Merate: il progetto ''Porcospini'' restituito ai genitori. La soddisfazione degli alunni
5 incontri di due ore ciascuno nelle classi quarte dei plessi di Montello, Pagnano e Sartirana durante i quali la dottoressa Anna Minotti dell'associazione Specchio Maggio ha proposto ai ragazzi il progetto "Porcospini". Un'iniziativa che va avanti da diversi anni, proposta in più scuole e che si è rivelata di grande aiuto e che, in certi casi, ha fatto emergere situazioni deviate che andavano a offendere la dignità e la sicurezza del bambino.
Scopo del progetto è proprio quello di mettere in guardia i più piccoli dai pericoli che li possono rendere vittime di maltrattamenti o nella peggiore delle ipotesi di abusi. Come fare a insegnare ai ragazzi a fuggire da queste situazioni e a chiedere aiuto alla persona giusta e di fiducia?
Ci hanno pensato gli esperti inviati appunto nelle classi che hanno approcciato il tema della sessualità, la conoscenza del proprio corpo e di quello dell'altro sesso, del funzionamento degli apparati riproduttivi in un modo semplice ma chiaro e immediato, che non lasciasse spazio a fraintendimenti, conquistandosi la fiducia dei bambini.
E così nella serata di restituzione del progetto ai genitori la dottoressa Anna Minotti ha raccontato qualche aneddoto di questo percorso, nella fattispecie leggendo i messaggi lasciati nella scatola della confidenze dai bambini.
"Mi è piaciuto conoscere le caratteristiche del mio corpo, ho provato imbarazzo ma ho scoperto nuove parti" "Mi è spiaciuto leggere storie brutte (di preadescamento, ndr) ma grazie a questo so come evitarle" "E' tanto tempo che avrei voluto sapere di più su come si produce il bambino e il nome delle parti intime. Sono dispiaciuto che il progetto sia finito" "Ora mi sento più tranquilla perchè so come affrontare le situazioni strane" "Ho capito come evitare i pericoli e come farmi rispettare".
Nel corso degli incontri la dottoressa ha anche chiesto ai bambini di minorare le emozioni facendo loro scoprire come le espressioni del viso siano molto simili se non uguali da una persona all'altra; li ha invitati ad ascoltare la pancia che è il punto da dove arrivano e dove si manifestano ansie, gioie, paure. Tre le regole di autoprotezione che ha fornito ai ragazzi:
Una parentesi è stata dedicata anche ai rischi del web, con l'invito da parte della dottoressa a non lasciare soli i ragazzi davanti a video, cellulari, televisori specialmente a certe ore, trovando modalità per monitorare le loro "navigazioni" così da tutelari dai pericoli insidiosi della rete.
"Il progetto" ha spiegato ai genitori "rende pensabile e dicibile qualcosa che è difficile da raccontare. È un po' come una cassetta degli attrezzi che magari il bambino non userà mai, però sa di averla e dentro ha gli strumenti a disposizione". Così come quella bambina che, a distanza i due anni dalla conclusione del ciclo di studi e dalla partecipazione al progetto, si è confidata con la mamma raccontandole le attenzioni rivoltele dal vicino di casa.

Scopo del progetto è proprio quello di mettere in guardia i più piccoli dai pericoli che li possono rendere vittime di maltrattamenti o nella peggiore delle ipotesi di abusi. Come fare a insegnare ai ragazzi a fuggire da queste situazioni e a chiedere aiuto alla persona giusta e di fiducia?
Ci hanno pensato gli esperti inviati appunto nelle classi che hanno approcciato il tema della sessualità, la conoscenza del proprio corpo e di quello dell'altro sesso, del funzionamento degli apparati riproduttivi in un modo semplice ma chiaro e immediato, che non lasciasse spazio a fraintendimenti, conquistandosi la fiducia dei bambini.
E così nella serata di restituzione del progetto ai genitori la dottoressa Anna Minotti ha raccontato qualche aneddoto di questo percorso, nella fattispecie leggendo i messaggi lasciati nella scatola della confidenze dai bambini.
"Mi è piaciuto conoscere le caratteristiche del mio corpo, ho provato imbarazzo ma ho scoperto nuove parti" "Mi è spiaciuto leggere storie brutte (di preadescamento, ndr) ma grazie a questo so come evitarle" "E' tanto tempo che avrei voluto sapere di più su come si produce il bambino e il nome delle parti intime. Sono dispiaciuto che il progetto sia finito" "Ora mi sento più tranquilla perchè so come affrontare le situazioni strane" "Ho capito come evitare i pericoli e come farmi rispettare".
Nel corso degli incontri la dottoressa ha anche chiesto ai bambini di minorare le emozioni facendo loro scoprire come le espressioni del viso siano molto simili se non uguali da una persona all'altra; li ha invitati ad ascoltare la pancia che è il punto da dove arrivano e dove si manifestano ansie, gioie, paure. Tre le regole di autoprotezione che ha fornito ai ragazzi:
- il mio corpo cosa mi sta dicendo di una tale situazione? Si o no? Mi sta segnalando un disagio?
- un adulto di cui mi fido sa dove mi trovo?
- se ho bisogno di aiuto mi è possibile rivolgermi a un adulto di fiducia?

Lucia Zoia (Dietro La Lavagna), Carla Bonanomi (Soroptimist), la dottoressa Anna Minotti (Specchio Magico)
Una parentesi è stata dedicata anche ai rischi del web, con l'invito da parte della dottoressa a non lasciare soli i ragazzi davanti a video, cellulari, televisori specialmente a certe ore, trovando modalità per monitorare le loro "navigazioni" così da tutelari dai pericoli insidiosi della rete.
"Il progetto" ha spiegato ai genitori "rende pensabile e dicibile qualcosa che è difficile da raccontare. È un po' come una cassetta degli attrezzi che magari il bambino non userà mai, però sa di averla e dentro ha gli strumenti a disposizione". Così come quella bambina che, a distanza i due anni dalla conclusione del ciclo di studi e dalla partecipazione al progetto, si è confidata con la mamma raccontandole le attenzioni rivoltele dal vicino di casa.
A conclusione della serata il dirigente scolastico Dario Crippa, tra il pubblico unitamente alla vicaria Daniela Mentil, ha ringraziato il corpo docente presente alla conclusione del progetto nonché i sostenitori (Comune, Lions, Soroptimist e Dietro la Lavagna) e gli operatori di Specchio Magico che hanno permesso tutto ciò.
La scuola e le associazioni insieme per i bambini
Accade sempre più frequentemente (e ne sono testimoni gli articoli di cronaca che appaiono giornalmente sui quotidiani) che i bambini vengono in contatto con adulti che possono renderli vittime di maltrattamenti o nelle eventualità peggiori di abuso.Come fare per insegnare loro a dire di NO, uscire dalla situazione e chiedere aiuto a una persona di fiducia?
L'IC di Merate si è posto il problema di dotare i propri alunni degli strumenti idonei ed efficaci per difendersi o per accorgersi di situazioni a rischio o pericolose e, con l'aiuto del Lions Club (Isabella Pizzagalli), Soroptimist Club (Carla Bonanomi), Dietrolalavagna (Patrizia Riva) e del Comune di Merate (assessore Maria Silvia Sesana), il dirigente dott. Dario Crippa e i suoi collaboratori si sono ritrovati allo stesso tavolo per discutere e scegliere il progetto Porcospini da proporre agli alunni. Con la consapevolezza che le amministrazioni si trovano a vivere un momento in cui le risorse finanziarie sono ridotte, le diverse associazioni che operano sul territorio si sono messe in gioco per collaborare e sviluppare in modo congiunto azioni e sinergie, volte alla realizzazione di questo progetto.
Ideato dal dott.Pella, il progetto Porcospini offre ai bambini la possibilità di sviluppare una capacità critica, importante nella vita, per affrontare anche le situazioni più difficili, aiuta ad aumentare l'autostima e la capacità di reagire e relazionarsi correttamente con l'altro in ogni contesto, individuando sempre delle figure adulte di riferimento. Quest'anno le classi quarte dell'Istituto Comprensivo di Merate, destinatarie del progetto, sono state sei e nella serata di restituzione alle famiglie, l'8 maggio presso la scuola Manzoni di Merate, i rappresentanti e le operatrici dell'associazione Specchio Magico, hanno illustrato al pubblico di genitori in cosa consiste il progetto, che parte da un famoso racconto di Shopenhauer.
In una fredda giornata d'inverno un gruppo di porcospini si rifugia in una grotta e per proteggersi dal freddo si stringono vicini. Ben presto però sentono le spine reciproche e il dolore li costringe ad allontanarsi l'uno dall'altro. Quando poi il bisogno di riscaldarsi li porta di nuovo ad avvicinarsi si pungono di nuovo. Ripetono più volte questi tentativi, sballottati avanti e indietro tra due mali, finché non trovano quella moderata distanza reciproca che rappresenta la migliore posizione, quella giusta distanza che consente di scaldarsi e nello stesso tempo di non farsi male reciprocamente.
Le diverse attività sono state svolte in classe dalla psicologa Anna Minotti, con la coordinazione del dott. Rocco Briganti, partendo dall'analisi delle emozioni, per dar voce al sentire dei bambini, per insegnare loro a parlare delle difficoltà , per imparare a superarle e condividere le proprie esperienze, sviluppando competenze emotive e relazionali. L'obiettivo è stato quello di avvicinare i bambini al tema della sessualità e dell'affettività,rendendoli consapevoli di avere diritti fondamentali: essere considerati persone uniche e importanti (al pari di un re o una regina)ed avere il diritto di dire NO, senza apparire come "cattivi" agli occhi del mondo esterno. Durante le varie fasi del progetto, i bambini hanno sperimentato il "tocco amico", scoprendo come è bello sentirsi speciali, perché resi importanti dalla considerazione positiva dei compagni,e valorizzati, nel rispetto delle emozioni proprie e dell'altro. Gli alunni hanno imparato che si può comunicare ogni forma di imbarazzo o disagio, ad un adulto di riferimento,che saprà capirli, consigliarli e aiutarli.
L'IC di Merate si è posto il problema di dotare i propri alunni degli strumenti idonei ed efficaci per difendersi o per accorgersi di situazioni a rischio o pericolose e, con l'aiuto del Lions Club (Isabella Pizzagalli), Soroptimist Club (Carla Bonanomi), Dietrolalavagna (Patrizia Riva) e del Comune di Merate (assessore Maria Silvia Sesana), il dirigente dott. Dario Crippa e i suoi collaboratori si sono ritrovati allo stesso tavolo per discutere e scegliere il progetto Porcospini da proporre agli alunni. Con la consapevolezza che le amministrazioni si trovano a vivere un momento in cui le risorse finanziarie sono ridotte, le diverse associazioni che operano sul territorio si sono messe in gioco per collaborare e sviluppare in modo congiunto azioni e sinergie, volte alla realizzazione di questo progetto.
Ideato dal dott.Pella, il progetto Porcospini offre ai bambini la possibilità di sviluppare una capacità critica, importante nella vita, per affrontare anche le situazioni più difficili, aiuta ad aumentare l'autostima e la capacità di reagire e relazionarsi correttamente con l'altro in ogni contesto, individuando sempre delle figure adulte di riferimento. Quest'anno le classi quarte dell'Istituto Comprensivo di Merate, destinatarie del progetto, sono state sei e nella serata di restituzione alle famiglie, l'8 maggio presso la scuola Manzoni di Merate, i rappresentanti e le operatrici dell'associazione Specchio Magico, hanno illustrato al pubblico di genitori in cosa consiste il progetto, che parte da un famoso racconto di Shopenhauer.
In una fredda giornata d'inverno un gruppo di porcospini si rifugia in una grotta e per proteggersi dal freddo si stringono vicini. Ben presto però sentono le spine reciproche e il dolore li costringe ad allontanarsi l'uno dall'altro. Quando poi il bisogno di riscaldarsi li porta di nuovo ad avvicinarsi si pungono di nuovo. Ripetono più volte questi tentativi, sballottati avanti e indietro tra due mali, finché non trovano quella moderata distanza reciproca che rappresenta la migliore posizione, quella giusta distanza che consente di scaldarsi e nello stesso tempo di non farsi male reciprocamente.
Le diverse attività sono state svolte in classe dalla psicologa Anna Minotti, con la coordinazione del dott. Rocco Briganti, partendo dall'analisi delle emozioni, per dar voce al sentire dei bambini, per insegnare loro a parlare delle difficoltà , per imparare a superarle e condividere le proprie esperienze, sviluppando competenze emotive e relazionali. L'obiettivo è stato quello di avvicinare i bambini al tema della sessualità e dell'affettività,rendendoli consapevoli di avere diritti fondamentali: essere considerati persone uniche e importanti (al pari di un re o una regina)ed avere il diritto di dire NO, senza apparire come "cattivi" agli occhi del mondo esterno. Durante le varie fasi del progetto, i bambini hanno sperimentato il "tocco amico", scoprendo come è bello sentirsi speciali, perché resi importanti dalla considerazione positiva dei compagni,e valorizzati, nel rispetto delle emozioni proprie e dell'altro. Gli alunni hanno imparato che si può comunicare ogni forma di imbarazzo o disagio, ad un adulto di riferimento,che saprà capirli, consigliarli e aiutarli.
S.V.























