Cernusco: la celebrazione del 25 Aprile con le testimonianze degli alunni in visita a Marzabotto
Anche il Comune di Cernusco Lombardone ha commemorato, come ogni anno, questa mattina il 74° anniversario dalla Liberazione nazi-fascista, avvenuta il 25 aprile del 1945. In una cittadina riempita di tricolore, le Autorità e molti cittadini si sono radunati - dopo l’adunata al monumento agli Alpini e la Santa messa celebrata da Padre Illuminato - presso il monumento ai caduti in piazza Vittoria. Il corteo, partito dalla chiesa parrocchiale, era guidato dal Corpo Musicale Alessandro Pirovano, seguito da un grande tricolore retto dai ragazzi di 5^ elementare.

Dopo l’esecuzione dell’Alzabandiera sulle note dell’Inno di Mameli, il Sindaco Giovanna De Capitani, congiuntamente con le Autorità militari presenti - la Guardia di Finanza con il luogotenente Francesco Mancuso, i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, la Polizia Locale con il Comandante Giovanni Perri e il neo capogruppo degli Alpini Felice Longoni - hanno deposto una corona d’alloro ai caduti di tutte le guerre, mentre il corpo musicale eseguiva “La leggenda del Piave”.
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Prima di dare la parola ai ragazzi di 5^ elementare, per raccontare l’esperienza vissuta nel corso dell’uscita scolastica a Marzabotto - teatro della strage nazifascista avvenuta tra il settembre e l’ottobre del 1944 - il Sindaco Giovanna De Capitani ha condannato i fatti avvenuti nella giornata di ieri a Milano, nei pressi di piazzale Loreto: “Il trascorrere del tempo non deve mai far dimenticare il nostro passato e la nostra storia. Solo il vivo ricordo ci permette di non ripetere gli errori commessi e perseguire con tenacia i valori della pace e della solidarietà. Solo ieri abbiamo visto in televisione una scena terribile. Un gruppo di ultras della Lazio ha aperto uno striscione inneggiante a Mussolini nelle adiacenze di piazzale Loreto. Mi chiedo se questi ragazzi abbiano mai avuto occasione di parlare con i loro nonni o con i loro genitori per capire che cosa è stato davvero il periodo del fascismo, soprattutto in previsione di questa ricorrenza importante. Non dobbiamo mai dimenticare ed essere sempre qua, anche in pochi; l’importante è esserci e far sentire la nostra presenza e la nostra voce sui valori della libertà e della pace”.

Uno scroscio di applausi di tutti i presenti ha accompagnato le parole del Sindaco, che ha poi proseguito il suo discorso raccontando i tragici fatti della strage di Marzabotto e ricordando come l’Amministrazione Comunale sostenga tutti gli anni una uscita didattica in uno dei luoghi della memoria, che ancora oggi testimoniano l’assurdità della guerra. Nel corso della visita i ragazzi sono stati accompagnati da Carlo Cerato, rappresentante dell’ANPI, che ha inviato al Sindaco queste parole di ringraziamento: “Ieri ho avuto il piacere di accompagnare le scolaresche di Cernusco, che si sono dimostrate veramente attente e coinvolte grazie soprattutto alla preparazione che il corpo docente ha saputo trasmettere loro”.
Successivamente la parola è passata ai ragazzi che, senza timidezza, si sono alternati al microfono e hanno esposto ai presenti i fatti avvenuti a Marzabotto e la storia del mandante della strage, il generale tedesco Kesselring. Nel corso della celebrazione gli alunni hanno esposto anche i loro pensieri su quanto visto e sulla guerra in generale, tra cui: “In silenzio percorriamo anche noi quel che resta del passaggio tra la chiesa e il cimitero. Camminiamo piano. Forse nessuno di noi ha fretta di vedere, forse speriamo che quel che ci hanno raccontato non sia avvenuto. Tante sensazioni cominciano ad invaderci”, oppure: “A me è dispiaciuto molto per quelle persone morte. Ce n’erano di giovani e di vecchie. È stato un viaggio simbolico anche per gli altri. Alcune delle statue che c’erano nel sacrario per me erano senza senso, come quella con le gocce di sangue. All’inizio pensavo che fosse normale ma guardandola meglio si vedono un milione di cose. Non avevo notato che ce n’erano così tante ed erano di misure diverse: proprio come la guerra, che vista così senza approfondimenti non sembra nulla di grave, ma guardandola meglio si scoprono un milione di cose”.

E ancora: “Quando sono entrata in ogni casa, chiesa, panificio, osteria o edificio distrutti mi sono sentita un pugno nello stomaco perchè non proverò mai un dolore come quello che hanno vissuto tanto tempo fa quelle persone. E sono stupita, imbarazzata, scioccata, meravigliata in senso brutto di quello che hanno fatto quelli delle SS. Ora sto pensando a come sarebbe stato difficile essere nei panni di tutti quegli innocenti che sono morti a causa della guerra e di tutte quelle persone che non hanno cercato di ripudiare questo schifo. È necessario distruggere il male, è questo quello che ho imparato perchè non voglio che succeda più”.

Continuando con: “Mi dispiace che tante persone, senza una minima colpa, siano state sterminate. Sento tanto rancore per i tedeschi. Immagino la paura che hanno provato quelle povere persone e la grande forza delle mamme che hanno provato a proteggere i figli. Quando al sacrario di Marzabotto ho visto quante persone erano state uccise ho capito quanto sia stata fortunata e che io, come voi, ho avuto davvero la possibilità di essere qualcuno” e infine: “Quello che è successo agli abitanti di Marzabotto è inaccettabile. Mi dispiace per le persone morte ingiustamente che non avevano fatto niente di male e i partigiani. Io provo rabbia per quello che è successo e non riesco a perdonare i tedeschi, invece le persone che erano lì e che sono sopravvissute sono riuscite a farlo e spero con tutto me stesso che queste cose non accadano mai più”.

B.F.