Osnago: è strada "spianata" per il Piano attuativo Marasche. La rotonda si fa e il Comune introiterà ben 1mln 600mila euro

Soluzione 3D dell'Ambito di Trasformazione n. 13
Il complesso e lungo iter per la definizione del Piano Marasche a Osnago sta arrivando alle battute finali. La recente approvazione del Piano Attuativo è lì a dimostrarlo. Ormai è questione di tempi tecnici e della volontà della proprietà dell'area, la Sa-Fer Spa, che dopo gli sforzi compiuti fin qui a livello progettuale e le prospettive di investimenti dovrebbe tirare dritto.
L'area si estende su una superficie agricola inutilizzata di 32.197 mq, diminuita quindi rispetto all'ambito di trasformazione presentato nel PGT del 2013 (che la misurava in 32.553 mq) per far coincidere il comparto con l'insieme delle proprietà interessate.

È collocata tra il Decathlon e l'immobile commerciale della Veneta Cucine. Verranno realizzati tre edifici. Dalle planimetrie si apprende che il più grande avrà una superficie di 6.635 mq. Pare che si insedierà un centro commerciale del "fai da te". Non avrà più una forma ad "L" come presentato fino ad ora, ma una pianta rettangolare con lato corto che si affaccia sulla SP 342 dir. La ridefinizione dell'assetto si è resa necessaria per accogliere l'indicazione della Regione di arretrare tutti gli edifici di almeno 30 metri dalla provinciale. La viabilità interna tra i parcheggi è quindi stata rivista.


Ma più in generale con le nuove disposizioni nello spazio, i tre edifici - tutti ad un solo piano - si nasconderanno quasi interamente dietro ad altre strutture già presenti. L'edificio mediano misurerà 1.785 mq e, come il precedente, avrà finalità commerciali non alimentari. Il più piccolo di 484 mq sarà il più esposto perché diviso dalla strada principale solo da una fascia di alberature di media altezza. La destinazione prevista è terziaria, si parla di un fast food.

Lo stato attuale (sopra) e la simulazione del comparto "Marasche" nel contesto urbano (sotto)

Ma più in generale con le nuove disposizioni nello spazio, i tre edifici - tutti ad un solo piano - si nasconderanno quasi interamente dietro ad altre strutture già presenti. L'edificio mediano misurerà 1.785 mq e, come il precedente, avrà finalità commerciali non alimentari. Il più piccolo di 484 mq sarà il più esposto perché diviso dalla strada principale solo da una fascia di alberature di media altezza. La destinazione prevista è terziaria, si parla di un fast food.

Dettaglio della nuova rotonda compatta
Sul piano paesaggistico, la relazione specifica non evidenzia criticità, anzi avvalla il Piano perché in continuità con insediamenti simili lungo l'asse e perché arrecherebbe una generale riqualificazione di un'area di fatto abbandonata. Le critiche però che sono state rivolte in diversi ambiti, politici e istituzionali, riguardano la viabilità. A lamentarsi per la maggiorazione del flusso veicolare sono stati i Comuni di Cernusco Lombardone e Merate. Una rilevazione della Provincia di Lecco, fra l'altro datata al 2007, riferisce un flusso veicolare all'incrocio semaforico di Cernusco di ben 30 mila veicoli al giorno. In Regione poi la Direzione Generale Infrastrutture era stata risoluta: "non sussistono le condizioni per ritenere comprovati i requisiti di sostenibilità trasportistica del progetto insediativo in argomento" [clicca QUI].



Una planimetria dell'area
A generare discordia era l'ipotesi, ora confermata, di realizzare una rotonda tra quella del Decathlon e quella dell'Esselunga. L'ultima parola è però andata alla Provincia, che ha ribadito il proprio via libera. A garantire l'accesso al comparto Marasche sarà una controstrada per chi viene da Milano e si dirige verso Nord, che si immetterà nella nuova zona commerciale poco prima del distributore Eni. Per uscire dal centro commerciale si sfrutterà invece la rotonda di tipo compatto (diametro della corona di 18 m e una larghezza dell'anello rotatorio di 9 m). Dunque si aggirerà l'impianto di rifornimento di carburanti, si attraverserà il parcheggio e ci si reimmetterà nella strada principale all'altezza della Veneta Cucine.
In giallo la controstrada e il percorso di entrata e uscita dal comparto
La controstrada si estenderà su un lungo tratto a partire dalla Strada dei Soldani, in corrispondenza al Centro dell'Arredamento, si ricongiungerà alla rotonda del Decathlon e poi proseguirà appunto fino al distributore Eni. Parte di questa opera di compensazione era stabilito nel Piano Ex Madigan, ma non essendoci spiragli di risoluzione per quel comparto, è stato inglobato nel Piano Marasche, con un accresciuto costo degli interventi. Come richiesto dalla Provincia di Lecco, verrà poi reso più sicuro e fluido il transito lungo le altre rotatorie: Esselunga, Decathlon, via della Tecnica, Via Olivetti. Quest'ultima sistemazione verrà realizzata solo se avanzeranno risorse dalla scontistica in fase di assegnazione alle imprese delle gare a bando. Tutti questi interventi sono definiti in 1 milione e 172 mila euro come standard qualitativi, inizialmente pensati per ristrutturare la Cassinetta (opzione non vincolante). Non ci sarà alcun collegamento con Cernusco attraverso via Cavalieri di Vittorio Veneto dopo la levata di scudi della Giunta De Capitani.
Il Comune incamererà in avvio 762.768 oneri di urbanizzazione, ma l'amministrazione uscente di Osnago stima che con le successive fasi si introiterà una mole di denaro che oscilla tra il milione e 500 mila euro e il milione e 600 mila euro. In campagna elettorale verranno avanzate da Progetto Osnago le opzioni di investimento frutto di questo tesoretto. Una delle ipotesi resterà la Cassinetta.


In verde il corridoio ecologico nei pressi di via dell'Artigianato
Sul piano del verde si prevedono due corridoi ecologici: il primo schermerà l'edificio principale rispetto al comparto residenziale attiguo, l'altro è invece piuttosto distanziato. È un tratto di vegetazione che parte a livello della provinciale e passa da via dell'Artigianato verso il Torrente Molgora. Per mitigare l'inquinamento acustico sarà installata una barriera antirumore in acciaio zincato lunga 60 metri e alta tre, nei pressi della vicina area residenziale.


Evidenziata in verde la barriera fono-isolante
Infine le compensazioni socio-economiche equivalenti a 206.850 euro. Sa-Fer aveva sottoscritto in precedenza un Protocollo con il quale si impegnava a garantire determinati risultati su questi aspetti [clicca QUI]. Nel Piano Attuativo è confermato tale documento.
Ora si attendono quindici giorni dalla pubblicazione di tutta la documentazione per eventuali osservazioni, che saranno analizzate e valutate in altrettanti quindici giorni. Poi la Giunta comunale tornerà ad approvare la proposta definitiva. A questo punto toccherà alla proprietà procedere con la progettazione esecutiva e la richiesta dei titoli abilitativi a costruire.
Marco Pessina























