Calco: eutanasia e suicidio assistito, per mons.Angelo Riva sono pensieri ''diabolici''

Il tema dell'eutanasia ciclicamente torna ad interessare il dibattito pubblico. Il caso di Fabiano Antoniani, conosciuto anche come dj Fabo, dal 2017 ha fatto riemergere una questione che pone interrogativi sotto più profili: da quello normativo a quello etico e religioso. La Parrocchia di Calco, guidata da don Carlo Motta, ha deciso di occuparsi di questi argomenti avviando un percorso di due appuntamenti all'anno. Il primo si è svolto nella serata di ieri, giovedì 16 gennaio, con l'intervento di Monsignor Angelo Riva, responsabile Cultura della diocesi di Como. Il teologo ha chiarito il significato della principale terminologia tecnica. La distinzione tra eutanasia omissiva, cioè l'interruzione delle cure; l'eutanasia attiva, che consiste nella somministrazione di un farmaco letale; e la variante del suicidio assistito, attraverso cui si facilita il gesto estremo di un paziente non in grado di procurarsi autonomamente la morte senza un aiuto. Molto netto il giudizio di Mons. Riva: "Riconoscere tramite una legge le azioni omicide, mortifere, a richiesta del paziente sarebbe una bomba. Non uccidere è un pilastro non solo per la cristianità ma per qualsiasi civiltà al mondo. L'uomo che vive solo di libertà alla fine muore come Re Mida".

Monsignor Angelo Riva, responsabile Cultura della diocesi di Como

Tra i passaggi più controversi della trattazione, sollecitato dall'intervento di un cittadino presente nell'auditorium dell'oratorio di Calco, è stato il paragone tra l'eutanasia e lo sterminio di massa nei campi di concentramento nazisti. "Ci dicono di non fare terrorismo psicologico perché il dottor Mengele e quello che fanno adesso in Olanda sull'eutanasia sono due cose diverse - ha dichiarato Monsignor Angelo Riva - È vero, non dobbiamo fare questi accostamenti un po' spericolati, però è anche vero che la logica è uguale. Si sdogana un principio di selezione della vita". Ha quindi argomentato ulteriormente la sua teoria: "L'eugenismo nazista era dettato da un potere forte dittatoriale, nel nostro caso il principio di selezione, in teoria, non è un potere forte ma il soggetto. Non sono però due cose diverse nel fatto che il valore della vita viene calpestato in ogni caso. Comunque anche quando la soppressione della vita viene dal singolo soggetto la domanda è: ‘sarà veramente così?' O la realtà ci parla di soggetti anziani, vecchi, infragiliti, influenzabili per cui alla fine salterà lo stesso un potere forte che li spingerà a dire ‘dai, nonno, firma lì, fai un bel viaggetto e buonanotte'? E allora alla fine è come ad Auschwitz, in un certo senso".
Il teologo ha invitato a sostenere il valore della vita, anche quando è fragile. Si è scagliato poi in un appello antimodernista: "Bisogna contrastare la cultura per cui l'unico valore è la libertà. Quella è una pessima cultura, individualistica, moderna, radicale. Noi dobbiamo far circolare una cultura che elabora il limite, dando un senso alla vecchiaia e alla malattia".

Il prelato nel corso della serata ha analizzato il quadro che emerge dalla Legge 2019/2017 che norma le Disposizioni Anticipate di Trattamento, noto come testamento biologico. Pur salvando alcuni aspetti, ha ritenuto che la Legge sia stata approvata di fretta, alla fine del mandato del Governo a fini elettorali. Ha ripercorso per sommi capi il caso di Dj Fabo fino alla sentenza della Corte Costituzionale, paragonata a quella del 1975 sull'aborto. Quindi l'accusa ai radicali: "La loro strategia è sempre questa: prendono un caso, lo enfatizzano, fanno approvare una legge e allargano la casistica. Può diventare un fiume che non tiene più".
Altro accostamento fortemente ambiguo da parte di monsignor Riva ha riguardato il pensiero diabolico e l'eutanasia. "Non voglio dare passaporti di diabolicità a nessuno, ma state attenti a questo conflitto di visioni dell'uomo che porta al ribaltamento dei valori. Il ribaltamento delle cose è tipico dell'azione diabolica. Quindi la diabolicità non è nelle persone, ma nelle idee perché il diavolo è furbo" ha sostenuto con convinzione Mons. Angelo Riva. "È diabolico il ragionamento nella misura in cui sovverte completamente l'ordine dei valori e trasforma quello che è verità in menzogna e ciò che è bene in male" ha aggiunto il teologo. Ha quindi concluso: "Per fortuna noi abbiamo lo spirito santo che è lo spirito della sapienza, dell'intelletto, del consiglio, che dovrebbe aiutarci a non finire incaprettati dal ragionamento diabolico".

A Calco si tornerà a parlare di eutanasia il 30 gennaio con il prof. Vittore Mariani, pedagogista e docente presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

M.P.
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