutto nostro, però, non ci sembra che l’attuale Giunta, completamente “pereghina”, si sia distinta per la forte attenzione alla realizzazione di opere pubbliche nell’abitato di Perego o sul territorio dell’ex comune. Siamo convinti che serva ben altro: non conta la provenienza geografica ma la conoscenza delle necessità e la capacità dell’Amministrazione di pensare prima di fare per poi realizzare in tempi normali quello che dice di voler fare.

Più in generale, tra le priorità del programma ci saranno la manutenzione del patrimonio e il completamento delle  opere incompiute ma – indipendentemente da un’elencazione puntuale degli interventi che abbiamo pensato su plessi scolastici, impianti sportivi, piste ciclopedonali e viabilità – è bene fin d’ora dire con franchezza a tutti i cittadini che qualora l’Amministrazione uscente vincolerà contrattualmente il Comune sul progetto Municipio in Villa Sacro Cuore, il grosso delle risorse economiche disponibili finirà tutto lì dentro; per gli altri investimenti dovremo attendere tra i 5 e i 10 anni anche in funzione del grado di priorità che la prossima Amministrazione attribuirà ai vari investimenti.



Nella vostra presentazione avete insistito parecchio sulla necessità di creare coesione in paese ma... dalla fusione tra Perego e Rovagnate sono già passati 5 anni. Credete davvero che il campanile sia ancora così sentito a La Valletta Brianza? E se sì, cosa proponete per andare oltre?

Al campanile dovremo dare sempre la giusta attenzione: è la connotazione delle identità presenti nel paese (le sagre, le feste rionali, il senso storico o attuale dell’appartenenza ad una comunità parrocchiale, …) ma non dovrà mai essere o diventare strumento di conflitto dentro il Comune visto nel suo complesso.
Del resto il Comune di La Valletta Brianza non nasce per annullare le identità di Monte, Perego e Rovagnate ma nasce con lo scopo di dare ai suoi cittadini maggiori servizi.
È evidente a tutti che, in questi 5 anni, la fusione sembra non aver portato né vantaggi né maggiori benefici.
Crediamo che le opportunità siano semplicemente latenti nel senso che sono tutte ancora da costruire o da sviluppare: rimane però poco tempo per cambiare verso al Comune e la Lista Civica La Valletta 2020 si candida per questo.



La fusione ha portato risorse aggiuntive al nuovo comune. Ma onestamente da fuori non si riesce a vedere come sono state investite. Voi cosa proponete? Quale futuro poi per un'Unione passata da 3 a 2 membri, con La Valletta "economicamente" più forte di Santa Maria?

Sulla fusione tra Perego e Rovagnate vale quanto risposto nella precedente domanda.
Sulla fusione tra La Valletta Brianza e Santa Maria Hoè lasciamo che sia quest’ultimo Comune a determinarne i tempi nella consapevolezza che noi, in quel momento, saremo pronti a dire sì.
Sull’Unione dei Comuni: nel frattempo, la riteniamo strategica.
L’attuale architettura istituzionale dell’Unione è anche il frutto della consapevole scelta politica di Santa Maria Hoè di non partecipare, nel marzo del 2014, al progetto di fusione con Perego e Rovagnate. Ricordiamoci infatti che a seguito del risultato referendario e dell’istituzione del nuovo Comune, anche Santa Maria Hoè, con il voto unanime dei propri Consiglieri, approvò l’aggiornamento dello Statuto che recepiva il nuovo assetto istituzionale in base al quale un Comune, La Valletta Brianza, vota in Consiglio e paga i servizi erogati per 2/3 mentre l’altro, Santa Maria Hoè, vota e paga per 1/3.
Occorre invece fare chiarezza sul progetto politico nel medio periodo: l’organizzazione in uffici unici, la solidarietà intercomunale sul pagamento degli stipendi e sulla spesa dei servizi sono vantaggi reali ma esistono criticità organizzative che vanno affrontate, risolte e non più rimandate per il bene dell’Unione e, quindi, per il bene dei Comuni di La Valletta Brianza e Santa Maria Hoè.
A.M.
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