Merate: ''Maggie – Il Tesoro di Seshat'' la nuova App per avvicinare alla matematica

Si è tenuta nella mattinata di sabato 13 ottobre presso Villa Confalonieri di Merate la presentazione della nuova applicazione gratuita, "Maggie - Il Tesoro di Seshat".
Alla presenza di docenti, genitori ed amministratori, il Club Soroptimist ha illustrato il nuovo educational game, ideato per avvicinare i più giovani alle discipline scientifiche e che mira allo sviluppo di competenze logico matematiche prevalentemente nella scuola primaria, con particolare attenzione alle classi terze e quarte.
"Maggie è un videogioco educativo, scaricabile gratuitamente dal 29 settembre, rivolto ai bambini e alle bambine dai 7 ai 12 anni circa. Il nostro futuro sarà sempre di più legato alle discipline STEM (n.d.r., acronimo inglese per Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), settore che offrirà grandi opportunità professionali anche alle ragazze - ha commentato Maria Silvia Sesana, assessore all'Istruzione - Il fine è quello di rimuovere gli stereotipi culturali che allontano le donne dalle professioni in questi campi scientifici, riducendo le differenze di genere".



La Matematica e Redattrice Area STEM di Mondadori Education Elena Panzeri

"Lo scopo del gioco non è semplicemente ludico, ma è anche educativo, fornendo una struttura di problem solving in cui il giocatore può affrontare il problema diverse volte sino alla risoluzione. La protagonista, Maggie, ispirata alla scienziata Margherita Hack, è un personaggio femminile non stereotipato, che non deve essere vestito o acconciato, ma vive un'avventura ricca di sfide per conquistare il tesoro di Seshat, dea egiziana dell'aritmetica e della scrittura, arricchendo così la collezione del museo di famiglia - ha spiegato Carla Silvia Bonanomi, presidente del club - Mediante l'applicazione le bambine possono dunque credere maggiormente nelle loro capacità, al pari dei maschi, i quali vengono rappresentati nel gioco dagli amici e aiutanti di Maggie".
Gli enigmi, proposti su cinque argomenti differenti e con un progressivo livello di difficoltà, sono stati ideati da Pietro di Martino, Professore Associato del Dipartimento di Matematica presso l'Università di Pisa che ha svolto il ruolo di consulente dei contenuti scientifici. Maggie deve risolvere enigmi con cifre, bersagli, puzzle, travasi, percorsi e grafi.
L'ambientazione si svolge in Egitto, ma sono già in corso di realizzazione ulteriori espansioni, le cui avventure avranno luogo in altri scenari.
Elena Panzeri, matematica e redattrice scientifica di testi scolastici presso la Mondadori Education, ha invece portato alla luce il rapporto complicato che spesso si sviluppa tra gli studenti e la tale materia. Come dimostrato dall'indagine "Io e la Matematica" del Professor Di Martino e di Rosetta Zan, la disciplina fa davvero paura ai ragazzi, scaturendone così un difficile approccio. La stessa indagine OCSE PISA del 2012 ha fatto emergere che gli studenti credono che il fallimento dinanzi ai problemi sia per colpa loro, o che la disciplina sia troppo difficile per essere approcciata.
"Vi è inoltre un discorso di genere, in quanto le ragazze hanno livelli di abilità percepita inferiore rispetto ai maschi. Abilità percepita significa che esse fanno meno di quello che in realtà sono davvero capaci di fare. I ragazzi sono più predisposti a partecipare ad attività extrascolastiche che coinvolgano la matematica, così come nel proseguire studi superiori a carattere scientifico".
La paura sfocia in una vera e propria ansia da matematica, la quale si differenzia dall'ansia da esame generica in quanto viene vissuta come paura fisica, un pericolo percepito dal nostro cervello che fa scattare una serie di meccanismi.
"A causa di tale ansia gli studenti dimostrano durante le prove una perdita di preparazione di circa un anno. Oltre a ciò, vi sono delle implicazioni pratiche: i ragazzi tendono a rimandare lo studio della materia durante i compiti a casa, presentandosi poco preparati alle verifiche e sentendosi così sempre più incapaci. Si genera un circolo vizioso che è difficile da interrompere".
Tra i fattori scatenanti di tale agitazione, vi è l'influenza sociale, dettata spesso anche dal contesto familiare, nonché gli stereotipi sul mondo femminile, per cui soprattutto le ragazze non si sentono adeguate all'ambito scientifico, così come il peso della valutazione.
Diversi sono i fattori che entrano in gioco quando ci si approccia alla matematica: la dimensione emotiva, che prevale rispetto a quella cognitiva; la visione della materia, che può essere di tipo relazionale, considerandola a sé stante, oppure di tipo strumentale, per cui lo studio dei contenuti è utile proprio in funzione di altre discipline.
Vi è infine la competenza percepita, che non è quello che in realtà lo studente sa fare, ma quello che pensa di saper fare.
"Per aver successo in matematica bisogna saper valorizzare l'errore, da intendersi come il punto di partenza per una comprensione più profonda del problema e l'attivazione dei processi cognitivi. Non è importante solamente saper mettere la crocetta giusta, ma ciò che contano sono la capacità logica di problem solving e l'argomentazione, che consentono di spiegare perché si sono raggiunti, oppure no, determinati risultati. Il problema, ossia una situazione non riconducibile a schemi risolutivi già noti, deve permettere approcci diversi e diversi livelli di approfondimento, perché ciascun soggetto possiede un'intelligenza diversa. Il problem solving, dunque, viene fortemente allenato giocando".
Il gioco svolge infatti un ruolo fondamentale, in quanto permette di affrontare il problema senza valutazioni, per un tempo indefinito, raggiungendo gli obiettivi attraverso un contesto stimolante senza la paura di sbagliare. In questo modo, si viene a creare una strategia di apprendimento efficace, che attiva una serie di processi emotivi.

"Meggie vuole essere molto di più di un personaggio - ha raccontato Paola Pizzaferri, Vicepresidente Nazionale Soroptimist International d'Italia - essa racchiude parità di genere e pari opportunità, diritti che ciascuna ragazza deve avere per essere un domani una donna realizzata nelle proprie aspirazioni e diventare una risorsa per la società". Il Piano Nazionale e le indicazioni del MIUR, nonché la Raccomandazione del 22 maggio 2018 del Consiglio dell'Unione Europea, evidenziano l'esigenza di promuovere l'acquisizione di competenze in materia di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, promuovendo un approccio innovativo e le pari opportunità.
Il prossimo appuntamento per una cittadinanza digitale avverrà con il progetto CoderDojo a Merate, che permetterà ai ragazzi e alle ragazze di sviluppare competenze nel campo del coding. Nel frattempo, il Soroptmist invita tutti a scaricare l'applicazione e a farla utilizzare ai propri bambini.
Questo perché, come sosteneva la matematica iraniana Maryam Mirzakhani, la matematica è una disciplina difficile, come perdersi in una foresta senza sapere dove si stia andando. Arrivati in cima a una collina, però, si riesce a vedere tutto più chiaramente, e questo è davvero esaltante.

Giulia Melotti Garibaldi
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