Osnago: spranghe e spray urticante nella rissa al ''Jamaica''. Tre rumeni a processo

Foto di repertorio di controlli effettuati dalle forze dell'ordine al Jamaica
Si tratta di fatti avvenuti 8 anni fa, ma che alla luce dei recenti avvenimenti di Corinaldo assumono tutta un'altra eco: era il 22 dicembre 2011 quando alcuni giovani di nazionalità romena seminavano il panico con uno spray al peperoncino al Jamaica Pub di Osnago, successivamente chiuso per ordinanza della Questura Lecchese.
La serata sarebbe degenerata – secondo la ricostruzione fatta all'epoca degli inquirenti – per futili motivi, probabilmente per avances mosse dai giovani avventori del locale nei confronti di una ragazza, da cui si sarebbe scatenata una rissa.
Una volta approdata in Tribunale la vicenda, sono comparsi come co-imputati tre dei rumeni che avrebbero causato il trambusto e uno dei buttafuori del locale con l'accusa di rissa, lesioni personali e porto di oggetti atti ad offendere.
A parlare questa mattina al cospetto del giudice Mariachiara Arrighi è stato l'allora amministratore del locale, che rispondendo alle domande del Vice procuratore onorario Caterina Scarselli, ha reso la propria testimonianza in merito ai fatti di cui al capo di imputazione: "Quella sera c'era una festa in corso. Il locale era frequentato soprattutto da minorenni e ricordo di aver visto arrivare questi cinque o sei stranieri più grandi, che sono andati a prendere da bere al bancone. Poi ho visto l'addetto alla sicurezza che li ha portati fuori insieme ad altri colleghi".
La cosa pareva essere terminata lì, ma poco più tardi i giovanotti sarebbero rientrati armati di spranghe, catene e spray urticante, che avrebbero spruzzato in pieno volto al buttafuori. L'ex amministratore del pub ha riferito di come la folla presente nel locale avesse iniziato a darsi alla fuga, presa dal panico, mentre i tre odierni imputati avrebbero iniziato a "spaccare tutto", per poi allontanarsi.
In seguito al riconoscimento fotografico dei tre rumeni effettuato dal teste, il giudice Arrighi ha fissato una nuova udienza per il prossimo 11 ottobre, per un'ulteriore audizione dei testi di lista.
La serata sarebbe degenerata – secondo la ricostruzione fatta all'epoca degli inquirenti – per futili motivi, probabilmente per avances mosse dai giovani avventori del locale nei confronti di una ragazza, da cui si sarebbe scatenata una rissa.
Una volta approdata in Tribunale la vicenda, sono comparsi come co-imputati tre dei rumeni che avrebbero causato il trambusto e uno dei buttafuori del locale con l'accusa di rissa, lesioni personali e porto di oggetti atti ad offendere.
A parlare questa mattina al cospetto del giudice Mariachiara Arrighi è stato l'allora amministratore del locale, che rispondendo alle domande del Vice procuratore onorario Caterina Scarselli, ha reso la propria testimonianza in merito ai fatti di cui al capo di imputazione: "Quella sera c'era una festa in corso. Il locale era frequentato soprattutto da minorenni e ricordo di aver visto arrivare questi cinque o sei stranieri più grandi, che sono andati a prendere da bere al bancone. Poi ho visto l'addetto alla sicurezza che li ha portati fuori insieme ad altri colleghi".
La cosa pareva essere terminata lì, ma poco più tardi i giovanotti sarebbero rientrati armati di spranghe, catene e spray urticante, che avrebbero spruzzato in pieno volto al buttafuori. L'ex amministratore del pub ha riferito di come la folla presente nel locale avesse iniziato a darsi alla fuga, presa dal panico, mentre i tre odierni imputati avrebbero iniziato a "spaccare tutto", per poi allontanarsi.
In seguito al riconoscimento fotografico dei tre rumeni effettuato dal teste, il giudice Arrighi ha fissato una nuova udienza per il prossimo 11 ottobre, per un'ulteriore audizione dei testi di lista.
Federica Frigerio