Olgiate, ambulanti già in regola con lo scontrino elettronico. I problemi sono altri: servono tassazione unica e più tutele
Qualcuno un registratore di cassa nuovo lo aveva comprato all'inizio dello scorso anno, di modello ''ordinario'', convinto che lo avrebbe poi potuto facilmente convertire a telematico osservando la nuova normativa del cosiddetto scontrino elettronico. Scoperto che in realtà dovrà comprarne un altro ancora perché il suo non andrà più bene quando entrerà a tutti gli effetti in vigore l'obbligo di possedere un registratore di cassa telematico, sta aspettando che arrivi giugno - data fissata dopo la proroga di gennaio - per capire se ci saranno ulteriori modifiche.
Olgiate, ambulanti già in regola con lo scontrino elettronico. I problemi sono altri: servono tassazione unica e più tutele
La maggior parte degli ambulanti del mercato di Olgiate, tuttavia, si è già messa in regola e il nuovo registratore lo ha acquistato negli ultimi mesi (per una cifra che oscilla tra 500 e 700 euro). Ultimamente si è fatto un gran parlare di questo scontrino elettronico, entrato in vigore ufficialmente dal 1° gennaio scorso anche se diventerà obbligatorio soltanto dal prossimo giugno. Chi non ha ancora attivato i registratori telematici, nel frattempo, potrà continuare ad utilizzare quelli già in uso - che emettono le ricevute fiscali - a condizione che trasmetta i dati dei corrispettivi giornalieri all'agenzia delle entrate una volta al mese. Il nuovo scontrino, oltre a consentire un'evoluzione tecnologica nella rendicontazione delle vendite, è stato concepito come misura anti-evasione, anche se non è chiaro fino a che punto funzionerà il sistema della lotteria (al quale, peraltro, si può partecipare solo se si è in possesso di un ''codice lotteria'' che è possibile avere attraverso il sito dell'agenzia delle entrate e se si paga con il bancomat). Le perplessità sorte attorno al nuovo sistema, espresse negli scorsi giorni anche da Confesercenti, riguardano la cosiddetta ''desertificazione commerciale'': si teme che i piccoli negozi o gli ambulanti siano costretti a rinunciare alla loro attività, aumentando oneri burocratici e costi legati a nuove introduzioni come quella dello scontrino elettronico.
Walter Viganò
A spaventare gli ambulanti olgiatesi, a dire il vero, non è tanto l'acquisto del nuovo registratore o le nuove disposizioni di legge. ''Il nuovo sistema alla fine spedisce in automatico le informazioni, e da questo punto di vista può sembrare un'agevolazione'' è stato il commento di Salvatore, titolare di un banco di abbigliamento. ''Personalmente la trovo una presa in giro. Anche il sistema della lotteria è piuttosto ambiguo. Nessuno sa che devi iscriverti all'ufficio delle entrate e pagare con la carta di credito. I nostri problemi sono altri e non si pensa più alla realtà del mercato. Se mi guardo in giro non vedo mai un vigile in servizio che salvaguardi noi operatori. Se parliamo di fisco, il vero nodo è dare anche a noi una tassazione unica e non più frazionata. Abbiamo costi da ogni parte invece, quelli che i grossi centri commerciali riescono ad eludere. E' questo il nostro problema''. Il nuovo registratore telematico richiede agli ambulanti la necessità di avere a disposizione una connessione internet. Alcuni, ad Olgiate, attivano semplicemente l'hotspot dello smartphone, altri invece connettono la loro ''cassa'' una volta rientrati a casa, in ufficio o in negozio, e questa invia automaticamente i dati una volta sola.
Gianluigi Redaelli
''La difficoltà la abbiamo noi che non siamo più giovani e siamo un po' imbranati con le nuove tecnologie'' è stato il commento del fruttivendolo Gianluigi Redaelli, che si è già messo in regola con la nuova normativa. ''A ben vedere però si tratta solo di collegare un paio di cavi e ci risparmia dalla rottura di avere a che fare con tanta carta''. Diversa l'esperienza di Valter Viganò, ambulante che commercia intimo e abbigliamento. ''Avevo comprato un nuovo registratore all'inizio dello scorso anno'' ha spiegato. ''Ne ho acquistato un modello che, mi era stato assicurato, sarebbe andato bene con il nuovo sistema dello scontrino elettronico. Invece poi ho scoperto che non è così e dovrò spendere altri 600 euro a giugno. Il discorso, però, è capire cosa vuole fare la politica con questi movimenti che si riflettono su noi piccoli commercianti. Lo vediamo tutti, i negozi sotto i palazzi sono chiusi. Che senso ha colpire noi e non invece chi ha attività più grosse? Perché obbligarci a fare accettare il bancomat anche per 1 o 2 euro se poi non c'è una normativa che mi garantisce che non devo pagare nessuna commissione alla banca?''.
A.S.