Arlate: intimo nella famiglia, onesto nei suoi valori. Il mondo della musica e la Brianza salutano il paroliere Adelio Cogliati

Un uomo che, pur avendo conosciuto il successo nell'ambito professionale, aveva sempre difeso l'intimità della sua famiglia. Era schivo, di poche parole, perché per lui parlavano le sue emozioni. Una persona onesta nei suoi valori, nobile di cuore, amante della bellezza della vita. In una sola parola, Dedo.


Adelio Cogliati, in arte Dedo

Così lo chiamavano gli artisti che collaboravano con lui, gli amici più cari e i famigliari, e così è stato chiamato anche durante il suo funerale da Don Dionigi Consonni di Arlate, che di Adelio Cogliati era un amico e ne condivideva persino le origini di Montevecchia. La comunità arlatese e il mondo della musica, presente con alcuni ''esponenti'' come ad esempio Fabio Perversi e Piero Cassano dei ''Matia Bazar'', hanno tributato al noto paroliere, scomparso nella notte di venerdì 28 dicembre nella sua abitazione arlatese di via dei Platani, un ultimo saluto lunedì mattina, 31 dicembre.

VIDEO


La chiesa dei Santi Gottardo a Colombano a stento è riuscita a contenere le persone che hanno voluto partecipare alle esequie, e davanti ai tanti accorsi il parroco ha preferito tratteggiare con pochi ma significativi passaggi chi era Dedo, citando poi Sant'Agostino per aiutare ad accettare nel cuore la sua scomparsa.

 

''Nessuno di noi poteva immaginare che ci saremmo ritrovati qui per la morte del nostro Dedo, così presto'' ha esordito. ''Il dolore di questa grande separazione è evidente che non lo provano solo i suoi cari ma i tanti che lo hanno conosciuto e che sono qui riuniti oggi. E qui oggi siamo chiamati a tenere viva la speranza che abbiamo nel cuore. Sant'Agostino diceva che noi piangiamo perché siamo umani, ma non ci disperiamo del tutto perché siamo in Cristo, e lui non muore mai''. Don Dionigi si è chiesto che cosa avrà provato Adelio Cogliati quando ha chiuso gli occhi a questa terra. ''Se abbiamo fede, allora crediamo che sia stato accolto dal padre con lo stesso amore che tutti noi vorremmo dargli ancora'' ha proseguito, descrivendo poi il paroliere e il loro rapporto. ''Vorrei solo ricordare la sua umiltà. Era schivo, anche se poteva finire sulle prime pagine dei giornali ha sempre difeso l'intimità della sua famiglia, che è quello che più conta. Ha creduto molto nei valori dell'amicizia, e credo che mi avrà già perdonato se non sempre ho potuto esaudire il suo desiderio di trascorrere più tempo insieme. Condividiamo le origini nella nostra amata Montevecchia. Non era di troppe parole, per lui parlavano gli occhi e le sue emozioni. Ciò che ha donato è grandissimo. Si dice che ciò che facciamo per noi muore con noi, quello che facciamo per gli altri è immortale. E allora vorrei richiamare la parola di Sant'Agostino: non ti chiediamo Signore perché ce lo hai tolto, ti diciamo solo grazie per avercelo dato''.

Fabio Perversi e Piero Cassano dei ''Matia Bazar''

Poco prima del che terminasse la messa, allietata dalle note di una violinista, è stata anche data lettura di uno scritto composto dai famigliari del paroliere venuto a mancare. Lo ha letto la sorella, sull'altare, descrivendo Dedo non tanto un eroe, ma bensì una persona epica. ''Io so come molti di voi che averlo vicino rendeva i pensieri più lievi, le idee più chiare, le differenze più sfumate. Per fare questo immagino che nella sua mente e nel suo cuore, prima di manifestarsi le sue parole, posassero il primo passo sulla bellezza della vita. E' per questo che i suoi testi sono così significativi. Per comporre, infatti, non basta essere bravi scrittori. Questi possono arrivare ad avere il coraggio degli eroi. Ma, come dicevo, di Dedo non ci hanno accompagnato solo le parole. E' stato anche fedele nel riconoscere l'importanza di intimità nella sua famiglia, l'onestà dei valori, tessendo amicizie profonde e relazioni durate una vita intera. Dedo quindi non è un eroe, ma una persona epica, poiché le gesta di un uomo normale con il dono della poesia si sono tramutate in un regalo per tutti noi''.
La bara riempita di fiori gialli è quindi stata accompagnata fuori dalla chiesa da un lungo e sentito applauso. Un lungo corteo di famigliari e amici lo ha quindi condotto fino al camposanto locale.

A.S.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.