Brivio, monta la polemica dei baristi contro 'Eatinero' sul fiume: non ci hanno coinvolti

C'è chi si è sentito ''tagliato fuori'' e chi ''poco coinvolto'', opinioni che potrebbero costringere gli organizzatori a rivedere per le prossime edizioni alcuni dettagli di ''Eatinero'', il festival del cibo itinerante che si sta svolgendo a Brivio per il primo anno in questo fine settimana,  se vorranno evitare che il malumore dei baristi del centro persista. Nessuno ha contestato la manifestazione in sé, ritenuta da tutti i titolari dei locali interpellati una buona occasione, tra le tante, per animare il paese e promuovere le loro attività. Impossibile però, come nel caso delle titolari del ''Cral'' e del ''Portobello Caffè'', non fare notare che la disposizione dei camioncini e dei varchi predisposti per delimitare gli spazi entro i quali si può svolgere l'evento (sostanzialmente tra la torre e una cinquantina di metri prima della Piazza della Pace), abbia di fatto estromesso i loro locali dalla zona in cui si concentrano più persone attirate dalla varietà degli ambulanti invitati. Un'occasione persa, secondo Alba Locatelli del circolo e Mara Mistretta del ''Portobello'', per includere il più possibile tutti quanti.

Mara Mistretta con Erica Bruno del ''Portobello''

''Non ce l'ho con nessuno, né con il Comune e né con la Pro Loco (i promotori dell'evento, ndr)'' ha commentato Alba Locatelli. ''Mi sono però sentita delusa da come è stata pensata la disposizione delle bancarelle. E' ovvio che ci sentiamo tagliati fuori. Cinquanta metri prima del nostro locale mettono l'auto che blocca il passaggio e delimita lo spazio della manifestazione. Io sinceramente non sapevo come sarebbe stata organizzata, ma se me lo avessero chiesto piuttosto mi sarei occupata io per prima di allestire due stand e prolungare lo spazio più in fondo. In questo modo là c'è il finimondo e da me è un mortorio. Mi sono sentita rispondere da qualcuno, quando l'ho fatto presente, anche che per tre giorni non mi cambia nulla, dato che lavoro tutto l'anno. Ma oltre al guadagno io guardo al coinvolgimento di tutti, che in questo caso è mancato''. Si sono come sentiti ''traditi'', alcuni baristi. E' anche grazie a loro che ogni fine settimana si genera un certo movimento sul lungo fiume di Brivio. Ma qualcuno in questo caso non si è sentito ricambiato. ''Concordo con Alba perché non è giusto che alcuni locali rimangano fuori dalla manifestazione'' è stato invece il commento di Mara Mistretta. ''Ma aggiungo anche che a mio avviso si poteva organizzare direttamente con i bar, ognuno proponendo la propria specialità. O al limite in sinergia con gli ambulanti dello Street Food. E invece ci siamo sentiti messi da parte''. Ha fatto leva sullo scarso coinvolgimento dei locali anche Antonio Lionetti, titolare del ''Tofè Cafè'', il quale si è comunque detto a favore dell'iniziativa.



I due ''varchi'' che delimitano la manifestazione culinaria, lasciando fuori alcuni bar

''Per me il problema non è l'evento, che anzi ci fa molto piacere sia stato organizzato, però credo che un po' più di collaborazione con i bar avrebbe fatto bene'' ha spiegato. ''Bisognava amalgamare meglio il tutto. E invece è un po' come se fosse stato preso e messo lì, senza un ragionamento. Non abbiamo avuto modo di collaborare, tanto che non avevamo idea di quale sarebbe stata la disposizione dei camioncini''. Il messaggio dei titolari dei bar agli organizzatori è perciò abbastanza chiaro: bene lo street food sul lungo fiume, ma la prossima volta coinvolgendo di più.
A.S.
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