
Il dr. Stefano Palazzi
La prima pagina del suo curriculum è dedicata soltanto alla formazione: prima la laurea in medicina e chirurgia, poi la specializzazione in neuropsichiatria infantile, il prestigioso master in salute pubblica alla Columbia University di New York e via discorrendo. La seconda e la prima parte della terza pagina, invece, riportano le sue esperienze professionali, collaborazioni con i migliori ospedali d'Italia e un lungo periodo trascorso al servizio dell'NHS, il sistema sanitario nazionale inglese. Ma di tutti gli incarichi, quello di cui il dottor Stefano Palazzi andava indubbiamente più fiero di aver ricoperto, su ammissione dei suoi stessi famigliari, era stato quello di responsabile dell'osservatorio sull'autismo che avviò, su sua iniziativa ottenendo un finanziamento dedicato da parte di Regione Lombardia, quando lavorò per l'allora AO di Lecco e più nello specifico come dirigente medico della neuropsichiatra infantile dell'Ospedale Mandic di Merate
. ''Si trattò di un'esperienza che definirei pioneristica'' ha commentato la moglie Nicoletta Dozio, nota diabetologa meratese.
''Stimolò un ambiente ancora chiuso rispetto al tema dell'autismo e spianò la strada verso un accrescimento dell'interesse da parte della popolazione, e degli operatori, che nel '95 ancora non conoscevano molto al riguardo''. In città risiedeva da tempo, nonostante fosse originario di Bologna e il lavoro lo portò lontano anche per lunghi periodi. Insieme alla moglie Nicoletta e i figli Gloria, Carlo e Silvia abitava in viale Lombardia. Fatale per lui, all'età di 66 anni, un male pressoché incurabile contro il quale aveva lottato strenuamente, superando almeno quattro volte le più positive aspettative di vita che gli si potessero augurare quando contrasse quella malattia. Si è inoltre impegnato in un progetto innovativo di social cooking di auto-aiuto e supporto a pazienti e familiari con la sua stessa malattia. Una lunga e prolifera carriera, la sua, preceduta - come già detto - da un altrettanto fitto elenco di studi. Nel 1972 intraprese il percorso che, sei anni più tardi, lo portò a laurearsi in medicina e chirurgia. L'Università era quella di Pavia, la stessa in cui nei quattro anni successivi si specializzò in quello che sarebbe stato il suo settore, la neuropsichiatria infantile, rispetto alla quale si addentrò nella sua applicazione epidemiologica nei tre anni trascorsi in America, dall'83 all'85, alla prestigiosa Columbia University. Di epidemiologia psichiatrica si interessò anche durante il dottorato di ricerca che svolse fino all''88 in scienze psichiatriche. Non smise di studiare neppure quando iniziò ad assumere incarichi sempre più rilevanti all'interno di diversi ospedali lombardi e non solo. Tra l''89 e il '94, ad esempio, lavorò al San Raffaele di Milano come neurologo ospedaliero, neuropsichiatra ambulatoriale ed epidemiologo-statistico. Tra questa esperienza e quella effettuata tra il 2001 e il 2008 negli ospedali del Regno Unito si inserisce l'incarico di dirigente medico neuro psichiatra infantile e responsabile dell'osservatorio sull'autismo che ricoprì nella ''sua'' Merate. Per dieci anni, tra il 2008 e il 2018, il dr. Palazzi fu scelto per dirigere il reparto di neuropsichiatria infanzia-adolescenza dell'AUSL di Ferrara. Se ne va, dunque, un professionista di altissimo livello a cui Merate deve molto. La comunità gli ha reso onore dimostrandogli affetto partecipando numerosa alle esequie che si sono tenute nella mattina di mercoledì 12 giugno nella chiesa di Sant'Ambrogio.
A.S.