Merate: il basso profilo delle prime mosse del sindaco e il ''caso'' Norma Maggioni

Caro direttore, che la nuova legislatura del sindaco-alpino Massimo Panzeri fosse partita in salita, l'ho già letto su questo giornale. A giudicare però dai primi atti della nuova squadra di governo credo che oltre alla salita stia infilando anche diverse buche. Ho letto in questi giorni della conferenza stampa convocata dal borgomastro per illustrare il contenuto di una serie di provvedimenti che francamente mi hanno lasciato perplesso. Si tratta della guerra alle cicche e alle cacche. Per cicche si intendono mozziconi e gomme da masticare e per cacche le deiezioni canine. Un argomento che già di per sè non entusiasma, figuriamoci a fine luglio. Sicurezza, ordine e pulizia i principi a cui si è ispirato il nostro primo cittadino. Va detto che le regole esistevano già, ma la vera novità è che ora il sindaco intende farle rispettare, riconoscendo così che chi lo ha preceduto non lo ha fatto. Ma anche questo si sapeva già, basta fare una passeggiata lungo i marciapiedi, soprattutto in alcune zone della città, per essere costretti a fare lo slalom tra reperti di vario genere. Anche i mozziconi e i piccoli rifiuti di ogni genere si trovano ovunque, anche nei luoghi più impensati. Credo di aver già dedicato troppo spazio ad un argomento così poco eccitante. Ma ho voluto parlarne perchè l'iniziativa fa il paio con... - non so come definirla visto che è una via di mezzo tra un'ordinanza, una preghiera e un suggerimento - inviata dell'assessore all'Ambiente Andrea Robbiani alle associazioni cittadine, relativamente al plastic free. Due atti che temo tradiscano un modo di intendere l'amministrazione... Si comunica, si impone, si ordina.
Francamente mi sarei aspettato una maggior condivisione su argomenti, come ad esempio quello della plastica, magari iniziando con una riunione con tutte le parti coinvolte. Inoltre c'è un Protocollo ministeriale al riguardo che sarebbe bastato far proprio e seguirne le linee per essere certi di non compiere passi falsi. Invece nulla. Si comunica... e a noi tutti non resta che prendere atto.
Francamente come prime iniziative appaiono abbastanza deboli, per una città che vuole tornare ad essere  il polo di attrazione e riferimento.
Ma le vere sfide devono ancora arrivare. Si perchè un conto è scrivere le regole e un conto è farle rispettare. Basta affacciarsi una sera qualunque in piazza Degli Eroi - io l'ho fatto giovedì in occasione della riunione dell'Assemblea dell'Ambito - per rendersi conto che proprio davanti al Municipio, il Palazzo del Governo, dopo una certa ora ognuno fa quello che vuole. A cominciare dalla sosta dei veicoli sui percorsi pedonali, per arrivare ai mozziconi tanto cari al nostro sindaco, ovunque.
Detto questo, torniamo ai giorni nostri con l'incidente in auditorium, che ha ferito una insegnante e alcuni bambini e oggetto già di una interrogazione da parte della minoranza.
Mi chiedo e chiedo a lei direttore, molto più attento di me a questi aspetti, quale sia il ruolo di Norma Maggioni, segretaria della scuola di danza coinvolta nell'incidente e consigliere comunale di maggioranza. Il sindaco ha scritto che: L'installazione di componenti aggiuntivi è stata effettuata dalla ditta (...) che ha provveduto al montaggio di attrezzature illuminotecniche di sua proprietà sui tralicci "americane" del palco. L'eventuale ricorso ad un service esterno per la concessione in uso temporaneo di strutture, sale, spazi di proprietà comunale non è consentito dal regolamento.... E' quindi lecito immaginare che il service esterno sia stato chiamato dalla stessa consigliere di maggioranza Maggioni, che il giorno dell'incidente era in sala nella sua veste di segretaria dall'associazione di danza. Forse è un aspetto che andrebbe chiarito per sgomberare il palco e i fatti accaduti da dubbi e ombre...
C'è poi il tema dell'ospedale, tanto caro a lei ma anche al sindaco, che si è addirittura presentato all'assemblea del Comitato a difesa del Mandic, all'insegna dell'ormai proverbiale: tutto va bene...
Peccato non vada bene proprio nulla. Il valzer del personale innescato dal direttore generale Favini - non certo per diletto ma più probabilmente perchè costretto dalla situazione - la dice lunga sulla situazione della Sanità in Lombardia. Si perché i problemi non riguardano solo Merate, ma l'intera Regione. Certo è che se il direttore generale è prono ai voleri di coloro che lo hanno nominato e i sindaci brindano con fresche birrette all'insegna del tutto va bene... c'è poco da stare allegri.
Il nostro sindaco dovrebbe andare in ospedale questa settimana e parlare con i medici della Chirurgia comandati a fare i turni in Pronto soccorso, per rendersi conto che va tutto bene un paio di zebedei. Purtroppo però di quanto sia importante una struttura sanitaria efficiente te ne rendi conto solo quando ne hai estremo bisogno, senza voler augurare nulla a nessuno.
C'è poi un altro tema di grande attualità e sul quale la Giunta sembra lontana anni luce. Mi riferisco alle Olimpiadi invernali del 2026, che si svolgeranno tra Milano e Cortina. Guarda caso noi ci troviamo proprio nel bel mezzo. Quale occasione migliore per accendere i riflettori sul quel famigerato tratto di strada che collega Usmate a Lecco asfissiando Merate? Le soluzioni le dovranno trovare i tecnici, (interramento della ex Statale, spostamento del tracciato nella valle del Molgora o peduncolo di collegamento da Usmate alla Statale 36 a Nibionno, tanto per citare le ipotesi più recenti), ma richiamare l'attenzione di Regione e Governo sul fatto che il traffico e l'inquinamento atmosferico nel Meratese ha raggiunto livelli insopportabili è un compito dei sindaci. Già, dei sindaci... Perché è necessario e indispensabile che il Meratese trovi un'intesa con il Casatese per portare avanti una linea comune sui problemi veri. E tra questi, ai primi posti ci sono la sanità e la viabilità.
Quindi l'invito, o meglio l'auspicio, è che il nostro sindaco alzi gli occhi da terra - rischiando pure di calpestare qualche cacca - per volgere lo sguardo verso orizzonti più ambiziosi. Non fosse altro per evitare di trovarci tutti noi molto presto... nella cacca.
Matrix
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