Merate, più tutele per i lavoratori di Calvi S.p.A. e i sindacati esultano: un contratto così è raro trovarlo ma era necessario
Da sinistra: Umberto Buscema e Federico Beretta della RSU di Calvi, Michele Imbrogno dell'RLS,
il sindacalista FIOM-CGIL Domenico Alvaro e la sindacalista Lorena Silvani di FIM-CISL
La sede di Calvi a Merate, in via IV Novembre
Domenico Alvaro, sindacalista di FIOM-CGIL
Se tutte queste persone venerdì mattina hanno potuto partecipare alla conferenza stampa convocata presso la sede di CGIL a Robbiate e parlare di qualcosa di ''positivo'', aggettivo usato da Alvaro, è anche perché l'azienda ha intuito, su pressione dei sindacati, che migliore è la condizione contrattuale dei suoi dipendenti e migliore sarà anche la loro resa. ''Ci troviamo di fronte ad un accordo che è stato caratterizzato da un rapporto tra azienda e dipendenti, Rsu, Rls e sindacati che definirei stupendo'' ha spiegato Domenico Alvaro. ''Non sono mancate le tensioni, ovviamente. Durante la mediazione ognuno ha dovuto guardare ai propri interessi. Ma oggi abbiamo per Calvi il contratto più avanzato di tutto il metalmeccanico lecchese, se non addirittura italiano''.
Federico Beretta della RSU di Calvi
Michele Imbrogno della RLS (rapporto lavoro-sicurezza)
''L'azienda di Brugarolo si occupa di profilati speciali con tolleranze minime, prodotti utilizzando acciaio ottenuto da lavorazione a freddo che per la qualità e la precisione del suo manufatto è tra le prime al mondo'' ha proseguito il sindacalista FIOM. Negli ultimi tre anni il volume produttivo è cresciuto del 20%, con il fatturato che è arrivato a toccare (si sta parlando soltanto dello stabilimento meratese) quota 50 milioni di euro nel 2018. Dati che in qualche modo hanno consentito ai sindacati, in fase di contrattazione, di alzare l'asticella delle loro richieste. ''Abbiamo ulteriormente migliorato diversi aspetti presenti negli accordi precedenti'' ha spiegato Alvaro. ''Ai dipendenti della Calvi, ad esempio, ora verrà riconosciuto un premio di risultato che supera i 5mila euro, ed è previsto per i prossimi anni un aumento compreso tra i 175 e i 425 euro''. Da altre parti se il premio raggiunge i 3mila euro è già tanto e, come è stato spiegato durante la conferenza stampa di venerdì mattina, ci sono parecchie realtà - anche nel lecchese - in cui il premio di fine anno viene ridotto a fronte di infortuni o assenze per malattia. Questo alla Calvi non avviene. ''In fase di contrattazione abbiamo insistito affinché fosse chiaro che per noi era sì importante avere maggiori tutele economiche, ma anche dal punto di vista della sicurezza'' ha continuato. ''L'approccio di Calvi, anche in questo caso, è differente rispetto ad altre aziende. La dirigenza sa che per ridurre il rischio di infortuni servono più formazione e più informazione''.Lorena Silvani, sindacalista di FIM-CISL
Grazie ad un diverso sistema di rotazione, ma non per tutti i reparti, il turno notturno cadrà una volta ogni cinque settimane, anziché ogni tre. Infine, e anche stavolta in un'ottica di salvaguardia della qualità di vita dei dipendenti, l'azienda coprirà il 100% degli stipendi di dipendenti con malattie prolungate, e non l'80% come in molte realtà accade quando un lavoratore si assenta per le sue condizioni di salute precarie per un lungo periodo di tempo.