Merate: le penne nere unite nel ricordo del Beato don Gnocchi

Le penne nere di Merate e delle sezioni provenienti da tutta la provincia, unitamente ai gruppi Aido e Avis di Merate, hanno partecipato numerosi alla santa messa delle 18 di sabato per ricordare il beato Don Carlo Gnocchi a 117 anni dalla sua nascita.

Sempre dalla parte dei più deboli, simbolo positivo dell'atto della donazione - per aver donato, alla sua morte, le cornee a due uomini ospiti della sua fondazione - il Beato riunisce ogni anno tante penne nere che riempiono le navate della chiesa di Sant'Ambrogio, ricordando la dedizione che ebbe nel corso della seconda guerra mondiale nell'alleviare le sofferenze degli alpini al fronte. Sull'altare, illuminata dalle candele, è stata esposta la reliquia del Beato.

Don Luca Rognone, celebrante della santa messa, ha ricordato che questa domenica la chiesa ambrosiana festeggia la solennità della dedicazione del Duomo di Milano. "Gesù ci suggerisce, per essere pietre vive, come detto dal Cardinal Martini, di questa Chiesa di non curare l'esteriorità ma di curare le radici, che significa vivere sempre alla presenza di Dio, lasciarsi interrogare da ciò che accade sotto i nostri occhi, di lasciarsi toccare dalla sofferenza. È quello che ci insegna ancora oggi il Beato Carlo Gnocchi, che oggi vogliamo ricordare insieme agli Alpini e alle Associazioni che vedono nella figura di Don Carlo ancora oggi un testimone autorevole, uno che ha curato le sue radici, che non è stato a guardare la tanta sofferenza che c'era sotto i suoi occhi.

Don Luca Rognone

Si è dato da fare e il frutto che ha prodotto è stato buono perchè noi, ancora oggi, possiamo goderne".
Al termine della funzione si è proseguito all'elezione del consiglio pastorale, con la distribuzione delle schede per la votazione.
B.F.

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