Paderno, adottato il Pgt: all’ex Imec ridotte le volumetrie e aumentano le aree agricole
Meno cemento e più aree agricole nel futuro di Paderno. L'Amministrazione comunale ha adottato la nuova variante al Piano di Governo del Territorio (Pgt) in vigore dal 2011 con il consiglio comunale che si è riunito in Cascina Maria nella serata di mercoledì 6 ottobre, tracciando con chiarezza quali sono gli obiettivi rispetto all'evoluzione urbanistica, economica e sociale del paese. Tre le linee guida che gli amministratori di Vivere la Piazza (il gruppo che aveva avviato la procedura per redigere la variante nel giugno 2018 e che, trovandosi ancora al governo dopo le elezioni di maggio, sta portando a termine l'opera) hanno intenzione di perseguire andando a mettere mano al piano: revisionare gli ambiti di trasformazione non ancora attuati (e, come nel caso dell'area ex Imec, l'azione si traduce in un ridimensionamento), rivitalizzare il centro storico attraverso una serie di applicazioni normative che possano agevolare i proprietari delle abitazioni disabitate a ristrutturare e dunque creare un interesse al ripopolamento, recuperare cascine e aree agricole.
L'area ex Imec
Il pubblico
Ad introdurre in aula i passaggi dell'operazione è stato l'ex sindaco Renzo Rotta, attualmente consigliere con apposita delega al Pgt, anticipando quello che poi è stato l'intervento più corposo e dettagliato dell'architetto Vittorio Tarantini, il tecnico che ha redatto i tanti documenti che compongono la variante. Una revisione, quella passata all'adozione con il voto favorevole espresso dal consiglio comunale, che ha cercato di essere - ha spiegato Rotta - il più possibile aperta alla partecipazione di cittadini, associazioni e privati. Gli interessati avevano avuto due mesi di tempo, luglio e agosto del 2018, per presentare le proprie istanze preventive (mentre ora con l'adozione ci sarà altro tempo per avanzare delle osservazioni). Due anche le assemblee pubbliche indette, arrivate dopo le prime elaborazioni dell'architetto Tarantini (incaricato dall'Amministrazione comunale il 18 luglio dello scorso anno), indette il 19 e il 27 novembre. Ricorre praticamente un anno esatto, invece, dall'avvio della procedura di Vas (valutazione ambientale strategica). L'ex sindaco ha specificato, in questo caso, che la partecipazione alle conferenze pubbliche di questa fase è stato pressoché nullo e di particolari osservazioni alla variante non ne sono giunte.
L'ex sindaco Renzo Rotta, attualmente consigliere con delega al Pgt
Il sindaco Gianpaolo Torchio e il segretario comunale Rosa Renda
L'architetto Tarantini, come già aveva fatto in occasione delle sue assemblee pubbliche alle quali aveva partecipato lo scorso autunno, ha incominciato il suo intervento tracciando un'analisi socio-economica del paese, ciò che in fin dei conti ha fornito un'idea all'Amministrazione e allo stesso tecnico di come strutturare la variante affinchè risultasse il più possibile funzionale all'evoluzione di Paderno. Il primo elemento affrontato è stato il calo demografico che ha interessato la popolazione padernese. ''Dopo il picco di 3.927 abitanti a fine 2014 - si legge nella relazione del tecnico - la popolazione ha cominciato a diminuire sino ai 3.855 del 31 dicembre 2017''. L'83,5% delle famiglie, inoltre, è composta da 1 o 2 componenti (il 53,7% di questo dato solo da uno). Una ''polverizzazione della famiglia'', così definita dall'architetto Tarantini, che ''si è riflessa sull'andamento del mercato immobiliare'' determinandone la brusca battuta d'arresto del 2008 e il successivo proliferare, anche se non eccessivo, di mono e bilocali. Altro aspetto che determina la conformazione socio-economica del paese è la differenza tra cittadini occupati in paese e altrove. L'analisi del tecnico evidenzia come siano più del doppio i padernesi che lavorano altrove, fuori dai confini del proprio paese (sono 1.752), mentre il totale di chi è impiegato in aziende o esercizi di Paderno è di 863 persone. L'analisi degli esercizi di vicinato è probabilmente quella che ha spinto l'Amministrazione ad insistere sulla riqualificazione del centro storico. I dati raccolti in fase di elaborazione del Pgt dicono che tra il 2011 e il 30 giugno 2018 sono stati sei le attività a chiudere o trasferirsi altrove. Il tecnico, passando ad illustrare la componente urbanistica, ha quindi preso in considerazione lo stato di attuazione del Pgt vigente, composto da nove ambiti di trasformazione (dei quali soltanto uno parzialmente commerciale, il resto interamente residenziale) per un totale di 80.788 m2 di superficie territoriale interessata (l'equivalente volumetrico è di 68.754 m3 per la parte residenziale e 5.700 m3 per quella commerciale).I consiglieri di minoranza Ambrogio Andreotti, Emma Stucchi e Carlo Zucchi
Il tecnico che ha redatto la variante al Pgt, l'architetto Vittorio Tarantini
Esclusi poi i due ambiti a normativa specifica, entrambi residenziali per una superficie pari a 5.157 m2 (dei quali solo il 38% è stato effettuato), l'attuazione del ''vecchio'' Pgt è avvenuta in questi otto anni, per il 9%. Soltanto gli ambiti 3, 4 e 5, per un totale di 7.171 m2 e relativi a 5.198 m3 tutti residenziali sono stati realizzati. Restano perciò sette ambiti per una superficie territoriale di 73.617 m2 in attesa di sorgere, ma come anticipato l'Amministrazione ha lavorato per ridimensionarne alcuni. Al netto della variante oggi la previsione di interventi riguarda una superficie inferiore per 630 m2, con minori volumetrie pari a 9.561 m3 residenziali e 1.029 m3 commerciali. Dati che vanno ad affiancare strategie e azioni che l'Amministrazione ha scelto di attuare per rilanciare il territorio sia dal punto di vista ambientale, con il potenziamento del verde pubblico e di aree verdi che fungeranno da filtro tra il sistema agricolo e il tessuto urbano consolidato, che da quello insediativo.L'assessore all'urbanistica Antonio Besana, all'ambiente Valentino Casiraghi e al bilancio Gianpaolo Villa
Rilanciare il centro storico si tramuta in passaggi come l'eliminazione del divieto di cambio di destinazione urbanistica da commerciale a residenziale, come previsto nella variante, oppure concedere alle unità edilizie con destinazione d'uso commerciale di ampliare una tantum del 15% i propri spazi funzionali. Buona parte del dibattito che ha coinvolto anche l'opposizione consiliare, mercoledì sera, si è concentrata sull'Atr 1, quello dell'area ex Imec. In buona sostanza, i condomini previsti da tempo non si alzeranno per più di tre piani, piano terra compreso, e avranno una capacità massima abitativa per un massimo di 70 persone circa (e non più le 430 che si prevedevano diversi anni fa). Il 70% della struttura sarà residenziale e il 30% rivolti ad un commercio di vicinato. L'Amministrazione, come ha spiegato Rotta, ha agevolato il più possibile l'intervento insediativo della società che ha in programma di realizzare le palazzine. L'obiettivo è quello di sanare un'area prossima e funzionale al centro storico, specialmente con la sistemazione di via della Rebusta e il collegamento diretto tra via Airoldi e via Edison. ''Vista l'importanza strategica di quest'area e la proposta di ridurre la superficie volumetrica, e perciò residenziale, abbiamo deciso di accogliere comunque l'istanza preventiva giuntaci dalla privato, anche se fuori tempo massimo'' ha commentato Rotta. ''Abbiamo poi trovato interessante la proposta di attivare un piano di edilizia convenzionata, da riservare giovani coppie e nuove famiglie. Il recupero di quest'area non è strategico solo per ripristinare l'area dismessa, ma perché risolverà le problematiche del traffico del centro storico''.
A.S.