A Velate la commemorazione in ricordo di Norma Cossetto

Sabato 5 ottobre, presso il cimitero di Velate, davanti al monumento in onore dei caduti, si è tenuta la commemorazione in ricordo di Norma Cossetto, giovane italiana seviziata e uccisa perché amava troppo il suo paese. La manifestazione, promossa in tutta Italia dal ''Comitato 10 Febbraio'', è stata organizzata dall’associazione culturale ''Atena'' di Usmate Velate, in collaborazione con “Gioventù Volontaria”, e ha visto la partecipazione degli esponenti dell’amministrazione comunale, con i consiglieri di maggioranza Irene Aggiudicato e Lucia Traversi, oltre ai membri dell’opposizione Daniele Ripamonti, Stefano Vimercati e Virgilio Alberti.

Prima della commemorazione, che ha tratteggiato i passi fondamentali della vita e della ''nobilissima figura della patriota'', è stato osservato un minuto di silenzio in onore dei due agenti deceduti lo scorso 4 ottobre a Tieste, mentre prestavano servizio per il rispetto e per la difesa dello stato. La storia di Norma Cossetto è stata ripercorsa dalla sua nascita, il 17 maggio 1920, dalle sue origini istriane.

La sua unica colpa è stata quella di essere figlia di Giuseppe Cossetto, proprietario terriero e podestà di Visinada, segretario politico del Fascio locale, uomo conosciuto e dalle idee politiche molto chiare. Fin da giovane Norma partecipò a tutte le manifestazioni patriottiche e alle associazione studentesche; dopo la maturità classica si iscrisse alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’università di Padova. Ricordata come una ragazza sportiva, allegra e portata per le lingue, studiò per una tesi intitolata “L’Istria rossa”, per il colore caratteristico della sua terra di origine, alla quale fu particolarmente legata.

Sognò di diventare insegnante per l’amore verso le future generazioni e il futuro dell’Italia. Tutto però cambiò in seguito alla caduta del Fascismo e all’armistizio dell’8 settembre, quando la resistenza al Fascismo e al Nazismo, molto accanita in Jugoslavia dilagò nell’Istria e i gruppi partigiani guidati dalla componente slavo-comunista del maresciallo Tito si vendicarono dei, veri o presunti, torti subiti durante il fascismo.

Le violenze si espressero soprattutto contro i simboli del caduto regime, tra i quali podestà e impiegati comunali. Giuseppe Cossetto divenne uno dei principali obiettivi, ma data la sua assenza, i partigiani si accanirono contro la sua famiglia. Norma venne portata in caserma, interrogata e poi violentata con altre donne, perché non volle arrendersi e rimase fedele alle sue idee e al suo amore per la patria. Per questo, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943 fu gettata, ancora viva, nella foiba di Villa Surani, e per questo è ricordata con rispetto ancora oggi.

Dopo la lettura del toccante ricordo della sorella Licia, sono state ricordati gli omaggi offerti al coraggio di Norma Cossetto, come la laurea ad honorem donatagli dal rettore dell’Università di Padova nel 1949, la medaglia d’oro al merito civile concessa nel 2005 dal Presidente della Repubblica Azeglio Ciampi e la targa scoperta nel Cortile Littorio del Palazzo Bo’ di Padova.

In linea con queste onorificenze, a 76 anni di distanza dal suo martirio, l’associazione “Atena” di Usmate Velate ha invitato l’amministrazione comunale a intitolare una via, una piazza, un giardino o una scuola a Norma Cossetto. Infine la manifestazione si è chiusa con la posa di alcune rose rosse da parte dei presenti presso il monumento dei caduti.
C.R.
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