Bernareggio: cc straordinario sulla questione di Via Dante
Un consiglio comunale straordinario per fare il punto della situazione, tre anni dopo i fatti che hanno inevitabilmente segnato la vita di una decina di famiglie bernareggesi: quelle della residenza condominiale La Vela di via Dante. Era la notte del 16 giugno 2016 quando il terreno della strada e quello posto sotto la palazzina sprofondò, creando danni strutturali ingenti al condominio, e costringendo così le famiglie a sfollare. Tutt'oggi queste famiglie sono fuori casa, ospiti da parenti o amici, oppure in albergo, ma esigono comunque chiarezza e soprattutto giustizia, naturalmente sperando in un risarcimento per i danni di varia natura derivati da quell'episodio. Lunedì all'auditorium civico Europa, oltre a loro, c'erano tutte le parti in causa nella nota vicenda processuale: il Comune, rappresentato dal consiglio comunale, e BrianzAcque, gestore della condotta fognaria del tratto interessato, nelle figure del presidente Enrico Boerci e dell'ingegnere Massimiliano Ferazzini. La seduta è stata aperta da una sintesi di tutta la "storia", che ha ripercorso l'accaduto, dalle perizie disposte dal TAR, nella fase processuale dell'ATP (Accertamento Tecnico Preventivo), esposte dal sindaco Andrea Esposito in avvio di seduta, che hanno attribuito una responsabilità divisa in uguale misura tra Comune e BrianzAcque, per un 40% a testa, e ascritto un altro 20% al caso. Fino allo studio degli occhi pollini, cioè una proposta di focus a livello regionale, partita dai comuni di Bernareggio e Aicurzio, come enti capofila di un approfondimento del fenomeno geologico, che vede coinvolti anche Brianzacque, la Prefettura e la Provincia brianzola. Un impegno che si traduce in un aggiornamento periodico dello studio effettuato da tecnici al fine di mantenere sempre attivo il monitoraggio sul problema. Fermo restando che nel corso della serata è stato individuato da tutte le parti, il ruolo di concausa imputabile tuttalpiù all'occhio pollino, per i fatti di via Dante, che pure a Bernareggio è già stato segnalato più volte in passato.
Il consiglio comunale straordinario
Da Esposito la palla è quindi passata a Boerci, che ha preso subito una posizione netta in merito alle eventuali responsabilità del gestore del servizio e alla possibilità di risarcimento. Il numero uno della monoutility idrica brianzola ha di fatto ammesso pubblicamente una parte di responsabilità del gestore per quanto accaduto, dal momento che il controllo della rete fognaria spetta a quest'ultimo. Boerci è stato anche il primo, nel corso della serata, a mettere sul tavolo l'ipotesi della mediazione conciliativa tra le parti come soluzione ideale, consapevole dell'esborso maggiore che una sentenza processuale comporterebbe rispetto ad una soluzione concordata tra le varie parti. Lo stesso dirigente della partecipata dell'acqua ha però messo in chiaro le condizioni perchè questa ipotesi possa essere realisticamente considerata, visto che si tratterebbe in tal caso di risorse economiche dei cittadini brianzoli. E il rischio di possibile danno erariale procurato rientra tra queste condizioni. A questo proposito la società ha già accantonato oltre un milione e 200mila euro nell'evenienza del risarcimento ai proprietari . Boerci ha indicato però anche altre possibili cause all'origine dell'evento infelice, quali ad esempio la mancata palificazione alla base del condominio, che, al posto della meno costosa piattaforma in cemento, avrebbe potuto garantire una maggiore tenuta di fronte al cedimento del terreno. La seconda parte della serata ha lasciato lo spazio per l'intervento dei consiglieri di maggioranza che hanno di fatto scaldato il clima dell'incontro, prendendo le difese dei proprietari e degli inquilini degli appartamenti.
A cominciare dalla capogruppo di Vita Nuova per Bernareggio e Villanova, Emanuela Baio, che ha provato ad immedesimarsi in chi da tre anni non può rientrare nella sua casa. "Di fronte a quanto successo, una situazione drammatica e di morte, l'amministrazione ha il dovere di fare delle scelte e di usare uno spirito di collaborazione - ha fatto presente Baio - La CTU ha decretato una responsabilità sia in capo al comune che a Brianzacque: un lato della fognatura della strada infatti è risultato non essere tappato. Quindi c'è una duplice responsabilità, del comune che doveva segnalare al gestore, e di Brianzacque in qualità di gestore. Non a caso quel lato della fognatura poi nell'agosto seguente fu chiuso con del calcestruzzo". È suonata come una vera e propria arringa, invece, quella impostata dall'esponente dell'opposizione Marco Besana, che nonostante abbia ricordato (come molti in consiglio comunale) come quella non fosse la sede del tribunale dove discutere certi aspetti, ha però chiarito senza remore la sua posizione, anche in questo caso fondata su una duplice responsabilità. "La transazione in alcuni casi è doverosa - ha spiegato Besana - e non si configura come un'azione di carità cristiana, ma come un atto legittimo, in quanto si deve transare perché è la cosa più logica per il Comune e BrianzAcque, anche per gli effetti che avrebbe su bernareggesi e brianzoli un esito negativo del processo. Il Comune ha quindi la responsabilità giuridica di avanzare una proposta transattiva". È andato piuttosto lungo, invece, toccando numerosi punti, l'intervento di Stefano Tornaghi della Lega, che ha letto una comunicazione in cui ha presentato alcune interrogazioni e una mozione finale all'amministrazione sull'evento in esame.
Il presidente di Brianzacque Enrico Boerci tra l'ingegnere Massimiliano Ferazzini e il sindaco Andrea Esposito
Perplessità sono state avanzate dal consigliere, ad esempio, sul tempo di ritorno degli eventi che causano criticità, che sembrerebbe sovrastimato (2 o 4 anni), quando solo nell'ultimo anno si sono già verificate due occasioni di fenomeni meteorologici di questa entità. Un'altra critica di Tornaghi, ha toccato la limitatezza degli aiuti elargiti alle famiglie in difficoltà, che a suo dire avrebbero dovuto essere più consistenti. "È assai grave - ha aggiunto il leghista - che due istituzioni pubbliche che dovrebbero operare per il bene pubblico non riescano a trovare un ragionevole compromesso, quando comunque le finanze pubbliche in futuro saranno compromesse per una quota maggiore di quella che potrebbe essere sufficiente per indennizzare i proprietari". Tornaghi ha poi presentato una serie di interrogazioni per capire il reale grado di interesse dell'amministrazione in questi anni per i riversamenti delle acque grigie in fognatura in paese, quindi l'elenco di tutte le segnalazioni fatte al gestore e all'ATO (Ambito Territoriale Ottimale). A chiudere il valzer degli interventi dell'opposizione sono state le toccanti testimonianze di chi tre anni fa ha vissuto gli attimi più inquietanti della sua vita, lette in sequenza da Maria Brambilla. Alla fine del "giro", ha ripreso nuovamente la parola Esposito per fare alcune precisazioni, e mettendo in chiaro come al di là del dispiacere umano per non aver potuto fare più di quello che è stato fatto, ci sono dei codici che vanno inevitabilmente rispettati in casi come questi.
Lo striscione polemico dei proprietari degli appartamenti de La Vela
Un'ulteriore postilla a margine è stata fatta dal sindaco a proposito dei pozzi perdenti, che a Bernareggio non sono autorizzati, insinuando nella loro presenza annessa al condominio, una possibile concausa dello sprofondamento del terreno. La stessa nota è stata ribadita da Boerci in chiusura. Alla fine di un consiglio in formato molto allungato, l'assise ha votato all'unanimità un emendamento alla mozione di Tornaghi presentato da Esposito, che in sostanza impegna tutto il consiglio comunale a trovare una mediazione conciliatoria, per il bene dei proprietari del condominio La Vela.
M.L.