La visita al Molino Colombo e alla sua storia

In centinaia oggi al Molino Colombo, tra i siti che, col Fai Alta Brianza (Fondo Ambiente Italiano,) ha aperto, domenica 13 ottobre, le porte ai visitatori. A coordinare i volontari, in gran parte giovani, c'era Marcella Mattavelli, responsabile dell'associazione.

Prima a sinsitra Marcella Mattavelli

Azienda storica del territorio, ora completamente automatizzato, il "Colombo" è il primo mulino alimentato dalle centraline idroelettriche costruite, dalla Edison, tra la fine del 1800 e i primi anni del secolo successivo sull'Adda definita leonardesca, ovvero sul tratto di fiume che il Genio fiorentino raggiungeva da Vaprio. Un percorso tecnologico, quello dell'azienda di via Edison 34, che ha coniugato tradizione e qualità. Ha peraltro partecipato, con la piacentina Farine Varvello, a Expo 2015, dove era stata premiata.

"Con una farina bianca che è quasi un miracolo - ha spiegato l'AD Andrea Ottolina, cicerone nel salone Accademia della farina - grazie alla tecnologia sviluppata con l'Università di Bologna e l'approfondimento sanitario del Policlinico San Matteo di Pavia, abbiamo ottenuto un prodotto con caratteristiche salutistiche superiori a quelle delle farine integrali. L'abbiamo chiamata "Farina Intera", è di grano tenero, tipo "0", ed è in grado di ridurre, del 50%, l'impatto glicemico. E' ottima, come ci hanno detto anche dalla Fondazione Veronesi con la quale collaboriamo, per l'alimentazione di bambini e sportivi, nonchè per chi soffre di diabete. Facilmente digeribile, può evitare problemi di reflusso gastrico"


Venti dipendenti, tutti del territorio, la storia del "Colombo" comincia nel 1882 quando, sulle rive dell'Adda che scorre nel canyon ottanta metri più in basso, Federico Wyttembach costruisce un mulino. Nei primi anni del 1900, i fratelli Colombo, brianzoli doc, rilevano e allargano la fabbrica, trasformandola in una moderna realtà industriale. Colpita nel 1944 dall'aviazione tedesca, che voleva distruggere il ponte in ferro di Paderno d'Adda, l'azienda verrà ricostruita e riaperta dopo la guerra.

"Il nostro processo di macinazione - sottolinea ancora Ottolina - è lungo e lento perchè non riscalda il chicco, mantenendo intatte le qualità reologiche. Ottenendo così, farine in grado di sopportare tempi di lievitazione più lunghi. "Molino Colombo" ha creato anche l'"Accademia della farina". "E' qui - ha concluso l'ad Ottolina - che cerchiamo di costruire un futuro nel quale l'alimentazione possa essere, oltre che gustosa, sana. In grado dunque, di rappresentare un percorso di prevenzione delle malattie".

 

"I visitatori sono stati numerosissimi, centinaia già dal mattino - il commento soddisfatto di Marcella Mattavelli - la Brianza è ricca di occasioni. Stiamo lavorando per aprirle a tutti. Ringraziando Aziende e Comuni che ci danno una mano".
S.P.
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