Montevecchia: le reliquie di papa Paolo VI custodite per 2 giorni in chiesa parrocchiale

Le scarpe di Paolo VI

Le hanno potute venerare per due giorni i fedeli di Montevecchia, le reliquie di papa Paolo VI giunte in chiesa parrocchiale sabato 10 novembre. È stato uno dei primi trasferimenti degli oggetti appartenuti a Giovanni Battista Montini, da quando è stato canonizzato lo scorso 14 ottobre a Roma da Papa Francesco.

La casula bianca e la relativa stola, entrambe con ricami di primissima fattura, sono state indossate durante le funzioni sacerdotali prefestive e festive dal parroco don Enrico. Oltre ai paramenti, anche il calice – sulla cui base è forgiato lo stemma del pontificato di Paolo VI – e la patena, il piattello di metallo prezioso dove viene posta l’ostia prima e dopo l’eucarestia.

La lettera del vicario generale di Sua Santità Petrus Canisius van Lierde

Come attestato dalla lettera risalente al 1979 di Petrus Canisius van Lierde, vicario generale di Sua Santità, i due oggetti liturgici sono stati consacrati nel 1975, che papa Montini indisse come anno santo. Tramite il cerimoniere Domenico Piazza, la parrocchia di Montevecchia ha ricevuto anche le scarpe color porpora indossate dal pontefice originario di Concesio in solenni occasioni liturgiche.

Le scarpe di Paolo VI

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Nei primi anni Cinquanta, quando ancora era arcivescovo di Milano, Montini fece visita a Montevecchia e qui celebrò le cresime. Si narra che si intrattenne a lungo ad ascoltare un’anziana signora, la nonna di don Giuseppe Sironi, la quale a dispetto dei suoi 96 anni di età rievocò con lucidità i ricordi del proprio passato. Un gesto di speciale umiltà che non passò inosservato alla comunità montevecchina.

La casula e la stola

Prima di giungere nella chiesa parrocchiale, le reliquie sono state ospitate in quattro sole altre località: a Concesio, paese in Provincia di Brescia che diede i natali a Giovanni Battista Montini; a Villa Cagnola, dove ha sede la Fondazione Ambrosiana Paolo VI; al monastero delle suore di clausura di Santa Maria del Monte sopra Varese.

Il calice, che ha raffigurato un ramoscello di ulivo, e la patena

L’istituzione dell’Ordine di Sant’Ambrogio ad Nemus delle Romite Ambrosiane era stato fortemente sostenuto dall’arcivescovo Montini, che rimase affezionato alla congregazione. In occasione della canonizzazione di Paolo VI anche le Romite Ambrosiane del monastero della Bernaga, a La Valletta Brianza, hanno allestito una mostra dedicata al Santo, nella quale erano compresi gli oggetti sacri poi arrivati a Montevecchia.
M.P.
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