Osnago: tecnico in Superbike con Ducati e un passato in MotoGP. Nava si racconta

''I test sono finiti. Adesso ci aspettano le gare. La prima è in calendario il 23-24 febbraio a Phillip Island,in Australia''. Invitato venerdì sera, 8 febbraio, al centro “Lazzati” di Osnago per raccontarsi, così Giulio Nava, capotecnico del Team Superbike Ducati, ci ha subito portati nel suo mondo. Nella stagione 2019 dirigerà il Team che vedrà in griglia di partenza Alvaro Bautista, col quale Nava aveva lavorato in Aprilia nel 2015 e 2016.

"Siamo tecnici, certo, meccanici o elettronici, perchè – ha esordito - quello è il nostro lavoro, ma nel team siamo come una piccola famiglia. I piloti, spesso molto giovani, sanno che faremo tutto il possibile perchè il loro sogno, vincere una gara in moto, si realizzi". Ha sottolineato poi sintetizzando l’impegno di ogni giorno. Organizzato dal centro culturale "Lazzati", sede nel circolo Acli di Osnago, l'incontro ha visto una partecipazione interessata, con molte domande dal pubblico. Originario di Maggianico (Lecco) ora residente a Galbiate, Giulio Nava ha 38 anni,.

Quasi la metà li ha trascorsi nei box e sulle piste di mezzo mondo. "Dopo il liceo scientifico, al Grassi di Lecco – ha raccontato - mi ero iscritto al Politecnico di Milano, facoltà di ingegneria meccanica. Avevo letto che a Lesmo, sede italiana della Yamaha, cercavano disegnatori e avevo cominciato a lavorare con loro. Intanto studiavo. Uno dei tecnici elettronici si ammalò. Cominciai a sostituirlo. Qualche anno dopo ero ufficialmente nel team. Da quel momento il motociclismo è diventato un pezzo importante della mia vita. Da gennaio a novembre sono in viaggio, prima con i test poi con le gare"

Con l'aiuto della figlia, che girava le slide, Giulio ha illustrato la composizione del team, e l'agenda di lavoro. Honda, Stoner, Marquez, Rossi, Hayden, Pedrosa, Locatelli, Aprilia, Bautista. MotoGP, Superbike, Spies. Nei racconti di Nava, alternati o uniti i nomi delle grandi marche e dei piloti sono sfilati senza soluzione di continuità.

"Nel motociclismo, questo è il mio parere – ha sottolineato - il pilota fa la differenza. Stessa moto, due piloti con caratteristiche fisiche, potenzialità e talenti diversi, ottengono risultati diversi. Qualcuno eccellente, altri meno. Anche nei suggerimenti che, durante i test, ci consentono di oggettivizzare le loro sensazioni, migliorando le prestazioni delle moto”.
“Nel 2009 ero alla Yamaha, con Ben Spies - ha continuato - abbiamo vinto il mondiale superbike. Nè posso dimenticare piloti come Marquez, Hayden, Stoner, molto altri e, naturalmente, Bautista. Nel 2015 e 2016 ero con lui all’Aprilia. E' stato lui a volermi come capotecnico del team Superbike romagnolo. Adesso che la Ducati ha deciso di rilanciare la Superbike, ha chiesto che gli fossi accanto. I test sono finiti – ha concluso il capotecnico – presto inizieranno le gare. Noi siamo pronti".
Sergio Perego
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.