Robbiate, un lettore: code alla discarica. Usare buon senso non significa trasgredire

Spettabile Redazione,

da anni sono un assiduo lettore del Vostro Giornale, che apprezzo perchè puntualmente ci tiene informati sugli avvenimenti del nostro territorio.

Quando ho letto la notizia sulla riapertura dell'isola ecologica di Robbiate mi sono sentito in dovere di scrivervi,  anche a nome di tutte quelle persone che come me si sono trovate nella stessa situazione, per fare chiarezza su come sono andate veramente le cose.

Il giorno 11 marzo il Comune di Robbiate ha comunicato che, causa emergenza Coronavirus, l'isola ecologica sarebbe stata chiusa (e fin qui nulla da eccepire, ci mancherebbe).

Nei giorni scorsi il Comune di Robbiate ha comunicato il ripristino dell'apertura dal 06 aprile con i medesimi orari e con alcune limitazioni:

- accesso solo per reali necessità ed urgenza: dopo quasi un mese di chiusura immagino che la gente abbia reali necessità di accedere (es. per svuotare sacchi pieni di erba e foglie che stavano ormai marcendo), francamente trovo difficile pensare che qualcuno vada all'isola ecologica per fare una semplice passeggiata o fare quattro chiacchiere con gli amici

- accesso 1 (dicasi una) sola auto alla volta: e qui viene il bello (per modo di dire)...

Il giorno 08 aprile l'apertura era alle 14.00: alle 14.15 la coda di auto in attesa lungo il ciglio di via Milano arrivava quasi al semaforo e cominciava ad creare problemi alla circolazione, soprattutto per i camion che proveniendo da via Bergamo svoltavano verso destra in direzione Bernareggio.

Dopo circa un'ora di paziente attesa (durante la quale eravamo riusciti a percorrere poco meno di 50 metri) arrivava una pattuglia della Polizia Locale; meno male pensavo, adesso l'accesso verrà reso più snello a beneficio anche della circolazione stradale.

Mi sbagliavo, anzi ci sbagliavamo tutti!

Gli agenti, una volta scesi dall'auto, hanno intimato a tutti i conducenti delle auto in attesa di andare via e liberare la strada in quanto in quel punto non si poteva sostare, altrimenti sarebbero stati costretti ad applicare le sanzioni.

Potete bene immaginare il disappunto della gente (uso il termine disappunto per non essere maleducato), costretta dopo più di un'ora di attesa a tornarsene a casa senza aver potuto accedere.

Ora:

l'area su cui sorge l'isola ecologica è identificata al catasto con il foglio 7 mappale 3549 ed _ha una superficie complessiva di circa 1.450 metri quadrati_ (come riportato nel Regolamento di gestione approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 53 del 23/12/2015)

fare entrare 3 - 4 auto alla volta (non di più) avrebbe sicuramente consentito di smaltire il traffico più velocemente, nel rispetto comunque delle regole di mantenimento delle distanze e di evitare assembramenti.

Dopo quasi un mese di chiusura infatti, oltre ad autovetture c'erano anche furgoni ed autocarri pieni zeppi di materiale da scaricare: uno di questi ha impiegato circa venti minuti per scaricare tutto il carico!

Penso di non offendere nessuno se dico che la situazione poteva quindi essere gestita molto meglio; a meno che il Comune non cambi modalità, alla riapertura di sabato mattina c'è da aspettarsi che la situazione si ripeta; usare il buon senso non significa necessariamente andare contro le regole!

Vi ringrazio per l'attenzione e saluto cordialmente.
Corrado
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