Novate: Ermanno Ghisleni, ex DC, tra i fondatori di Casa Amica e delle coop edilizie, muore a un mese dalla moglie

Giacomina ed Ermanno Ghisleni
Lui conosciuto e apprezzato "depositario" della storia locale, con un passato tra le fila della DC meratese in consiglio comunale, tra i promotori della realizzazione delle ''Case Fanfani'' di Viale Verdi, costruite in cooperativa per conto dello Stato nel dopoguerra, quando agli italiani servivano case da rimpiazzare con quelle distrutte dalle bombe, tra i cofondatori di ''Casa Amica'' e, infine, meticoloso coltivatore del suo orto. Lei più conosciuta come mamma e donna di casa, apprezzata sarta per tantissime famiglie novatesi. Ermanno Ghisleni e la moglie Giacomina Albani se ne sono andati ad un mese di distanza l'uno dall'altra.

Il marito il 22 dicembre a 92 anni, la moglie esattamente un mese prima, il 22 novembre a 90 anni. Insieme avevano condiviso una vita intera e generato una famiglia numerosissima, con quattro figli e ben nove nipoti. A Novate Ghisleni era sostanzialmente sinonimo di ricordi della seconda guerra mondiale, per quanto ne fu coinvolta Merate, che aveva potuto mettere in ordine con più calma e soprattutto tempo quando andò in pensione, all'età di 63 anni. ''Aveva iniziato a lavorare alla Magneti Marelli nel '41, a 15 anni'' ha raccontato la figlia Elena, la più giovane dei quattro. ''I suoi genitori erano originari di Calusco. Mio nonno lavorava al Catenificio Regina come capofficina. Fu però licenziato perché non volle aderire al fascismo. Abitavano in una corte di Novate, erano sette fratelli ed erano molto poveri. Non erano neppure di origine contadina, perciò senza bestie né coltivazioni dovevano procurarsi da mangiare comprandolo. Perciò appena potevano e trovavano il modo, andavano a lavorare''. Ermanno,ha proseguito Elena, ancora giovanissimo, frequentò una scuola serale di Bergamo, che raggiungeva ogni giorno in bicicletta, per diventare perito meccanico. Sostanzialmente, seguì le orme del padre. ''Proprio come il nonno, anche lui diventò capofficina, finché non fu assunto dall'IBM, lavorando prima nella sede di Milano e trasferendosi poi a Vimercate. Presto ottenne ruoli da dirigente e viaggiò molto per l'Europa. Andava nei nuovi stabilimenti ad impostare le catene di lavorazione. Si occupava della parte hardware delle macchine, perciò della meccanica e non dell'informatica''. Come già accennato, l'arrivo della pensione fu per Ermanno Ghisleni l'inizio di una nuova vita, nella quale poté dedicarsi con più attenzione alla sua passione per la storia. La seconda guerra mondiale, durante la quale perse addirittura un fratello, Benvenuto, nei bombardamenti che colpirono il Molino Colombo di Paderno dove era impiegato (quando gli Alleati ''mancarono'' il Ponte San Michele di Paderno), lasciò indubbiamente in Ghisleni un'impronta indelebile. ''Si è sempre interessato di storia, infatti casa nostra è praticamente una biblioteca'' ha ricordato Elena Ghisleni. ''Si concentrava soprattutto sulla resistenza. Amava leggere e raccogliere informazioni. Fece poi delle ricerche e scrisse la biografia di Monsignor Palazzi, uno dei primi vescovi cattolici in Cina, che abitò negli ultimi anni della sua vita a Novate''. Tra le tante cose che fece per la comunità di Merate Ermanno Ghisleni, la figlia Elena non ha dimenticato di menzionare l'impegno profuso dal padre nella fondazione della prima cooperativa di ''Case Fanfani'' o anche ''INA-case'' (dove INA sta per Istituto Nazionale delle Assicurazioni), attraverso cui sostanzialmente realizzò una serie di abitazioni che si resero necessarie nel periodo immediatamente successivo alla conclusione dei conflitti. ''Fu poi, oltre che esponente della Democrazia Cristiana in consiglio comunale a Merate, anche fondatore di Casa Amica, che partì proprio con dei lavori di assemblaggio che mio papà riuscì ad ottenere dalla IBM''. In tutto ciò, Ermanno ha sempre trovato tempo per essere un papà e un marito affettuoso prima, e un nonno altrettanto presente poi. ''I ricordi che ho dei nonni sono molto felici'' ha raccontato la nipote Camilla. ''Vivendo abbastanza vicino, venivamo spesso a pranzo e, solitamente nel fine settimana, trascorrevamo molto tempo insieme. Ricordo che mentre il nonno lavorava nel suo amato orto, noi giocavamo nel cortile con la nonna''. Il destino ha voluto che entrambi venissero però a mancare quest'anno, prima del Natale, praticamente insieme. Dei fratelli Ghisleni rimane dunque soltanto Renzo, conosciuto imprenditore di Robbiate, titolare di un'attività di termoidraulica che conta una ventina di dipendenti. I funerali dei due coniugi si sono svolti nella chiesa di Novate, entrambi concelebrati da Don Eugenio Folcio e Don Matteo Albani, il nipote di Giacomina con incarichi da qualche anno nella parrocchia di Cornate.
A.S.
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