Manzoni: Fabrizio Fantini nuovo responsabile della Dermatologia

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Fabrizio Fantini , 50 anni, è il nuovo responsabile della struttura di Dermatologia dell’Ospedale di Lecco. Prenderà servizio in via dell’Eremo il prossimo 30 maggio.
Fantini, laureato  all’università di Firenze e specializzato in Dermatologia e Venereologia presso l’Ateneo di Modena, proviene dalla Clinica Dermatologica del Policlinico di Modena, dopo aver operato per qualche anno agli Ospedali Riuniti di Venezia. Ha svolto e svolge attività di docenza presso la Scuola di specializzazione della sua specialità a Modena; negli anni ’90 è stato anche ricercatore al Department of Histology and Neurobiology del Karolinska Institutet  di Stoccolma.
Fantini è autore di un centinaio di pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali e internazionali. La sua prima “uscita” lecchese la farà sabato 14 maggio, al convegno di dermatologia che si terrà all’ex Jolly Hotel di Lecco dedicato alla psoriasi e al melanoma.
Tra i suoi obiettivi vi è il potenziamento dell’ attività assistenziale nel suo complesso, con particolare riferimento all’ ambito dermato-oncologico.
“In questo settore – spiega Fantini -  la struttura di Dermatologia dell’Ospedale di Lecco è già attiva con ottimi risultati, tanto sul piano della prevenzione e della diagnosi precoce (con gli ambulatori di screening e di videodermatoscopia) quanto su quello terapeutico (con la terapia chirurgica e quella fotodinamica). Oggi, però, l’ oncologia dermatologica, in molte realtà ospedaliere, è disciplina le cui competenze sono spesso disperse tra varie specialità non integrate. L’ obiettivo di incremento qualitativo e quantitativo dell’ offerta assistenziale – aggiunge il nuovo specialista del Manzoni – passerà, pertanto, attraverso l’ istituzione di un centro dermato-oncologico che unifichi e coordini i vari momenti del percorso assistenziale e si proponga come riferimento naturale per i pazienti”.
Gli obiettivi di sviluppo e potenziamento interesseranno anche l’attività  chirurgica e l’avvio di percorsi terapeutici alternativi o complementari (immunoterapia adiuvante, tecniche recenti come l’ elettrochemioterapia).
“Ovviamente questo progetto – chiosa Fantini -  richiederà una sempre maggiore integrazione con i servizi territoriali e una stretta e costante collaborazione con altre discipline (la diagnostica, l’oncologia, le specialità chirurgiche). Crediamo fermamente che questi momenti di cooperazione e confronto possano condurre ad un miglioramento continuo dell’ offerta assistenziale dell’ospedale".
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