Il Clan della Rocchetta lungo il fiume ricordando il 'miracolo'
Per due giorni alla Rocchetta campo base scout con Fiorenzo Mandelli responsabile e unico curatore della Rocchetta.
Sia stato il caso, il destino o un miracolo ma un dipendente della centrale idroelettrica li vide per tempo in difficoltà nel canale e riuscì a bloccare le turbine. Così la tragedia fu sfiorata.
Il ritorno in questo santuario è sempre un momento denso di emozioni che stabilisce una continuità tra il passato il prestante e il futuro del clan.
Come ogni anno nella valle del fiume Adda tra Paderno e Porto il gruppo scout Milano 1 e' tornato al Santuario della Madonna della Rocchetta per ricordare ciò che accadde in questo luogo ben 71 anni fa.
Sia stato il caso, il destino o un miracolo ma un dipendente della centrale idroelettrica li vide per tempo in difficoltà nel canale e riuscì a bloccare le turbine. Così la tragedia fu sfiorata.
Ciò accadde ai piedi del Santuario, nel canale della Centrale Bertini, motivo per il quale il clan si chiamó a posteriori "Clan della Rocchetta", infatti questa esperienza non poteva certo aver lasciato indifferente nessuno.
Ogni anno il clan si ritrova al Santuario non solo con i suoi membri attuali, ma anche con le varie persone che ne hanno fatto parte negli anni passati, in un ritrovo che è anche segno di ringraziamento per quella tragedia sfiorata. Durante questi due giorni il clan celebra l'inizio del nuovo anno, accogliendo i nuovi membri, che quest'anno sono stati 8, salutando i partenti, con cerimonie e scherzi, in un clima di festa e condivisione.
Il ritorno in questo santuario è sempre un momento denso di emozioni che stabilisce una continuità tra il passato il prestante e il futuro del clan.
