Imbersago: 400 ''mascherine'' in stoffa, l'offerta sarà solidale
Un pezzo di stoffa rettangolare, elastici e un po' di manualità con la macchina da cucire. Pochi e semplici elementi che hanno fatto sì che Simona Frigerio, titolare dell'omonimo maglificio imbersaghese con sede in piazza Garibaldi, preparasse quattrocento manufatti di stoffa, molto simili a mascherine, distribuendole tra amici e parenti che in questo periodo delicato, dove le protezioni scarseggiano persino in farmacie ed ospedali, non hanno avuto possibilità di recuperarne per sè.
La mascherina in stoffa realizzata da
Simona Frigerio del maglificio di Piazza Garibaldi
''Quando ho saputo che non se ne trovano più ho provato a farne una, avendo peraltro un papà trapiantato di cuore e dovendo in qualche modo proteggerlo'' ci ha raccontato ''Ho preso una mascherina che avevo a casa e ne ho realizzata una identica utilizzando una stoffa di cotone. In realtà si tratta di un procedimento semplicissimo per chi ha a disposizione un po' di materiale ed una certa manualità con la macchina da cucire: si prendono due rettangoli di stoffa, li si sovrappongono, si fanno due pieghe e si mettono due elastici''.
Simona Frigerio
Il maglificio imbersaghese, chiuso per volontà dei titolari in questi giorni, ha fino ad ora prodotto circa 400 mascherine facendosi aiutare da un'altra imbersaghese, la signora Adele. ''Ho pensato di lasciare all'edicola qui in centro'' ha proseguito Simona Frigerio. ''Ovviamente non hanno niente a che vedere con le mascherine professionali, ma penso che possano comunque essere un riparo. Non sono assolutamente in vendita ma chi vuole potrà lasciare un'offerta che poi sarà devoluta o alla Croce Rossa o all'Ospedale di Merate''.
A.S.