Carnate: la preghiera al centro islamico per ricordare Said Hagar

Un ponte tra le comunità cristiana e islamica. È questo il ruolo fondamentale riconosciuto a Said Hagar lunedì sera al centro islamico di via Verdi a Carnate, dai presenti intervenuti nel luogo di culto di via Dante, in occasione del momento di preghiera organizzato per ricordarlo. E per ringraziarlo per l'impegno in paese, che è andato ben al di là della religione, nonostante a Carnate la comunità islamica sia numericamente importante. Il 41enne egiziano è scomparso a Ferragosto, dopo che un malore lo aveva colpito mentre faceva il bagno nelle acque dell'Adda insieme al figlio a Cornate. Ricoverato all'ospedale di Bergamo dopo i soccorsi, è morto poche ore più tardi. A testimonianza dell'affetto della comunità carnatese che lo circondava, a prescindere dal credo religioso, a ricordarlo lunedì sera con la preghiera di gruppo c'erano decine di persone, che si sono strette nell'abbraccio simbolico all'ex direttore del centro islamico, che lascia la moglie e i 4 figli. Amici, conoscenti, compagni di scuola dei figli (il più grande ha 10 anni), musulmani e cristiani, hanno preso parte al commosso momento di omaggio a Said. E alla cerimonia non hanno voluto mancare neanche le autorità comunali, con il sindaco Daniele Nava in testa, che ha rievocato il suo ruolo chiave nella nascita di un centro di culto islamico sul suolo carnatese. "Lui in questo ci ha creduto, perché senza lui sarebbe stato difficile realizzarlo, così come ha creduto nell'essere parte attiva di questa comunità - ha spiegato Nava - Era uno che quando c'era bisogno si rimboccava le maniche, che faceva le cose che oggi più nessuno fa". Commosso anche il ricordo del referente del centro, quello esternato dal parroco don Adelio Molteni. "Esprimo a nome della comunità cristiana le condoglianze per questa tragedia che abbiamo ricordato anche durante le messe di questa domenica - ha fatto presente don Adelio - Said era un uomo che voleva gettare ponti nei confronti della realtà che con lui viveva. È più volte venuto a casa mia a Natale, anche per portarmi il Corano a nome della comunità islamica". Pilastro della famiglia musulmana in paese e non solo, la salma di Said farà ora rientro in patria per la sepoltura.
M.L.
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