Cernusco: in un video areo di sei minuti la fotografia del miracolo di Ikonda Hospital

"Padre Alessandro Nava, amministratore del Consolata Hospital di Ikonda (Tanzania), cerca urgentemente un medico ginecologo per assunzione a tempo indeterminato.
Per contatti scrivere all'indirizzo mail: ikondahospital@ikondahospital.org"

 

E' il messaggio che appare appena ci si collega al sito di ikondahospital uno degli ospedali più attrezzati dell'Africa dove opera il meratese Padre Sandro Nava, aperto nel 1961 dai missionari della consolata per frenare la mortalità infantile, e che si è ora sviluppato diventando un centro di eccellenza dove le persone, per farsi curare e trovare un'assistenza di base, percorrono chilometri e chilometri, anche 800, qualcuna purtroppo non riuscendo ad arrivare viva a destinazione.

Ma a Ikonda non servono solo medici. C'è bisogno di infermieri, tecnici, manutentori, volontari. Perchè di un aiuto in più, anche piccolo non si può mai fare a meno. E così per raccontare cosa è questo miracolo nel cuore della Tanzania, sugli altipiani dell'Ukinga, un video di sei minuti e 47 secondi realizzato con immagini aeree ha dato le dimensioni di questa realtà.

VIDEO


A fare da sottofondo una tipica melodia africana per raccontare di una distesa verde che circonda i tanti padiglioni rettangolari, disposti regolarmente uno accanto all'altro, a un piano di altezza e con attorno giardini curati, parcheggi, spazi per i bambini, la chiesa, dormitori e luoghi di accoglienza per i degenti. Una vista dall'alto per "fotografare" e rendere meglio l'idea la portata di quest'opera, cresciuta giorno dopo giorno e che vive grazie agli aiuti anche dall'Italia.

Ci sono iniziative che si susseguono per raccogliere fondi ma ci sono anche progetti come adottare un letto per un ammalato, da un giorno e fino a un anno, al costo di un caffè. Oppure la presa in carico di un infermiere, un medico, un tecnico di laboratorio.
Si possono altrimenti acquistare dei "pacchetti" di cure per la malaria, la broncopolmonite, per l'AIDS con gli antiretrovirali o si può aderire al programma di assistenza alimentare per una famiglia.
Qualche manciata di euro, ritagliata da piccole rinunce o semplicemente aggiungendo qualcosa alle spese superflue che per però in Africa possono fare la differenza tra la vita e la morte.

 

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S.V.

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