Parco del Curone: gambero rosso e nutrie due pericoli per ambiente e ecosistema
Il Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, dichiara guerra agli alieni. L'allarme non è dovuto ad un'invasione dallo spazio, ma dalla presenza di specie di animali aliene che hanno fatto la loro comparsa all'interno del Parco, creando non poca preoccupazione. Gli "ospiti" indesiderati sono in particolar modo le nutrie e il gambero rosso, conosciuto anche come gambero della Louisiana. Per quanto riguarda le nutrie, si tratta di grossi roditori semi acquatici importati in Europa negli anni '50 del secolo scorso, la cui specie è stata inserita nell'elenco delle 100 specie aliene più dannose del mondo. Le nutrie causano danni rilevanti all'economia agricola. Ma non solo, creano anche seri problemi alle sponde dei corsi d'acqua e alle aree agricole attigue, in quanto scavano lunghi cunicoli destabilizzando il terreno. Ma a preoccupare è anche l'aspetto sanitario.
"In particolare - si legge nella relazione relativa all'intervento - i possibili rischi sanitari che riguardano gli animali selvatici e domestici sono principalmente l'interazione diretta con la nutria e la contaminazione di alimenti per animali in allevamento: ci sono casi documentati di botulino in allevamenti per contaminazione di foraggi in rotoballe fasciate con carcasse di animali morti e casi di rinvenimento di farine animali nei foraggi per contaminazione del trinciato di mais con carcasse di nutrie".Fortunatamente non risultano invece casi di trasmissione diretta di patogeni all'uomo. Il monitoraggio delle popolazioni presenti nel Parco è stato svolto in due diversi periodi. Il primo nel febbraio del 2018 lungo il torrente Molgora e il secondo nel febbraio del 2019 lungo i percorsi principali dei torrenti Molgoretta, Curone e Lavandaia.In diverse zone della Lombardia la presenza delle nutrie ha raggiunto i livelli di vera e propria emergenza, in quanto si tratta di una specie molto prolifica. In breve tempo, pochi esemplari di nutria possono dar vita a vere e proprie colonie di voraci roditori.In base ai risultati ottenuti, attraverso il monitoraggio effettuato lungo i torrenti, è stato stabilito che complessivamente sono oltre duecento gli esemplari presenti nelle aree del Parco, di cui una novantina lungo la Molgora, 75 lungo la Molgoretta, 35 lungo il Curone e altrettanti lungo la Lavandaia. Lo scorso mese di ottobre il Direttivo del Parco ha approvato il censimento delle nutrie e il relativo piano di eradicazione della specie aliena, previsto attraverso la cattura degli esemplari utilizzando delle gabbie-trappole e il conseguente abbattimento, affidato a personale qualificato.
Per quanto riguarda il Gambero rosso il Direttivo ha approvato un progetto che prevede una spesa di circa ventimila euro, per l'eradicazione della specie aliena dal fontanile Gallarati-Scotti e dal torrente Lavandaia nel comune di Lomagna. Il gambero della Louisiana è anche chiamato "gambero killer", non è pericoloso per l'uomo, ma negli ambienti dove è presente, tende a prendere il sopravvento sulle altre specie e a diventare, così, in assenza di predatori naturali, l'anello più forte della catena ecologica. In questo caso l'intervento prevede l'eliminazione del gambero della Louisiana e la reintroduzione del gambero di fiume. Quest'ultima è una specie autoctona annientata recentemente dalla specie aliena. Un'invasione di gamberi rossi si era verificata qualche anno fa anche nella Riserva del Lago di Sartirana a Merate, ma ad oggi fortunatamente, è solo un brutto ricordo.
