Merate: Vittorio Sgarbi inaugura il ''maggio manzoniano'' con la presentazione del suo libro sull'arte contemporanea
Non ha deluso le aspettative del pubblico e per un'ora e mezza ha "raccontato" l'arte come solo lui sa fare. Con un eloquio straordinario, colorito e frizzante, Vittorio Sgarbi ha presentato il suo ultimo libro "Novecento 2" in occasione dell'apertura del maggio Manzoniano, kermesse riproposta ormai da qualche anno e che, grazie all'organizzazione, è riuscita a portare in città eventi, iniziative, mostre e personaggi di alto livello, come appunto l'ospite di sabato.

Introdotta dallo spezzone del film dove Alberto Sordi e la moglie fanno visita alla Biennale del 1978, con le espressioni di stupore, incredulità e "ignoranza" popolare tipiche romanesche, la presentazione del volume è stata un alternarsi di storia, arte visiva, curiosità, aneddoti che hanno reso l'esposizione intrigante e scorrevole.
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Partendo dal calcio ("dove undici coglioni corrono dietro a una palla") e da San Remo ("dove le canzoni fanno schifo") e dove il primo è sostanzialmente un movimento di corpi che diventa arte e il secondo l'espressione del primo istinto, Sgarbi ha spiegato come la danza e il canto siano i due universi dove l'uomo può esprimere la sua interiorità. E così l'arte.

Il prof. Stefano Motta del collegio Villoresi cui si deve l'ideazione e la direzione del Maggio Manzoniano e il critico d'arte Vittorio Sgarbi
Nel suo volume Sgarbi ha voluto ripercorrere la carriera di tanti autori, sconosciuti e ignorati dalla critica, che con le loro intuizioni hanno scritto quella pagina di Novencento, di arte contemporanea, che merita di essere raccontata anche tramite loro. E così accanto a qualche dettaglio biografico, sono state proiettate a video e commentate opere di Giuseppe Ar con i suoi mondi perduti e gli spazi metafisici che tolgono la parola; di Lorenzo Alessandri che rilegge in maniera originale la Gioconda all'interno di un pig's pub; e ancora di Osvaldo Licini ("un pittore di testa opposto a Ligabue che è uno che si sporca di sensi") oppure di Romualdo Locatelli con la sua danzatrice balinese.

E poi ancora Parini, il ceramista di Caltagirone, Neri Pozza, Massimo Rao, il narratore di sogni Gianfilippo Usellin, Giancarlo Vitali e la sua arte implicata. "Ho tentato di far emergere il sommerso" ha spiegato più volte, ribadendo la volontà non tanto di fare un volume storico-artistico in linea col sapere comune, quanto di portare alla luce artisti di arte contemporanea "Ci sono tantissimi autori che non sono stati presi in considerazione eppure quanto hanno prodotto è entusiasmante, carico di emozioni, ricco di sensazioni. In questo modo, raccogliendo tutti coloro di cui nessuno parla, ho voluto dimostrare che la pittura non è morta".

Terminata l'esposizione, dopo un veloce taglio del nastro alla mostra sui Promessi sposi a fumetti e l'autografo a qualche libro, Vittorio Sgarbi è ripartito alla volta di Mariano Comense dove era atteso per un'altra presentazione.
S.V.























