Calco: progetti in Congo grazie alle donazioni e al volontariato di studenti universitari
La quantità di pubblico alla sala teatrale dell'oratorio di Calco, sabato 22 settembre, non ha pienamente reso onore ai progetti di missionariato nella Repubblica Democratica del Congo. La comunità calchese però non aveva mancato a partecipare numerosa alla cena di raccolta fondi del 23 agosto scorso. Un gesto concreto e indispensabile per finanziare progetti di cooperazione in una terra dimenticata dai media, ma non dai giganti avventori pronti a mangiarsi le immense risorse naturali del Paese centro-africano.
A inquadrare il contesto storico e socio-economico è stato Livio Conti, del Movimento contro la fame nel mondo. Da volontario si è recato a Bukavu dal 1988 al 1990, per poi tornarci altre tre volte per periodi più brevi.

Lì il punto di riferimento è Natalina Isella, di Barzago ma attiva in Congo dal 1976. Ha vissuto tutte le fasi di instabilità politica, ha assistito dal confine al genocidio tra Hutu e Tutsi nel vicino Ruanda. Ha conosciuto Natalina e ascoltato i suoi racconti anche un gruppo di ex studenti del liceo scientifico "Filippo Lussana" di Bergamo che, dopo una prima esperienza in Tanzania, ha affrontato una nuova avventura nella RDC.
Ettore e Laura hanno testimoniato durante la serata di sabato ciò che hanno vissuto. Un impatto più difficile rispetto alla Tanzania perché gli abitanti del posto sono meno abituati a vedere per le strade gli europei e dunque mostrano una diffidenza iniziale maggiore. Quindici giorni a stretto contatto con i problemi e le sfortune dei congolesi. Laura ha fatto da animatrice al centro Ek'Abana.

Antonio Colombo
Si è imbattuta nella storia di una ragazzina che, accusata di stregoneria, ha rischiato di essere linciata, è stata disconosciuta dalla famiglia e dalla comunità in cui viveva. Fayda è orfana di madre e ha un padre alcolizzato. I suoi atteggiamenti aggressivi e la tendenza a mentire sono bastati per essere ostracizzata. La Repubblica Democratica del Congo è uno Stato complesso e i suoi cittadini incarnano questa condizione.
Lo ha precisato Antonio Colombo, residente a Calco e volontario insieme a Livio Conti. «Non hanno nulla, ma hanno mantenuto i valori fondamentali. Ti salutano, ringraziano, sono disponibili, ci tengono a vestirsi in maniera ordinata e pulita. Non indossano i pantaloni stracciati come i nostri ragazzi per essere alla moda».

Ettore e Laura
Andrea e Alberto si definiscono "tra i sei fortunati che ci andranno per due settimane a inizio gennaio". Anche loro universitari, ex liceali al "Lussana" di Bergamo che hanno partecipato al progetto scolastico in Tanzania. «È una cosa che va provata - ha aggiunto Andrea - Ti aiuta poi nella quotidianità perché non ti potrai lamentare se ti confronti con loro che non hanno niente e si lamentano la metà». Si recheranno anche loro al centro di formazione giovanile di Murhesa, dove viene offerto un anno di studio per imparare una professione e diventare muratori, meccanici, falegnami o sarte.
Grazie alle donazioni brianzole nel 2017 è stata costruita una tettoia in ferro per la scuola di meccanici. Nel corso di falegnameria i macchinari provengono da artigiani di Desio e Seregno che hanno recuperato della vecchia strumentazione.

Livio Conti
La catena solidale ha fatto sì che il progetto del 2018 fosse reso possibile. Costruire 20 banchi in legno per due classi da 40 alunni ciascuna. Il costo per realizzare un banco di quelle dimensioni è di 50 euro. I 2.000 euro provenienti da Calco sono stati una boccata di ossigeno.
Grazie ai nuovi supporti di legno, gli scolari possono appoggiare i libri evitando che si sporchino su un pavimento inesistente. Significa attribuire dignità allo studio-lavoro, unica prospettiva di futuro di quei tanti ragazzi che passeranno dal centro di formazione da qui in avanti.
M.P.























