Merate con ''Mur a secc'' diventa la capitale della poesia

La cultura che unisce, ovvero come per un giorno, sabato 15 febbraio 2020, Merate diventerà la capitale italiana della poesia contemporanea. E lo farà attraverso un evento promosso da Marco Bellini e Paola Loreto, autori di "Mur a secc" (muri a secco). In sintesi, un'antologia che, sottolineano Bellini e Loreto, "prendendo origine dai cinque anni di incontri promossi da Arte20", vuole essere uno sguardo, necessariamente particolare, sulla poesia italiana contemporanea". All'incontro, in calendario alle 17 in via don Cesare Cazzaniga, sede del sodalizio artistico, parteciperanno Piero Marelli ed Edoardo Zuccato, due tra i "maestri" della poesia italiana. Qui traduttori in dialetto lombardo, di poetiche che raccontano, con dieci autori, altrettante regioni del Belpaese. Ad intervenire sabato saranno anche Corrado Bagnoli, Corrado Benigni, Stefano Guglielmin, Vivian Lamarque, Annalisa Manstretta, Riccardo Olivieri.

Marco Bellini


Non solo, accompagnati da Marina Fumagalli, docente di tedesco, gli allievi del liceo scientifico "Agnesi", leggeranno poesie nelle lingue che stanno approfondendo. Pubblicato anche grazie al sostegno di Fondazione Comunitaria Lecchese onlus, edito da "RPlibri", l'antologia presenta 34 liriche, tre per ognuno dei dieci autori, una dei traduttori, Marelli e Zuccato, altrettante di Bellini e Loreto. "In "muri a secco" - spiega Marco Bellini, che con Paola Loreto ha curato l'antologia - abbiamo deciso di rinnovare lo scambio vissuto in questi cinque anni, invitando dieci poeti, tra quelli già ospitati, a partecipare con tre liriche inedite alla realizzazione dell'antologia. Avevamo un obiettivo; portare sul territorio, pezzi di poesia italiana contemporanea. Per rendere ancora più fertile l'incontro tra le opere ospitate e il territorio ospitante, si è voluto tradurre le stesse in dialetto lombardo. Abbiamo chiesto di farlo a due grandi autori di letteratura e poesia, Piero Marelli ed Edoardo Zuccato. Per dare valore alle differenze, sono stati invece coinvolti autori di regioni e generazioni diverse. La piena libertà di espressione è stata valorizzata dal tema libero". Si legge nell'introduzione :"La lirica in dialetto lombardo, che ha radici fondanti risalenti al primo Ottocento nell'opera di Carlo Porta, e in seguito nella scrittura di Delio Tessa (Primo Novecento) comprende, al proprio interno, un numero infinito di sfumature. Queste varianti hanno trovato espressione grazie a poeti di assoluto rilievo, quali - volendo considerare i soli contemporanei - Franco Loi (del quale è stato festeggiato qualche giorno fa il 90mo compleanno ndr) Edoardo Zuccato, Franca Grisoni, Piero Marelli, tutti con un loro tratto personale e con delle peculiarità linguistiche derivanti dalla specifica area di riferimento. Piero Marelli scrive nel dialetto di Verano Brianza. Edoardo Zuccato si esprime invece in altomilanese. Leggendo le nuove versioni, ci si rende subito conto di come i due traduttori/poeti abbiano compiuto un vero e proprio gesto creativo, rinnovando il testo, calandolo pienamente nelle atmosfere linguistiche specifiche del dialetto, e confermando così come l'atto del tradurre sia uno dei possibili modi di fare poesia originale". "Col titolo "Muri a secco" - precisano poi Bellini e Loreto - si vuole richiamare l'idea di una struttura che, pur composta al suo interno, riesce al tempo stesso a mettere in rilievo, valorizzandole, le singole identità autoriali. Siamo lontani da ogni desiderio di isolare, perseguito, al contrario, da altri muri oggi molto in voga. I muri a secco - concludono i curatori - costituiscono una parte integrante del paesaggio agreste italiano. Delineano senza escludere. Nella loro accogliente porosità, diventano casa e rifugio per altre forme di vita". In appendice le 14 biografie dei 14 autori. Come a dire: Questo è un pezzo della poesia italiana contemporanea, anche così si può raccontare il nostro territorio, e il nostro Paese.
S.P.
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