Merate: al ''Granello'' tanti prodotti e idee regalo per dare un futuro ai meno fortunati

Il Natale se è equo e solidale è ancora più bello e la bottega di Via Roma a Merate offre tante idee regalo per far sì che a sorridere non sia solo chi riceve il dono ma anche chi, all'inizio della filiera, lo ha prodotto.

Perchè al Granello tutto ciò che è in esposizione è frutto di un lavoro giusto, dove la manodopera è retribuita dando dignità alla persona e al suo impegno, dove anche chi ha meno capacità può riscattarsi in creazioni di piccoli manufatti, dove chi ha il destino segnato dall'handicap ha comunque una opportunità per farsi una seppur piccola autonomia.

Sugli scaffali della graziosa bottega, dai colori caldi e accoglienti, ubicata in una delle vie più antiche della città, sono disposti in ordine prodotti di tutti i tipi.
Ci sono i panettoni, tutti realizzati con prodotti equosolidali, classici, alle uvette o al cioccolato, ai frutti esotici.

Realizzati dalle centrali di importazione di Altro Mercato, Libero Mondo e Dolci Sapori, i prodotti sono finalizzati a sostenere una associazione che si occupa di investire (con marmellate alle more, mirtilli e lampone) sulle donne fuggite dalla Bosnia nella speranza di farle ritornare alla loro terra.

E poi c'è il cioccolato di Modica della cooperativa Don Pino Puglisi che offre una opportunità di riscatto nelle terre oppresse dalla mafia. Da "Calabria solidale" arrivano le confetture, il sugo al bergamotto, olio e il vino mentre dal carcere di Bergamo ci sono i "Dolci sogni liberi".

 

Per quanto riguarda l'artigianato ci sono le bambole di pezza delle donne del Rwanda abbandonate dai mariti e quindi senza un futuro; c'è la carta dalla Thailandia prodotta con lo sterco lavorato di vari animali; ci sono gli abiti dal Senagal e la seta riciclata dall'India. E poi ancora piatti in terracotta dall'Indonesia, pietre saponarie e vari oggetti dal Kenya, sapone italiano confezionato con carta realizzata in Thailandia, matite con un seme da piantare prodotti da una cooperativa italiana di ragazzi disabili, cesti del Bangladesh.

La bottega è gestita da una trentina di volontari che, totalmente in forma gratuita, compreso il commercialista, riescono ad andare avanti dal 1993. La recente assemblea ha fatto registrare un avanzo di 3.400 euro circa ridistribuiti sempre per progetti solidali: 2mila euro sono andati a Elena operatrice in Thailandia e 1400 euro per le adozioni a distanza di un progetto in Rwanda attraverso un kit lavoro offerto da MondoGiusto a ragazzi adulti.

In tema di adozioni ci sarà tempo fino al 24 dicembre per rinnovare la quota da destinare a un bambino adottato. Poi per il 2019, per raggiunti limiti di età da parte di chi si occupava di questo settore, le adozioni si potranno rinnovare solamente utilizzando le coordinate bancarie fornite dal Pime.

 

Per tutto il mese di dicembre la bottega sarà aperta dalle 9 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30

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