Robbiate: bimba di 4 anni dona i suoi bellissimi capelli biondi al progetto ''smile'' che li usa per realizzare le parrucche destinate ai malati di cancro

Una lunga cascata di capelli biondi, morbidi, con ciocche dorate che si appoggiano sulle esili spalle di una bambina di 4 anni. Pettinati, lavati, accarezzati fin dai primi ciuffi spuntati sulla testolina della neonata, motivo di vanto e orgoglio per la piccola che diventata pian piano grandicella con le compagne di asilo ha un qualcosa che suscita un "ohh".

Poi un giorno alla televisione sfilano davanti ai suoi occhi persone completamente calve, anche giovani, col volto sofferente e con turbanti in testa. "Mamma, perchè non hanno i capelli?" chiede. "Perchè sono malate e per curarsi li hanno persi. Pian piano ricresceranno ma per un po' dovranno stare così, pelati. Se un giorno tu deciderai di tagliare i tuoi capelli potrai regalarli a qualcuna di queste persone per farsi una parrucca". Una spiegazione buttata lì in qualche modo, con l'adulto preso in contropiede, per raccontare a una bambina di 4 anni gli effetti devastanti di un cancro che dilania un corpo, lo trasfigura in una maschera di dolore rendendolo spesso irriconoscibile agli stessi famigliari. Passa qualche giorno e la bambina torna alla carica dalla mamma. "Voglio tagliarmi i capelli". "Va bene. Se sei convinta". "Però poi li mandiamo alle persone malate che sono in ospedale e che non li hanno". Alla mamma di Robbiate manca il fiato. La sua piccola, che del mondo già aveva sperimentato la sofferenza che può investire una famiglia, ora era pronta a sacrificare il suo "tesoro", quella lunga criniera dorata che tutti le avevano sempre guardato con ammirazione. E non perchè voleva cambiare look o imitare qualche personaggio della TV ma perchè il dolore altrui aveva colpito a tal punto la sua sensibilità di bambina da ritenere che una parrucca per chi non aveva più capelli valesse più della sua chioma.

La mamma, con orgoglio per la grandezza della sua piccola ma anche con un certo peso al cuore per un gesto tanto profondo, inizia a cercare come realizzare questo desiderio e si mette in contatto con la Tricostarc una società di Roma che con una associazione ha dato vita al progetto "Smile". Si tratta di una "banca della parrucca" dove chi vuole può donare i suoi capelli che saranno utilizzati per creare appunto una parrucca. Le modalità sono molto semplici: vengono fornite le indicazioni necessarie per il taglio, la conservazione e la spedizione della busta con la chioma. Il donatore è invitato a allegare un messaggio che sarà consegnato al ricevente che, in questo modo, potrà anche mettersi in contatto con lo sconosciuto autore di questo gesto e ringraziarlo ... con un sorriso.
Detto fatto martedì 5 novembre mamma e figlia raggiungono la parrucchiera di fiducia che, in realtà, la bambina non l'aveva mai vista diversamente dai fratellini. Già istruita dalla mamma del perchè di questo taglio, la professionista raccoglie la lunga chioma bionda in una treccia di 36 centimetri. Dopo averla accuratamente asciugata e legata mette mano alla forbice e con un taglio netto all'altezza della nuca realizza il sogno della sua cliente. Probabilmente una delle più piccole, di certo quella più generosa che ora ha un grazioso caschetto che rende il suo viso ancora più delizioso e dolce.

Nella busta appoggiata sul tavolo dell'abitazione di Robbiate, pronta per la spedizione, ci sono un foglio di carta stagnola dove dentro è stata ripiegata la treccia e poi tre disegni dai colori accesi. In un'immagine ci sono due persone che si avvicinano, una ha le braccia allargate, pronte ad un abbraccio. Nessuna delle due ha i capelli.
Ma è solo questione di tempo. Perchè presto torneranno entrambe a sorridere. Una per la bellezza ritrovata e l'altra per una bellezza che non ha mai perso e tutto sommato perchè "ora mi sento più leggera".
S.V.
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